La “Diversamente Giovane” Cowgirl Conferma Il Suo Gran Momento Di Forma! Tanya Tucker – Live From The Troubadour

tanya tucker live from the troubadour

Tanya Tucker – Live From The Troubadour – Fantasy/Concord/Universal CD

Tanya Tucker è da tempo un’istituzione della country music americana: texana, ha esordito giovanissima, una vera enfant prodige, all’età di 13 anni con la sua prima hit Delta Dawn (ancora oggi la sua signature song), continuando ad incidere con successo per tutta la decade. Negli anni ottanta ha sofferto di una grave crisi personale che l’ha allontanata temporaneamente dalla musica, ma in pochi anni si è rimessa in carreggiata ed è riuscita a riabbracciare la popolarità dal 1986 e per tutti i novanta, anche se non più ai livelli iniziali. Nel nuovo millennio ha pubblicato poca roba, solo un album di inediti nel 2002 (Tanya) ed uno di standards nel 2009 (My Turn): l’anno scorso però è tornata tra noi in gran forma con l’ottimo While I’m Livin’, un disco di canzoni nuove di zecca prodotto (ed in gran parte scritto) da Brandi Carlile, album che ha riportato in auge il nome della Tucker risultando il suo lavoro più venduto degli ultimi 25 anni.

TanyaTucker_PublicityPhoto

Per battere il ferro finché è caldo Tanya ha da poco pubblicato il terzo album dal vivo della sua carriera: Live At Troubadour, registrato il 16 ottobre del 2019 nella famosa location di West Hollywood, è un disco riuscito e gradevolissimo, spesso anche trascinante, che dimostra che While I’m Livin’ non era un fuoco di paglia. La Tucker ha ancora una gran voce, e qui si fa accompagnare da una band solida, dal suono energico e potente, un sound senza troppi fronzoli perfetto per le ballate classiche della bionda cantante; il gruppo vede Andy Gibson e Brian Seligman alle chitarre, Jefferson Jarvis alle tastiere, il bravissimo Jake Clayton a violino e steel, Dino Villanueva al basso e Mike Malinin alla batteria, con in più la partecipazione speciale di Shooter Jennings al pianoforte in High Ridin’ Heroes. Il concerto inizia subito con cinque classici di Tanya (di cui ben quattro sono stati singoli andati al numero uno), a partire da Would You Lay With Me (In A Field Of Stone), splendida country ballad dalla melodia deliziosa e toccante, per proseguire con la squisita Jamestown Ferry, honky-tonk d’altri tempi immediato ed orecchiabile, e con il puro country della cadenzata What’s Your Mama’s Name, Child, ballata di stampo western che ci fa capire come mai in passato la Tucker fosse stata accostata al movimento Outlaw.

tanya tucker promo

La pimpante e grintosa Blood Red And Goin’ Down (ottimo lavoro di steel) https://www.youtube.com/watch?v=rN-YzyOJUDQ  e la coinvolgente Strong Enough To Bend, bella country song dal motivo diretto, precedono un interessante medley che fonde I’m On Fire di Bruce Springsteen, molto aderente all’originale, ed una vibrante ripresa dell’evergreen di Johnny Cash Ring Of Fire https://www.youtube.com/watch?v=vuWsYPC5cHA . Seguono ben sei pezzi da While I’m Livin’, che confermano l’ottima fattura dell’album dell’anno scorso dal momento che i vari brani non sfigurano neanche a cospetto dei classici di prima, canzoni come la splendida Mustang Ridge, western song contraddistinta da una linea melodica praticamente perfetta, la sontuosa ballata The Wheels Of Laredo (che chiudeva anche il bellissimo esordio delle Highwomen), il sanguigno honky-tonk I Don’t Owe You Anything, l’emozionante High Ridin’ Heroes, altro slow questa volta dal chiaro sapore texano https://www.youtube.com/watch?v=9I9irKVFy1M , l’elettrica e rockeggiante Hard Luck, trascinante, fino alla struggente e pianistica Bring My Flowers Now, tra le più belle ed intense del CD. Triplo tuffo nel passato per il finale, con Tanya che intona con sicurezza una dopo l’altra l’irresistibile Texas (When I Die), puro country-rock outlaw style, il quasi rock’n’roll di It’s A Little Too Late e naturalmente la classica Delta Dawn, introdotta dalla prima strofa di Amazing Grace e con un arrangiamento di matrice gospel https://www.youtube.com/watch?v=ziXOm63dsAI . Tanya Tucker è in un ottimo momento di forma, e Live From The Troubadour lo conferma pienamente.

