Il “Solito” Disco Di Luka Bloom, Per Fortuna! Head And Heart

luka bloom head & heart

Luka Bloom – Head And Heart – Skip/V2Compass/Ird

Prosegue imperterrita la striscia di ottimi album pubblicati da Luka Bloom, difficilmente i suoi dischi, come si diceva anche in altre occasioni, hanno raggiunto l’eccellenza assoluta, ma la sua opera omnia non manca in ogni occasione di stupire gli appassionati, per la consistenza e la qualità di questi lavori https://www.youtube.com/watch?v=07_n211EvBk . Come è ormai noto (almeno tra i suoi estimatori e gli appassionati della buona musica) il vero nome di Luka è Kevin Barry Moore, fratello minore di Christy Moore, e per chi scrive, giusto una “anticchia” inferiore all’augusto fratello https://www.youtube.com/watch?v=WxLTuzx82XM . Pur avendo vissuto per qualche anno pure fuori dall’Irlanda, dove se è svolta la parte centrale della sua carriera, Luka Bloom ha sempre mantenuto vivi i contatti con la sua terra di origine, e in questo CD c’è una accorata ballata intitolata Liffeyside, dedicata al quartiere di Newbridge, nella County Kildare irlandese, dove si è svolta la sua infanzia https://www.youtube.com/watch?v=5t-nzW9dkRM .

luka bloom christy moore

La novità di questo disco, se tale si può definire, non è tanto nel tipo di sound utilizzato, quanto nel fatto che, con l’esclusione del brano citato e di un’altra canzone di cui parliamo tra poco, si tratta di un album tutto di covers, che quindi esaminano anche la componente non celtico-irlandese della sua musica, che è peraltro presente in alcuni brani. L’altra canzone che porta la firma di Luka Bloom è Give You Wings, una canzone scritta di getto sull’onda emotiva provocata dall’incidente avvenuto in una galleria svizzera nel 2012, quando un bus belga si era schiantato provocando la morte di 28 persone, di cui 22 erano bambini, non so se ricordate il fatto, ma il nostro pubblicò all’epoca su YouTube un filmato che conteneva questa canzone che raccontava la tragedia in modo poetico https://www.youtube.com/watch?v=SvoW6Vqv7PU , vista dal punto di vista dei genitori che non avrebbero più rivisto i loro piccoli figli.

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Bloom è in parte, nella sua poetica, un cantore di questi sentimenti universali, messi sotto forma di canzone, non per nulla il disco si chiama “la testa e il cuore” e nel precedente http://discoclub.myblog.it/2013/01/05/una-certa-aria-di-famiglia-luka-bloom-this-new-morning/ c’erano il brano sull’incontro tra la regina Elisabetta e la Presidentessa irlandese, quello sull’artista olimpica Sonia O’Sullivan e Gaman sul disastro nucleare di Fukushima, quindi un occhio sempre attento anche sull’attualità. Ma in questo album ci si rivolge decisamente al passato: accompagnato dal trio del pianista Phil Ware, del contrabbassista Dave Redmond e del batterista Kevin Brady, registrati nello studio casalingo di Luka, il repertorio pesca alcune “perle” della musica mondiale, qualcuna celebre, altre meno note.

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La title-track Head And Heart, ad esempio, è tratta da uno dei dischi non più celebrati, ma comunque bellissimi, di John Martyn, Bless The Weather, e viene rivista in un arrangiamento jazzato vicino allo spirito dello scozzese, la voce non è cosi fluida e magica, ma è comunque sempre un bel sentire, perché anche la voce di Luka ha quell’impeto in comune con il fratello Christy https://www.youtube.com/watch?v=aEStVgQttBM . Bloom lavora spesso anche con il suono inconfondibile della sua chitarra, suonata in modo particolare, quasi “spaziale”, a causa dei problemi di tendinite che lo hanno afflitto ad inizio carriera. Banks Of The Lee, con la filigrana delicata dell’acustica ci riporta alla tradizione della musica celtica, un brano tradizionale scozzese interpretato dai Silly Wizard ma famoso anche per la versione che ne fece Sandy Denny con i suoi Fotheringay, re-intitolandola Banks Of The Nile. Molto intima e raccolta è la versione di uno dei pochi “classici”  degli anni ’80 di Dylan, una Every Grain Of Sand, che si riappropria dello spirito da troubadour del primo Zimmerman. The First Time I Ever Saw Your Face l’ha scritta Ewan MacColl, ma l’hanno cantata in mille, da Presley a Cash, anche se la versione di riferimento, quella di maggiore successo, e forse la più bella è quella di Roberta Flack, Bloom cerca di impossessarsi dello spirito “amoroso” di questa canzone.

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Dopo la dolcissima Give Me Wings, Bloom riporta Gentle On My Mind allo spirito folk dell’originale di John Hartford (anche se le versione più conosciuta è quella di Glenn Campbell). My Wild Irish Rose è una vecchia canzone romantica irlandese di fine ‘800 https://www.youtube.com/watch?v=VZ7g-oxClkE , mentre Lonesome Robin, un altro delicato brano folk acustico, l’ha scritto un vecchio cantautore, tale Bob Coltman (ammetto di non conoscere). And I Love You So viceversa la conoscono tutti, un’altra stupenda canzone d’amore scritta da Don McLean (Vincent e American Pie dicono qualcosa?) per il suo primo album Tapestry https://www.youtube.com/watch?v=WxLTuzx82XM , poi diventata uno degli ultimi successi di Perry Como. Detto della malinconica Liffeyside anche Danny Boy è una delle più celebri ballate uscite dalla terra d’Irlanda nel secolo scorso, cantata in modo struggente da Luka Bloom. Conclude The Joy Of Living, il secondo brano firmato da Ewan MacColl, ancora musica folk d’autore, sostenuta solo dalla delicata chitarra arpeggiata del nostro amico e quasi sussurrata, ma con grande abbandono, dal cantante irlandese. Se uno è bravo, è bravo!