Marco Verdi

*NDB Oggi c’è un problema tecnico del Blog con l’inserimento dei video, quindi in alternativa trovate delle foto e i video sono linkati all’interno della recensione.

Anche Quest’Anno Ci Siamo: Il Meglio Del 2019 Secondo Disco Club, Appendice Finale

mumble mumble...

E nell’ultimo giorno dell’anno ecco l’appendice al Meglio del 2019 che mi ero riservato in qualità di titolare del Blog, con ancora un po’ di titoli interessanti usciti nel corso di questa annata e qualche album inserito nella categoria delle sorprese creata ad hoc.

Sorprese del 2019

the highwomen

johnny sansone hopeland

Johnny Sansone – Hopeland

https://discoclub.myblog.it/2019/03/18/un-bellissimo-disco-di-uno-dei-segreti-meglio-custoditi-di-new-orleans-veramente-un-peccato-che-si-trovi-con-molta-difficolta-johnny-sansone-hopeland/

native harrow happier now

Native Harrow – Happier Now

https://discoclub.myblog.it/2019/07/18/un-duo-decisamente-interessante-lei-una-voce-affascinante-native-harrow-happier-now/

ian noe between the country

Ian Noe – Between The Country

hank shizzoe steady as we go

Hank Shizzoe – Steady As We Go

https://discoclub.myblog.it/2019/04/13/sempre-raffinato-e-ricercato-nuovo-album-per-il-ry-cooder-europeo-hank-shizzoe-steady-as-we-go/

tad robinson real street

Tad Robinson – Real Street

Di questo la recensione non l’avete ancora letta ( arrivanei prossimi giorni), ma nel frattempo sentite che meraviglia!

kelly hunt even the sparrow

Kelly Hunt – Even The Sparrow

 

La Pattuglia Dei Bluesmen

walter trout survivor blues

Walter Trout – Survivor Blues

https://discoclub.myblog.it/2019/01/26/non-solo-sopravvive-ma-prospera-ogni-disco-e-piu-bello-del-precedente-walter-trout-survivor-blues/

toronzo cannon the preacher

Toronzo Cannon – The Preacher, The Politician Or The Pimp

bb king blues band the soul of the king

The BB King Blues Band – The Soul Of The King

https://discoclub.myblog.it/2019/06/14/anche-senza-il-vecchio-titolare-un-gruppo-formidabile-the-bb-king-blues-band-the-soul-of-the-king/

texas horns get here quick

The Texas Horns – Get Here Quick

Altro bel dischetto, che come nel caso di JJ Cale, postato solo oggi, è uno di quelli che manca all’appello sul Blog: quindi già da domani farà parte dei “recuperi” di fine 2019 – inizio 2020, che poi si protrarranno ancora per qualche giorno, visto che per il momento non sono previste nuove uscite nella prima parte del mese. Nell’attesa un anticipo.

nick moss band luckey guy

Nick Moss Band – Lucky Guy!

https://discoclub.myblog.it/2019/08/20/un-trio-di-delizie-blues-alligator-per-lestate-3-nick-moss-band-lucky-guy/

christone kingfish ingram kingfish

 

Christone “Kingfish” Ingram – Kingfish

https://discoclub.myblog.it/2019/06/24/lultima-scoperta-della-alligator-un-grosso-chitarrista-e-cantante-in-tutti-i-sensi-christone-kingfish-ingram-kingfish/

dave specter blues from the inside out

Dave Specter – Blues From The Inside Out

 

Una Buona Annata Anche Per Il Folk

steeleye span est'd 1969

Steeleye Span – Est’d 1969

https://discoclub.myblog.it/2019/07/21/50-anni-non-li-dimostrano-affatto-il-disco-folk-dellanno-steeleye-span-estd-1969/

dervish great irish songbook

Dervish – Great Irish Songbook

red river dialect abundance welcoming ghosts

Red River Dialect – Abundance Welcoming Ghosts

https://discoclub.myblog.it/2019/12/19/tra-fairport-convention-e-waterboys-una-piccola-grande-band-folk-rock-dalla-cornovaglia-red-river-dialect-abundance-welcoming-ghosts/

ralph mctell hill of beans

Ralph McTell – Hill Of Beans

Il Resto Del Meglio

delines the imperial

The Delines – The Imperial

old crow medicine show live at the ryman

Old Crow Medicine Show – Live At The Ryman

hold steady thrashing thru the passion

The Hold Steady – Thrashing Thru The Passion

Due album accomunati dal fatto di essere di non facile reperibilità.

marc broussard home

Marc Broussard – Home (The Dockside Session)

the who - who cd

The Who – WHO

Per quest’anno è tutto (forse), da domani si riparte.

Buon Anno.

Bruno Conti

Anche Quest’Anno Ci Siamo: Il Meglio Del 2019 Secondo Disco Club, Parte II

Ecco le scelte di Marco Verdi.

I Migliori Del 2019.

 the highwomen

Disco Dell’Anno:  The Highwomen – The Highwomen

 janiva magness sings john fogerty

Il Resto Del Podio:  Janiva Magness – Change In The Weather

van morrison three chords & the truth                                 

Van Morrison – Three Chords And The Truth

 

Gli Altri 7 Della Top 10: 

tom russell october in the railraod earth

Tom Russell – October In The Railroad Earth

drew holcomb neighbors 

Drew Holcomb & The Neighbors – Dragons

little steven summer of sorcery

Little Steven & The Disciples Of Soul – Summer Of Sorcery

leonard cohen thanks for the dance

Leonard Cohen – Thanks For The Dance

jack ingram ridin' high...again

Jack Ingram – Ridin’ High…Again

jj cale stay around

 J.J. Cale – Stay Around

*NDB Uno di quelli che non abbiamo recensito, andrebbe recuperato (vero Marco?)

black keys let's rock

The Black Keys – Let’s Rock

 

I “Dischi Caldi”: 

long ryders psychedelic country soul

The Long Ryders – Psychedelic Country Soul

marley's ghost travelin' shoes

Marley’s Ghost – Travelin’ Shoes

over the rhine love and revelation

Over The Rhine – Love & Revelation

steeleye span est'd 1969

Steeleye Span – Est’d 1969

the who - who cd

The Who – Who

hayes carll what it is

Hayes Carll – What It Is

rory gallagher blues

Rory Gallagher – Blues

https://discoclub.myblog.it/2019/08/24/troppo-bello-per-non-parlarne-diffusamente-il-classico-cofanetto-da-5-stellette-rory-gallagher-blues/

allman betts band down to the river

The Allman Betts Band – Down To The River

marc cohn blind boys of alabama work to do

Marc Cohn & The Blind Boys Of Alabama – Work To Do

old crow medicine show live at the ryman

Old Crow Medicine Show – Live At The Grand Ole Opry

bob dylan rolling thunder revue

Bob Dylan/Rolling Thunder Revue – The 1975 Live Recordings

allman brothers band fillmore west '71 box

The Allman Brothers Band – Fillmore West ’71

los lobos llego navidad

Los Lobos – Llegò Navidad

frankie lee stillwater

Frankie Lee – Stillwater

bruce springsteen western stars

Bruce Springsteen – Western Stars

bruce springsteen memorial coliseum 1985

Bruce Springsteen & The E Street Band – Los Angeles 1985

neil young tuscaloosa

Neil Young & Stray Gators – Tuscaloosa

gov't mule bring on the music 2 cd

Gov’t Mule – Bring On The Music

john coltrane blue world

John Coltrane – Blue World

 woodstock back to the garden

La Ristampa:  VV.AA: Woodstock – Back To The Garden: The Definitive 50th Anniversary Archive

 Altre Ristampe: 

van morrison the healing game

Van Morrison – The Healing Game Deluxe

https://discoclub.myblog.it/2019/03/31/era-gia-un-gran-bel-disco-allepoca-nella-nuova-edizione-deluxe-ritardata-uscita-per-il-20-anniversario-e-ancora-meglio-van-morrison-the-healing-game/

beatles abbey road box 50th anniversary

The Beatles – Abbey Road 50th Anniversary

https://discoclub.myblog.it/2019/09/27/accadeva-50-anni-fa-ieri-su-e-giu-per-le-strisce-pedonali-di-abbey-road-con-i-beatles-ecco-il-cofanetto-per-lanniversario/

pink floyd the later years 

Pink Floyd – The Later Years

 Canzone: 