Bruno Conti

Novità Di Aprile, Speciale Pasqua E Dintorni. Ultima Parte. Joni Mitchell, Patti Smith, Tom Petty, Chuck E. Weiss, Marty Stuart, Krista Detor, Jessica Lea Mayfield

joni mitchell live at the second fret patti smith dreaming of the prophet tom petty in the coliseum

Ultima parte dedicata alle uscite discografiche del mese di Aprile, fino alla seconda decade compresa, le ultime pubblicazioni del mese poi le vediamo a parte. Ovviamente per completare e recuperare il ritardo accumulato per problemi tecnici ampliamo il numero dei CD contenuti nel Post dai sei delle altre Parti (anche perché sia la Pasqua che i dintorni sono passati da tempo) a ben sette, ha, ha! Iniziamo raggruppando un terzetto di quei CD dal vivo relativi a broadcast radiofonici, diciamo semiufficiali, ma molto interessanti comunque.

Joni Mitchell – Live At The Second Fret 1966 – All Access

Si tratta della registrazione di un concerto registrato in un club di Philadelphia quando Joni Mitchell non aveva ancora pubblicato il suo primo omonimo album (conosciuto anche come Songs To A Seagull): Marcie, Michael from Mountains, Song to a Seagull and Night in the City vengono proprio da quel disco, ma ci sono anche I Dont Know Where I Stand e Both Sides Now che sarebbero uscite su Clouds oltre un anno dopo. The Circle Game Morning Morgantown addirittura nel 1970 su Ladies Of The Canyon e Little Green (il brano dedicato alla figlia data in adozione nel 1965 e di cui non si sarebbe saputo il fatto fino al 1993) nel 1971 su Blue. Per non dire di Urge For Going, scritta nel 1966, un grande successo per Tom Rush e pubblicata dalla Mitchell, come lato B del singolo di You Turn Me On I’m A Radio in vinile e su CD nell’antologia Hits solo nel 1996. Da tutto ciò si desume che è un CD da avere anche a livello di documento storico (ovviamente circolava da anni come bootleg)! Questa è un’altra data https://www.youtube.com/watch?v=yX7YbmKL1Q4

Patti Smith – Dreaming Of The Prophet – Smokin’ Records

Anche questo broadcast radiofonico è interessantissimo. Siamo nel dicembre del 1975 al Bottom Line di New York, la Smith ha appena pubblicato Horses, in novembre, e questa data fa parte di una serie di sette concerti utilizzati per rodare il gruppo dal vivo: Ivan Kral e il batterista Jay Dee Daugherty erano appena arrivati ad affiancare Lenny Kaye e Richard Sohl. Naturalmente visto che la discografia era smilza per non dire inesistente, un LP e un singolo, nel repertorio ci sono molte chicche: come nel caso di Joni Mitchell ci sono parecchi brani che sarebbero usciti negli anni a seguire, su Radio Ethiopia e Easter, ma anche cover di We’re Gonna Have A Real Good Time, Pale Blue Eyes, Louie Louie, My Generation degli Who e Time Is On My Side, dal repertorio degli Stones e altre  https://www.youtube.com/watch?v=welUa71V57o.Comunque se volete leggere la scaletta, questo è il retro della copertina.

patti smith dreaming of the prophet back

Tom Petty – In The Coliseum – Goldfish Records

Notevole anche questo concerto di Tom Petty con gli Heartbreakers dell’epoca: Mike Campbell alla solista, Benmont Tench tastiere, Howie Epstein  basso e mandolino, e Stan Lynch batteria. Siamo al Coliseum di Jacksonville, Florida (la patria anche dei Lynyrd Snynyrd) nell’estate del 1987 nel corso del tour per promuovere Let Me Up I’ve Had Enough, ma come spesso succede nei concerti di Petty la serata diventa un happening e scorrono tutti brani da altri album e cover fantastiche, con l’eccezione dell’unica Runaway Trains https://www.youtube.com/watch?v=-qKDOSHd35I , posta in conclusione del concerto, appena prima di Refugee. Per il resto ci sono Bye Bye Johnny, l’immancabile Breakdown, The Waiting, Don’t Come Around Here No More, Here Comes My Girl, ma anche For What It’s Worth dei Buffalo Springfield, Should I Stay Or Should I Go dei Clash, il blues You Can’t Judge A Book By His Cover e Any Way That You Want It dei Troggs. Dico solo: e vai!

chuck e weiss red beans

Chuck E. Weiss – Red Beans And Weiss – Epitaph/Anti

Il nostro amico, oltre ad essere stato il soggetto di una delle più belle canzoni in assoluto di Rickie Lee Jones, Chuck E’s In Love, ed essere stato grande amico della stessa e di Tom Waits, potrebbe anche essere considerato l’epitome dell’artista di culto. 5 album in circa 35 anni di carriera, a partire da The Other Side Of Town del 1981, tutti piuttosto belli e raffinati, quasi “unici”, per arrivare a questo Red Beans And Weiss, che è forse il suo migliore in assoluto, auto prodotto, anche se nel libretto sono riportati come produttori esecutivi Tom Waits e Johnny Depp. Tredici brani, dodici firmati da Weiss e una cover di Exile On Main Street Blues degli Stones (non proprio tra i più famosi di quelli che portano la firma Jagger/Richards, ma in linea con il personaggio) https://www.youtube.com/watch?v=Q3qMAfyGzaE , con i soliti personaggi, più o meno perdenti, che hanno sempre caratterizzato le canzoni di Chuck, in quello stile tra rock, blues, roots, vecchio R&B e strane traiettorie sonore https://www.youtube.com/watch?v=ooM-tn4YizI  che lo accomuna ai suoi amici Tom e Rickie Lee https://www.youtube.com/watch?v=z7k49SflL0U . Ottimi musicisti nel disco, a partire da Tony Gilkyson alla chitarra e Don Heffington alla batteria, di Depp si dice che suoni basso, batteria, chitarra, oltre alle armonie vocali, ma mi permetto di avere dei dubbi (potrei sbagliarmi, in effetti nelle due compilations dedicate alle canzoni dei pirati erano presenti entrambi). Janice Markham al violino e il sax di Jimmy Roberts provvedono a diversificare il suono. A quando il prossimo?

marty stuart gospel music

The Gospel Music Of Marty Stuart & His Fabulous Superlatives – Gaither Music/Universal