The Highwomen – Crowded Table, Heaven Is A Honky-Tonk

Marc Cohn & The Blind Boys Of Alabama – Work To Do

Van Morrison – Days Gone By

Tom Russell – Isadore Gonzalez

 Cover: 

The Highwomen – Highwomen (adattamento del brano di Jimmy Webb Highway Men)

Bruce Springsteen – Rhinestone Cowboy

Janiva Magness – Wrote A Song For Everyone

Jack Ingram – Desperados Waiting For A Train

mandolin' brothers 6 

Album Italiano:  Mandolin’ Brothers – 6

https://discoclub.myblog.it/2019/12/01/sono-tornati-piu-che-da-6-almeno-da7-e-%c2%bd-o-8-ottimo-anche-il-concerto-di-milano-con-sorpresa-mandolin-brothers-6/

ian noe between the country

 Album D’Esordio:  Ian Noe – Between The Country

echo in the canyon soundtrack

 Album Tributo: 

Jakob Dylan & Friends – Echo In The Canyon

mike zito a tribute to chuck berry

Mike Zito – Rock’n’Roll Music: A Tribute To Chuck Berry

Film Musicale:  Martin Scorsese – Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan Story

 Film Non Musicale:  Quentin Tarantino – C’Era Una Volta…A Hollywood

robbie robertson testimony 

Libro Musicale:  Robbie Robertson – Testimony

peter swanson una perfetta bugia

Libro Non Musicale:  Peter Swanson – Una Perfetta Bugia

jeff lynne's elo from out of nowhere

Piacere Proibito:  Jeff Lynne’s ELO – From Out Of Nowhere

 Delusione Dell’Anno: 

robbie robertson sinematic

Robbie Robertson – Sinematic

The Avett Brothers – Closer Than Together

 Neil Young & Crazy Horse – Colorado

rolling stones let it bleed box

“Sòla” Dell’Anno:  The Rolling Stones – Let It Bleed 50th Anniversary Box Set

Rod Stewart With The Royal Philarmonic Orchestra – You’re In My Heart Della serie “veramente falso” con base orchestrale 2019 e parti vocali anni ’70

Dischi Nuovi Che Vorrei Nel 2020:  Bob Dylan – John Fogerty – Bruce Springsteen & The E Street Band

 Ristampe Che Vorrei:  The Beatles – Let It Be 50th Anniversary (session del concerto sul tetto)

Bob Dylan – The Bootleg Series Vol. 16: Sessions 1983-1987 (con la versione “expanded” del VHS Hard To Handle in BluRay)

 CSN&Y – Deja Vu 50th Anniversary (box di 4 o 5 CD con outtakes e brani inediti dal vivo)

 Paul McCartney – London Town & Back To The Egg Super Deluxe

 Marco Verdi

Il Disco Country Dell’Anno? Anche Qualcosa In Più! The Highwomen

the highwomen

The Highwomen – The Highwomen – Elektra/Warner CD

Quando qualche mese fa ho visto che tra le pubblicazioni in arrivo c’era l’esordio di un supergruppo country al femminile che fin dal nome, The Highwomen, era un diretto omaggio agli Highwaymen di Willie, Waylon, Cash e Kristofferson ho inizialmente pensato che si stesse scherzando col fuoco, ma quando ho ascoltato il disco sono rimasto letteralmente fulminato. L’idea iniziale di formare una band del genere è venuta ad Amanda Shires un giorno che, durante un lungo viaggio, ha constatato che nelle radio country americane passavano molte più canzoni di artisti maschili che femminili; Amanda ne ha parlato col produttore Dave Cobb, che le ha suggerito di contattare Brandi Carlile (non il primo nome che mi sarebbe venuto in mente, non perché non sia brava, anzi la considero una delle migliori giovani songwriters in circolazione, ma perché non è prettamente country), che ha accettato all’istante con entusiasmo. Le due hanno poi chiamato Maren Morris, stellina del country in rapida ascesa, e Natalie Hemby che è la meno popolare delle quattro in quanto più nota nell’ambiente di Nashville come autrice per conto terzi.