Questa è la colonna sonora di un documentario dedicato alla musica country gospel ma in pratica è l’occasione per ascoltare un concerto dal vivo di uno dei più bravi musicisti di country e dintorni del panorama americano come Marty Stuart. Il cantante, chitarrista e band leader, dopo una lunga carriera, tra country, rock e musica d’autore, è tornato ad uno stile country più tradizionale anche se non al puro bluegrass con cui aveva iniziato una quarantina di anni fa con Lester Flatt, ma sia bluegrass il che il gospel hanno sempre fatto parte del suo percorso anche se negli ultimi anni la musica si è fatta più neo-tradizionalista. Il disco è eccellente: la moglie Connie Smith, una delle icone della country music (che ha quasi venti anni più del marito) canta un brano, come Harry Stinson e Apostle Paul Martin. Kenny Vaughn suona la chitarra e completa la formazione. Gran bel disco https://www.youtube.com/watch?v=_JHXGs11Y1s .

krista detor flat eath day jessica lee mayfield make my head

Un paio di voci femminili “minori” ma interessanti. Krista Detor – Flat Earth Diary – Tightrope Diary è arrivata al suo settimo album, risiede a Bloomington, Indiana (siamo dalle parti di John Mellecamp), ha una voce cristallina tipo Judy Collins, o per stare più sul contemporaneo Meg Hutchinson o l’ottima Carrie Newcomer, quindi folk, ma con influenze country, rock, blues, begli arrangiamenti con il piano in bella evidenza (ma anche la chitarra e qui potrebbe ricordare la prima Suzanne Vega, sentire Bridges o qualcosa di Joni Mitchell, vedi Always Somewhere, Marletta e altri). Ospite al basso in un paio di brani il virtuoso Victor Wooten. Insomma una brava https://www.youtube.com/watch?v=RzAoIDOtttQ .

Jessica Lea Mayfield – Make My Head Sing – Ato era partita col botto, o meglio, dopo il primo album White Lies pubblicato sotto il nome di Chittlin’ (una sorta di mini che durava meno di mezz’ora) era stata “scoperta” da Dan Auerbach dei Black Keys, che dopo averla impiegata nei loro dischi e concerti, le aveva pubblicato il primo album ufficiale With Blasphemy So Heartfelt  e poi aveva continuato la collaborazione anche nel secondo, Tell Me, pubblicato dalla Nonesuch e nel disco solista di Auerbach. Ma se stranamente i primi dischi erano più da cantautrice tradizionale (tra molte virgolette), questo nuovo, registrato in quel di Nashville, con la produzione del marito e bassista Jesse Newport (ma tra tutti e due, suonano più o meno tutti gli strumenti, batteria esclusa) è più alternative rock https://www.youtube.com/watch?v=0RV1lBgULZk , anche se, a voler essere sinceri, non mi sembra questo capolavoro, anche se gli ho dato solo un ascolto veloce. Se avrò tempo cetrcherò di approfondire (ma quando?):

Anche per oggi è tutto, domani cerchiamo di recuperare altre uscite interessanti di questo scorcio di fine aprile, prima di tuffarci nelle uscite di Maggio che si annunciano assai interessanti (a partire da Natalie Merchant, che torna con un album omonimo di canzoni nuove dopo una “vita”!

Bruno Conti

Un Cantastorie, La Sua Chitarra E Poco Altro! Jeff Black – Folklore

jeff black folklore

Jeff Black – Folklore – Lotos Nile Music

Per il sottoscritto, Birmingham Road (98) è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno (l’album che mi ha spalancato le porte a Jeff Black), e da allora, dopo altri lavori di ottimo livello (come sempre  puntualmente recensiti su queste pagine virtuali), è diventato un artista di “culto” anche per colleghi ben più noti. Con Folklore continua la sequenza ininterrotta di successi artistici di Black : registrato nell’arco di due giorni (nel gennaio di quest’anno) presso gli Arcana Studios di Nashville,e solo con l’aiuto al mix dell’acclamato Dave Sinko, il buon Jeff suona tutti gli strumenti, chitarra a 6 e 12 corde, banjo, armonica, tutte le tredici canzoni uscite dalla sua penna, di cui una in coabitazione con i figli Emerson e Zuzu (vedo che anche in America imperversa la ricerca di nomi strani ed improbabili).

Folklore è senza dubbio il suo disco più tradizionale fino ad oggi, basato su un progetto acustico, che permette alla voce e ai testi di essere sempre al centro della scena, a partire dalle iniziali Rider Coming, Folklore, Break The Ground, Hondy Do con in evidenza la melodia delle dodici corde, mentre il banjo accompagna la dolente Cages Of My Heart, per poi passare al folk recitativo di 63 Mercury Meteor. Lemonade è la breve filastrocca country composta con i figli, a cui fanno seguito le dolci ballate con armonica in sottofondo #10 Bus e No Quarter, passando poi alle atmosfere della tradizione dei monti Appalachi di Sing Together (in memoria di Pete Seeger) e Tom Domino (dove nel ritornello spunta un verso di un brano dei Rolling Stones), chiudendo con due meravigliose bonus tracks, Flat Car con una lacerante armonica ad accompagnare la voce di Jeff, e le noti finali di una triste Decoration Day.

Se non conoscete Jeff Black, questa è la giusta occasione di fare la sua conoscenza, perché  anche questo lavoro è un disco splendido, una collezione unica di grandi canzoni, introspettive e sofferte, scandite dal timbro della sua bellissima voce, accompagnate solamente dal “fingerpicking” della sua chitarra e dalla melodia  di un’armonica “morriconiana”, una musica intensa, personale e profonda, che non appartiene ad alcuna corrente o genere musicale, ma che è pura ed incontaminata, da cercare assolutamente (anche se purtroppo al solito è un CD autodistribuito, di difficile reperibilità).

Tino Montanari

Una Bella Accoppiata Dalla Rhino. Doors – Weird Scenes Inside The Gold Mine e R.E.M. – Unplugged 1991-2001

doors weird scenes

Due belle uscite il 19 maggio per la Rhino Records, entrambe in doppio CD, una utile, l’altra inutile.

Doors – Weird Scenes Inside The Gold Mine – 2 CD Rhino Uk

Questa fu la seconda antologia dei Doors a venire pubblicata, dopo 13 nel 1970, la prima dopo la morte di Jim Morrison, avvenuta nel luglio del 1971. Si trattava di un doppio LP, uscito nel gennaio del 1972, per capitalizzare sulla morte di Morrison, mai pubblicata prima in CD (peccato che nel frattempo sia uscita una tonnellata di compilations dedicate alla band californiana). In attesa di 13, perché faranno sicuramente anche quella, questo è il contenuto, tutto già edito, ai tempi come oggi:

Disc: 1
1. Break On Through (To The Other Side)
2. Strange Days ( Lp Version )
3. Shaman’s Blues ( Lp Version )
4. Love Street ( Lp Version )
5. Peace Frog/Blue Sunday
6. The Wasp ( Texas Radio And The Big Beat ) ( Lp Version )
7. End Of The Night ( Lp Version )
8. Love Her Madly ( Lp Version )
9. Spanish Caravan ( Lp Version )
10. Ship Of Fools ( Lp Version )
11. The Spy (Lp Version)
12. The End (Lp Version)

Disc: 2
1. Take It As It Comes ( Lp Version )
2. Runnin’ Blue ( Lp Version )
3. L.A. Woman ( Lp Version )
4. Five To One ( Lp Version )
5. Who Scared You
6. (You Need Meat) Don’t Go No Further
7. Riders On The Storm
8. Maggie M’Gill ( Lp Version )
9. Horse Latitudes ( Lp Version )
10. When The Music’s Over ( Lp Version )

Se non avete nulla, ma proprio se non avete nulla (what? niente Light My Fire! e tante altre, praticamente tutti i singoli che erano su 13) oppure se avete già tutto.

r.e.m. unplugged

R.E.M. – Unplugged 1991-2001 – The Complete Sessions – 2 CD Rhino 19-05-2014

Questa invece è una bella sorpresa per tutti i fans dei R.E.M. Un doppio CD con le due esibizioni complete per la trasmissione di MTV. Le liste dei brani, che leggete sotto, riportano “brani inediti” per undici brani, ma in effetti è tutto inedito, mai uscito né su vinile, né su CD, e tantomeno in VHS o DVD (ma prima o poi…). Per la verità, per il Record Store Day, il 19 aprile, è uscita una versione limitata in 4 LP, ma si è vista pochissimo in giro, almeno sul suolo europeo. Il giorno dell’uscita Mike Mills era in un negozio del Maine a firmarne delle copie. Comunque questa è la lista completa dei brani, andati in onda ai tempi, con le eccezioni dei brani contrassegnati da asterisco:

CD1
MTV Unplugged – 4/10/1991

Half a World Away
Disturbance At the Heron House
Radio Song
Low
Perfect Circle
Fall on Me
Belong
Love is All Around
Its the End of the World As We Know It (and I Feel Fine)
Losing My Religion
Pop Song 89
Endgame
Fretless *
Swan Swan H *
Rotary 11 *
Get Up *
World Leader Pretend *

CD2
MTV Unplugged – 5/21/2001

All the Way to Reno (You’re Gonna Be a Star)
Electrolite
At My Most Beautiful
Daysleeper
So. Central Rain (I’m Sorry)
Losing My Religion
Country Feedback
Cuyahoga
Imitation of Life
Find the River
The One I Love *
Disappear *
Beat a Drum *
I’ve Been High *
I’ll Take the Rain *
Sad Professor *

*=unreleased

Alla prossima!

Bruno Conti

“Giovane” Neil Colpisce Ancora Per Il Record Store Day E…! Neil Young – A Letter Home

neil young a letter home vinile

Neil Young – A Letter Home – Third Man Records Vinile – Record Store Day

Lo scorso 19 aprile è stato il RSD, la giornata mondiale dedicata ai negozi indipendenti ma anche alle uscite in Vinile (spesso e volentieri limitate). Sembrava che Neil Young non avrebbe pubblicato nulla per quest’anno, ma poi, due o tre giorni prima dell’evento, si è materializzato dal nulla (non è vero perché se ne parlava da tempo, ma fa più scena) questo A Letter Home, una collaborazione con un altro “pazzerello” come Jack White, che continua a pubblicare vinili a raffica (e qualche CD) per la sua etichetta Third Man Records. Come certo saprete, e se no ve lo sto dicendo, si tratta di un disco di cover, registrato rigorosamente in mono nella “cabina” di registrazione posta all’interno del negozio dell’etichetta in quel di Memphis. Queste le cover contenute nel vinile:

“Changes” (Phil Ochs)
“Girl from the north country” (Bob Dylan)
“Needle od death” (Bert Jansch)
“Early morning rain” (Gordon Lightfoot)  
“Crazy” (Willie Nelson)
“Reason to believe” (Tim Hardin)
“On the road again” (Willie Nelson)
“If you could only read my mind” (Gordon Lightfoot)
“Since i met you baby” (Ivory Joe Hunter)
“My hometown” (Bruce Springsteen)
“I wonder if i care as much” (Everly Brothers)

Neil Young (noto audiofilo) ha dichiarato che si è trattato di una delle esperienze più low-tech mai capitate nella sua vita, conoscendolo direi unica, ma poi ha iniziato a pensare ad ulteriori sviluppi per questa operazione. Intanto il vinile era in vendita solo on line sul sito dell’etichetta di White, ad un prezzo neppure catastrofico, 20 dollari, il problema è quello delle spese di spedizione per noi europei; praticamente, nelle due modalità possibili, tra i 24 e 42 dollari, più del costo del disco, quindi only for collectors.

neil young a letter home box set

Ma questo è nulla. Come vedete qui sopra, il 27 maggio uscirà un cofanetto Deluxe limitato (e costosissimo) che conterrà il CD, una tessera per il download, un DVD con il Making  Of dell’album e due dischi in vinile a “soli” 110 dollari. Però nella confezione ci sarà anche un libretto di 32 pagine e sette 45 giri su vinile chiaro con gli undici brani del disco e una versione alternativa di Crazy di Willie Nelson,  più Blowin’ In The Wind di Dylan. Dovrebbe ri-uscire anche il vinile e  anche una versione in CD a prezzo normale.

neil young a letter


Contiene anche brani dei suoi amici Bruce e Bob, ma nel frattempo ieri è uscito su YouTube un video del bellissimo brano di Bert Jansch Needle Of Death https://www.youtube.com/watch?v=6H47jI6xanA

Buona caccia!