Le quattro hanno trovato subito l’intesa e hanno cominciato a scrivere canzoni con estrema facilità, ed il risultato finale è a mio parere uno dei più bei dischi del 2019, e non solo in ambito country (tra l’altro il successo è stato immediato, dato che in America è balzato subito al numero uno in classifica). Un album intenso e godibile, con almeno cinque grandi canzoni ed una cover spettacolare, con la Carlile che è indubbiamente leader ed anima del progetto (al punto da sembrare una country artist in tutto e per tutto): non è il primo supergruppo country al femminile (penso alle Pistol Annies, o andando ancora più indietro al Trio Harris-Parton-Ronstadt), ma questo CD sprigiona una magia rara. La produzione è ovviamente nelle mani di Cobb, che compare come al solito anche come chitarrista, mentre Brandi ha portato con sé i gemelli Phil e Tim Hanseroth, suoi abituali collaboratori, ed Amanda ha fatto lo stesso con il marito Jason Isbell (completano il quadro il tastierista Peter Levin ed il batterista Chris Powell, un habitué di Cobb). Per rendere ancora più saporito il piatto, troviamo alla voce in un paio di pezzi Sheryl Crow e la bravissima cantante country-soul inglese Yola, che ha esordito pochi mesi fa con l’ottimo Walk Through Fire, prodotto da Dan Auerbach.

Il disco parte alla grandissima con Highwomen, che non è altro che Highwayman di Jimmy Webb con il testo cambiato al femminile da Brandi e Amanda (chiaramente col permesso dell’autore), in cui le protagoniste sono rispettivamente un’immigrata dall’Honduras, una guaritrice impalata a Salem come strega, una combattente per la libertà degli afroamericani nei sixties (ed infatti in questa strofa la voce solista è di Yola) ed una predicatrice. E la cover è semplicemente formidabile, eseguita con pathos enorme e cantata in maniera sontuosa: non arrivo a dire che questa versione è superiore a quella degli Highwaymen, ma non è di certo così distante. Redisigning Women è il primo singolo, un brano scritto dalla Hemby in cui le quattro si alternano al canto, ed è una splendida country song cadenzata e dalla melodia scintillante, di quelle che dopo mezzo ascolto non ti escono più dalla testa. E’ il turno della Morris con la deliziosa Loose Change, altro pezzo dal ritmo pulsante e con un ritornello vincente ed evocativo, impreziosito da un bel lavoro di steel ed organo, mentre Crowded Table, che vede ancora tutte e quattro alle lead vocals, è una toccante ballata corale con il suono che ha più di un rimando agli anni settanta ed un altro refrain strepitoso: quattro canzoni una più bella dell’altra, un grande inizio.

Le ragazze non danno tregua: My Name Can’t Be Mama è un trascinante honky-tonk che potrebbe benissimo provenire dal Texas, gran ritmo e voci superbe. If She Ever Leaves Me è un lento intenso che affronta con molta delicatezza il tema dell’amore tra donne, ed infatti il brano (che è scritto dalla Shires insieme al marito) è affidato alla Carlile, omosessuale dichiarata e paladina per i diritti femminili; Old Soul, di e con Maren voce solista, è una country ballad dal ritmo sostenuto e sviluppo disteso, e precede l’elettrica e chitarristica Don’t Call Me (Shires + Carlile), che sembra quasi una versione al femminile di Johnny Cash, boom-chicka-boom compreso. My Only Child è un languido slow con la Hemby protagonista ed il solito ritornello di notevole impatto emotivo, mentre Heaven Is A Honky Tonk (scritta insieme a Ray LaMontagne) è un altro strepitoso country-rock coinvolgente al massimo e con una strofa cantata dalla Crow: una delle più belle del disco. Finale con la tenue Cocktail And A Song, dedicata dalla Shires al padre, e con la maestosa Wheels Of Laredo, splendida ballatona di Brandi che ha lo stile epico di certe cose di Kristofferson.

Album bellissimo e sorprendente, che come dicevo prima va oltre il concetto di country, e che sono sicuro ci farà compagnia a lungo nei prossimi mesi.

Marco Verdi