Bruno Conti

Poteva Mancare Il Classico Box Dei CD Giapponesi Dei Beatles? Pare Di No! Meet The Beatles 5 CD Japan Box

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The Beatles – Meet The Beatles – 5 CD Cardboard Sleeve (Mini LP) Odeon/EMI Music Japan/Universal MusicJapan Limited Edition 25-06-2014

Sento delle urla di dolore che si alzano dai portafogli dei fans dei Beatles: dopo i recenti salassi degli U.S Albums e del Live On Air – BBC Vol.2 pareva strano che il mercato delle ristampe di materiale dei Beatles tacesse! E Infatti puntuale arriva l’annuncio di questo Cofanetto riservato alle edizioni giapponesi degli album dei quattro di Liverpool. Come usava allora, soprattutto per la prima parte della discografia, nei vari paesi uscivano edizioni differenti riservate ai mercati interni: valeva per gli Stati Uniti, per l’Italia, per il Giappone (e in moltissimi altri paesi, ma tratteniamoci)!

Ovviamente anche nel paese del Sol levante erano uscite le edizioni in CD della discografia dei Beatles, ma mai in queste versioni: le informazioni dicono (in inglese) “Available for CD format for the first time in the world.” E cosa troviamo in questa meraviglia (a parte che li vedete anche sopra)? Rigorosamente su etichetta Odeon (che mi pare fosse la stessa anche delle edizioni italiane? No, era Parlophone. Faccio come il mitico Marzullo, mi faccio la domanda e do la risposta).

beatles ! beatles second album

Beatles! (1964) Sarebbe Meet The Beatles, rigorosamente in Mono.

Beatles no.2 (1964) che sarebbe The Beatles’ Second Album, sempre in mono.

beatles a hard day's nightbeatles no.5

Beatles ga Yattekuru Ya! Ya! Ya! (1964) Per quei due o tre che non sanno il giapponese sarebbe A Hard Day’s Night, stereo master

Beatles No. 5 Che dovrebbe essere un incrocio tra Beatles For Sale (che era il quarto album ed EP e singoli vari), tipo il “nostro” Beatles In Italy!

beatles help

4 Nin wa Idol ovvero Help!, original stereo mix. I master usati per tutte le versioni (probabilmente con l’eccezione di quest’ultma, o è un combinato delle due) sono quelle utilizzate per il cofanetto dell’opera omnia del 2009.

Completa il Box un libro di 100 pagine con “contenuti giapponesi” (qualsiasi cosa voglia dire) che non si sa esattamente cosa conterrà, perché è ancora in lavorazione e quindi non è quello della foto ad inizio Post.

Il tutto dovrebbe costare oltre i 100 euro (al cambio yen) più le inevitabili spese di spedizione e doganali per gli arrivi dal Giappone. Però si vocifera anche di una edizione internazionale, meno costosa (in fondo solo 5 CD), con gli stessi contenuti ma non di stampa giapponese. E qui si ribellano i collezionisti.

A chiosa del tutto, naturalmente, le canzoni sempre quelle sono. Avete circa due mesi per meditare sul tutto, che uscirà il 25 giugno p.v.

Anche per oggi è tutto, sadicamente un saluto a vostri portafogli, il mio dovere di informarvi l’ho fatto!

Bruno Conti

 

 

 

Puro Rock’N’Roll Americano! Drive-By Truckers – English Oceans

drive-by english

Drive-By Truckers – English Oceans – Ato Records

Ne hanno fatta di strada i Drive-By Truckers, partiti da Athens, Georgia (nel profondo sud degli States) con il loro primo disco Gangstabilly (98), hanno percorso un lungo cammino (con vari cambi di formazione), fino ad arrivare, dopo più di 15 anni di carriera, al loro decimo album in studio, questo English Oceans prodotto da David Barbe e dedicato a Craig Lieske, ex collaboratore e amico della band, morto a gennaio dello scorso anno. La loro discografia, come detto, è copiosa, e sebbene grandissimi successi non ne hanno mai avuti, mi piace ricordare la trilogia sudista iniziata con Southern Rock Opera (01) e proseguita con Decoration Day (03) e The Dirty South (04) e altri lavori di notevole fattura come A Blessing And A Curse (06) e dopo la dipartita (musicale) di Jason Isbell (che ha intrapreso una valida carriera solista) Go-Go Boots (11), con un suono fortemente orientato verso il southern-soul http://discoclub.myblog.it/2011/02/07/e-sono-nove-drive-by-truckers-go-go-boots/ .

drive-by truckers 1

L’attuale line-up del gruppo è composta dai membri storici, il corpulento Patterson Hood e Mike Cooley entrambi alla chitarra e voce, con l’apporto di Matt Patton al basso (che sostituisce Shonna Tucker, anche lei diventata solista nel frattempo), Brad Morgan alla batteria, Jay Gonzalez alle tastiere (e alle chitarre, qiamdo serve, in sostituzione di Jeff Neff), con l’inserimento, come ospiti, di una sezione fiati, composta da Adam Courson alla tromba e George Davidson al sax, per il solito ruggente mix di alternative-country e southern rock https://www.youtube.com/watch?v=SRWPVSkWhv4 .

drive-by truckers 2

In una recente intervista Hood (la persona che ha scritto molte delle migliori canzoni dei DTB), ammette che in questo nuovo lavoro, l’apporto più importante l’ha dato Mike Cooley (una sorta di George Harrison del gruppo, quello che contribuisce con due o tre canzoni belle in ogni album dei DTB), e i due devono avere avuto le idee chiare, se il disco è stato registrato in due sole settimane nei Chase Park Studios di Athens, Georgia. English Oceans parte con il rock sfrenato di Shit Ghost Count https://www.youtube.com/watch?v=YzTPQPwDM_A , per poi passare al classico southern-rock di When He’s Gone e Primer Coat , il malinconico country-folk rock di Pauline Hawkins https://www.youtube.com/watch?v=CUQ464-Ubr8 , lo splendido incedere di Made Up English Oceans https://www.youtube.com/watch?v=kBsOM1RR4jo , per poi arrivare al brano più politico dell’album, la tambureggiante The Part Of Him https://www.youtube.com/watch?v=uAoIlU_Z_7I . Nella seconda parte del disco arrivano i momenti più riflessivi con le ballate Hanging On e When Walter Went Crazy (sembrano uscite dai vecchi vinili dei Rolling Stones), per poi ritornare alle amate atmosfere “southern” con Hearing Jimmy Loud e Til He’s Dead Or Rises, alla parentesi blues di Natural Light, e chiudere con il country agreste di First Air Of Autumn https://www.youtube.com/watch?v=r_m6bakjshc e l’accorata elegia finale di Grand Canyon (una delle più belle canzoni dei DTBhttps://www.youtube.com/watch?v=chZVZoIWONk , dedicata come detto al loro amico musicista Greg Lieske.

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Patterson Hood, Mike Cooley e soci sono musicisti di prim’ordine, e si sono conquistati negli anni un posto al sole nel rock americano, per aver integrato il vecchio classico rock n’roll fatto anche di ballate e chitarre grintose, mischiandolo con qualche sprazzo di country, saltuari frammenti di blues, un po’ di folk, il tutto integrato con testi taglienti e politici, senza mai venire a patti con l’industria discografica (nello scorso disco c’era Assholes). English Oceans è un disco di rock americano puro e di qualità cristallina, da ascoltare possibilmente a tutto volume, riforniti di birre fresche e ovviamente bottiglie di Jack Daniels e Southern Comfort, immaginando di essere ad Athens, dove questa musica si ama appassionatamente.

Tino Montanari

drive-by record store

*NDB. Recensione in leggero ritardo sull’uscita, ma il disco merita, nel frattempo il gruppo ha suonato a Denver, come vedete nel manifesto, per il Record Store Day https://www.youtube.com/watch?v=tR9590eUuOM , e ha pubblicato anche un EP Dragon Pants!

Novità Di Aprile, Speciale Pasqua E Dintorni Parte III. Billy Bragg, The Both (Aimee Mann-Ted Leo), Secret Sisters, Needtobreathe, Katie Herzig, Let The Music Play Black America Sings Bacharach/David

billy bragg live at the union chapel

Billy Bragg – Live At The Union Chapel – CD + DVD Cooking Vinyl

Si tratta della registrazione tenuta nel giugno del 2013 alla Union Chapel di Londra, nel corso della quale il Bardo di Woking presentava con la band l’album Tooth And Nail ed altre chicche del suo repertorio. Nel bis esegue in acustico l’intero Life’s A Riot With Spy vs Spy” e tra gli extra del DVD ci sono altri brani registrati a Lexington e alla Wembley Arena nonché promo videos, making of e interviste https://www.youtube.com/watch?v=nBfY9OnxTng . Più cinque cartoline. Questi i contenuti:

Disc: 1 (CD)

  • 1. Ideology
  • 2. Way Over Yonder In The Minor Key
  • 3. Do Unto Others
  • 4. All You Fascists Bound To Lose
  • 5. I Aint Got No Home
  • 6. You Woke Up My Neighbourhood
  • 7. Never Buy The Sun
  • 8. Between The Wars
  • 9. There Is Power In A Union
  • 10. Goodbye Goodbye
  • 11. My Flying Saucer
  • 12. Swallow My Pride
  • 13. Over You
  • 14. Valentine’s Day Is Over
  • 15. There Will Be A Reckoning
  • 16. Sexuality
  • 17. Handyman Blues
  • 18. Tank Park Salute
  • 19. Waiting For The Great Leap Forwards

Disc: 2 (DVD)

    • 1. Ideology (DVD)
    • 2. First Interview (DVD)
    • 3. Way Over Yonder In The Minor Key (DVD)
    • 4. Do Unto Others (DVD)
    • 5. All You Fascists Bound To Lose (DVD)
    • 6. I Ain’t Got No Home (DVD)
    • 7. You Woke Up My Neighbourhood (DVD)
    • 8. Interview 2 (DVD)
    • 9. Never Buy The Sun (DVD)
    • 10. Between The Wars (DVD)
    • 11. There Is Power In The Union (DVD)
    • 12. Interview 3 (DVD)
    • 13. Goodbye Goodbye (DVD)
    • 14. My Flying Saucer (DVD)
    • 15. Interview 4 (DVD)
    • 16. Swallow My Pride (DVD)
    • 17. Interview 5 (DVD)
    • 18. Over You (DVD)
    • 19. Valentines Day Is Over (DVD)
    • 20. Interview 6 (DVD)
    • 21. There Will Be A Reckoning (DVD)
    • 22. Sexuality (DVD)
    • 23. Interview 7 (DVD)
    • 24. Handyman Blues (DVD)
    • 25. Tank Park Salute (DVD)
    • 26. Waiting For The Great Leap Forwards (DVD)
    • 27. Life s A Riot With Spy Vs Spy Encore (DVD)
    • 28. No One Knows Nothing Anymore (Promo Video DVD)
    • 29. Handyman Blues (Promo Video DVD)
    • 30. Handyman Blues – The Outtakes (DVD)
    • 31. The Space Race Is Over (Live from The Lexington DVD)
    • 32. Chasing Rainbows (Live from The Lexington DVD)
    • 33. A New England (Live from Wembley DVD)
    • 34. Tooth & Nail EPK (DVD)
    • 35. Interview With Billy Bragg and Andrew Collins (DVD

the both aimee mann ted leo

The Both Aimee Mann & Ted Leo – Superego records

Questa è una collaborazione tra Aimee Mann e Ted Leo, ma mentre più o meno tutti conoscono la prima. tra i quali il sottoscritto che l’apprezza dai tempi dei ‘Til Tuesday e per la sua eccellente carriera solista, di cui, stranamente il disco più conosciuto è una colonna sonora, quella di Magnolia, pochi conoscono Ted Leo che invece è in giro dai primi anni ’90, prima nei Chisel (non Cold, la band australiana di Jimmy Barnes), e poi a seguire una carriera solista che gli ha fruttato sette album, di cui ammetto di non conoscerne nemmeno uno. Nel 2012 hanno fatto uno tour degli States insieme e da cosa nasce cosa ed ecco questo The Both, che esiste anche in una versione deluxe con due tracce acustiche extra venduta dalla catena Barnes & Noble https://www.youtube.com/watch?v=PNaEM54nfK4 . E sapete una cosa, la mia amica Aimee ancora una volta non delude, e pure lui è bravo, ca va sans dire che il disco è bello, c’è persino una cover di un brano dei primi Thin Lizzy di Phil Lynott, Honesty Is No Excuse, che fa guadagnare ulteriori punti ai due https://www.youtube.com/watch?v=V_D-c-4xANs . Con quella voce, lei e Chrissie Hynde (primo album solista a giugno, speriamo bene), sono due delle migliori cantautrici che fanno rock al femminile https://www.youtube.com/watch?v=nivz7x_TMK4 .

secret sisters put your needle down

The Secret Sisters – Put Your Needle Down – Republic/Universal

Un’altra coppia, ma queste sono sorelle, per la precisione Secret Sisters, Lydia & Laura Rogers, due giovani e paffute sorelline americane, ma molto brave; il nuovo Put Your Needle Down è prodotto come il precedente da T-Bone Burnett https://www.youtube.com/watch?v=BQgJ_2Rnufw ed hanno detto (tale Steve Leggett, per attribuirgli il merito di una descrizione molto efficace) dell’album: “Suona come Wrecking Ball, il disco di Emmylou Harris prodotto da Lanois, cantato dalle sorelle minori degli Everly Brothers mentre sono alla guida dei Cowboy Junkies”. E c’è anche un brano incompleto di Dylan, un demo dato dallo stesso Bob alle ragazze che l’hanno completato, The Lie, che quindi porterà la firma Dylan/Rogers/Rogers, non male. Oltre a composizioni firmate da Brandi Carlile, che ha diviso spesso i palchi con le sorelle, una cover di Lonely Island, un brano di Boudleaux Bryant che era nel repertorio proprio degli Everly Brothers https://www.youtube.com/watch?v=mdPYwsbuASc . Se non vi basta tutto ciò, nel disco suonano Jay Bellerose, Keefus Ciancia, Zachary Dawes, Gurf Morlix, Marc Ribot, oltre allo stesso Burnett. E c’è pure una bella cover di The Pocket Knife di PJ Harvey. Sarà mica bello?

needtobreathe rivers

Needtobreathe – Rivers In The Wasteland – Atlantic

Vengono dalla Carolina del Sud e sono etichettati come Christian Rock meets Alternative, ma niente paura i Needtobreathe, di cui Rivers In The Wasteland è il quinto album, fanno solo del buon vecchio sano rock, già il precedente The Reckoning era ottimo, questo nuovo è anche migliore. Tante chitarre, ma anche tastiere, fiati ed arrangiamenti complessi, ma anche momenti più riflessivi con la bella voce di Bear Rhineheart in evidenza https://www.youtube.com/watch?v=Se2C3v1a7OY. Il tutto prodotto da Joe Chiccarelli https://www.youtube.com/watch?v=Ub1q16hLxJg. Per avere un piccolo paragone, ma non prendetelo troppo alla lettera, pensate ai Coldplay o agli U2 se non vi fossero persi per strada e avessero proseguito per la strada “americana”, o ai Counting Crows con un maggior zelo religioso. E anche qualcosa di Cat Stevens  “modernizzato” con i classici oh oh oh che ora vanni di moda, sentite qui https://www.youtube.com/watch?v=Z5Yo99VjE2o. Bravi, in una parola!

katie herzig walk though walls

Katie Herzig – Walk Through Walls – Marion-Lorraine Records

Anche Katie Herzig ha dovuto arrendersi agli album finanziati dai fans, questo Walk Through Walls, il suo quinto, che esce per la propria etichetta indipendente che già da anni pubblica i suoi CD. La Herzig fa parte di quella pattuglia di cantanti americane (e non solo) molto apprezzate dai curatori delle colonne sonore delle serie televisive americane, tipo Grey’s Anatomy, che spesso ha usato i suoi brani o di film, spot pubblicitari e cose simili. Questo ha fatto dimenticare che la ragazza ha talento, una bella voce tra Neko Case e Devon Sproule, i suoi brani eseguiti anche dai Duhks (un bel “ma che fine hanno fatto”, cade a fagiolo) e prima, per alcuni anni, era stata la voce solista di una band come i Newcomers Home che non sono entrati nella storia della musica. Tutto bene quindi? Più o meno, questo è il singolo https://www.youtube.com/watch?v=V0dGwtAL1AE bello il video, ma troppa “elettronica” per i miei gusti, come nel resto del disco https://www.youtube.com/watch?v=fGeQTIpczcQ , non tutti i brani ma quasi…piacerà alle radio, dove va molto questo genere, ma la preferivo prima, vedremo in futuro.

let the music play black america sings bachrach david

Let The Music Play – Black America Sings Bacharach & David – Ace

Ogni tanto l’etichetta inglese Ace pubblica questi volumi a tema, con nomi famosi e carneadi del soul (ma sempre bravissimi) che interpretano le canzoni dei grandi della storia della nostra musica, ci sono stati i volumi dedicati a Otis Redding, Bob Dylan e Lennon-McCartney, questa volta è il turno di Burt Bacharach e Hal David. Si legge già tutto in copertina, comunque questa è la tracklist completa:

  1. 1 Make It Easy On Yourself – Dionne Warwick (2:40)
  2. 2 My Little Red Book – Tony Middleton (2:16)
  3. 3 Long After Tonight is All Over – Irma Thomas (2:29)
  4. 4 Another Tear Falls – Marv Johnson (2:35)
  5. 5 I Say a Little Prayer – Aretha Franklin (3:33)
  6. 6 Message To Martha – Jerry Butler (3:01)
  7. 7 This Empty Place – Cissy Houston (2:30)
  8. 8 In the Land of Make Believe – The Drifters (2:35)
  9. 9 I Cry Alone – Ruby & the Romantics (2:41)
  10. 10 Let the Music Play – Roy Hamilton (2:24)
  11. 11 Always Something There to Remind Me – Patti Labelle & the Bluebelles (2:37)
  12. 12 The Last One To Be Loved – Lou Johnson (3:30)
  13. 13 Reach Out For Me – Willie Tee (3:35)
  14. 14 Alfie – The Delfonics (2:47)
  15. 15 (There Goes) the Forgotten Man – Gene McDaniels (2:58)
  16. 16 The Look of Love – Nina Simone (2:23)
  17. 17 Anyone Who Had a Heart – The Orlons (2:49)
  18. 18 What the World Needs Now is Love – James Carr (3:13)
  19. 19 Walk On By – Gloria Gaynor (3:04)
  20. 20 (They Long To Be) Close To You – Bobby Womack (4:51)
  21. 21 One Less Bell To Answer – Gladys Knight & the Pips (3:16)
  22. 22 I Just Don’t Know What To Do With Myself – Isaac Hayes (3:48)
  23. 23 Don’t Make Me Over – Brenda & the Tabulations (4:02)
  24. 24 A House is Not a Home – Mavis Staples (4:29)

Quelle due o tre(cento) canzoni famose le trovate, perché molte ne valgono cento di oggi! Non c’entra con il brano contenuto nel CD, ma che oggi quasi nessuno abbia sentito parlare di James Carr, uno dei più grandi cantanti di soul di tutti i tempi (per qualcuno il migliore) è quasi un delitto, https://www.youtube.com/watch?v=VR6BkppSGNc

Fine delle trasmissioni anche per oggi.

Bruno Conti

Novità Di Aprile, Speciale Pasqua E Dintorni Parte II. Ian Anderson, Rodney Crowell, Ben Watt, Paolo Nutini, Afghan Whigs, Smoke Fairies + Linda Perhacs

ian anderson homo erraticus

Ian Anderson – Homo Erraticus – Calliandra/Kscope CD o CD+DVDA

Anche il leader dei Jethro Tull ormai è un distinto signore (sul distinto ho qualche dubbio!) di 67 anni, per l’occasione veste ancora una volta i panni di Gerald Bostock, il personaggio fittizio inventato per i due Thick As A Brick, ma in questo caso il nuovo album non esce a nome del gruppo (tradotto in soldoni vuol dire che non c’è Martin Barre che nel frattempo ha pubblicato un disco strumentale Away With Words) ma come Ian Anderson. Per il resto “business as usual” https://www.youtube.com/watch?v=6DB_x0dWWgw !

rodney crowell tarpaper sky

Rodney Crowell – Tarpaper Sky – New West

Pure Rodney Crowell viaggia per i 64 anni e dopo due album “collaborativi”, Kin e quello in coppia con Emmylou Harris pubblica questo nuovo album da solista, Tarpaper Sky, registrato con la sua band del 1988, che aveva suonato nell’ottimo Diamonds And Dirts, uno dei suoi migliori in assoluto, ossia Steuart Smith alle chitarre, Eddie Bayers alla batteria e Michael Rhodes al basso, più molti ospiti, a partire da Shannon McNally, che duetta in uno dei brani migliori del disco, Famous Last Words Of A Fool In Love https://www.youtube.com/watch?v=qf4r8do0h1Y . Alle armonie vocali è presente una “truppa” di artisti che regala ottimi momenti al CD: Pat Buchanan, Cory Chisel, John Cowan, Mike Ferris, Vince Gill, Will Kimbrough (anche alla chitarra), Chely Wright, e non li ho citati tutti. Suonano nei vari pezzi anche Jerry Douglas, Fats Kaplan, Jim Horn, Steve Fishell, eccetera e questa corposa presenza si sente, il disco suona veramente bene https://www.youtube.com/watch?v=NGK55BNCuFg .

ben watt hendra

Ben Watt – Hendra – Unmade Records (universal) Deluxe Edition

Ben Watt viceversa dischi da solista ne fa veramente pochi, questo Hendra è il secondo, il primo North Marine Drive risaliva al 1983. In mezzo ha pubblicato moltissimi album come Everything But The Girl, in coppia con la moglie Tracy Thorn, e molti CD come DJ. Questo disco riveste una certa importanza anche per gli amanti dei Pink Floyd, visto che David Gilmour suona la chitarra nel brano The Levels https://www.youtube.com/watch?v=WG2Xh523Dt0 . Il disco è prodotto da Ewan Pearson e Bernard Butler partecipa in qualità di chitarrista e non alla consolle. Questa volta niente dance ma un disco da cantautore tipicamente inglese, non per nulla sia Mojo che Uncut gli hanno dato 4 stellette e devo ammettere che anche per chi scrive il disco è stato una piacevole sorpresa, un ritorno alle atmosfere del suo primo solista ma più complesse e ricercate, senza dire eresie ricorda molto, per certi versi, il lavoro di John Martyn, non la voce purtroppo, ma quella era unica, comunque quella di Ben Watt è molto piacevole. Che dire, molto bello! Come leggete sopra poteva forse mancare una bella versione Deluxe, singola, ma con quattro brani in più, tre demo e un live? Certo che no e quindi c’è!

paolo nutini caustic love

Paolo Nutini – Caustic Love – Atlantic

Nel caso di Nutini gli anni di attesa sono stati “solo” cinque dal precedente Sunny Side Up. Nonostante il nome tutti sanno che il nostro amico è scozzese, ha una voce rauca, vagamente alla Rod Stewart o Steve Marriott (ma solo vagamente), poi il sound è decisamente più commerciale anche se non disprezzabile, alterna ottimi momenti come la bella ballata Better Man https://www.youtube.com/watch?v=uaWpaewDjlc  o il soul-blues futuribile di Iron Sky https://www.youtube.com/watch?v=ELKbtFljucQ  e Diana (è un altro fan di John Martyn, infatti ha partecipato al tributo Johnny Boy Would Love This…C’è anche Fashion, un duetto con Janelle Monae. Meglio di quanto si possa pensare.

afghan whigs do the beast

Afghan Whigs – Do The Beast – Sub Pop

Anche gli Afghan Whigs di Greg Dulli non pubblicavano album nuovi dal 1998, ma dopo la reunion del 2012 hanno deciso di riprovarci. Della formazione originale, in questo Do The Beats, oltre a Dulli, c’è solo il bassista e multistrumentista John Curley. Non l’ho sentito (a parte i due video, non male https://www.youtube.com/watch?v=ovhzeqIaggY e quindi non vi so dire, anche se ho letto giudizi contrastanti https://www.youtube.com/watch?v=JFi5cY9nrf8

smoke fairies smoke fairies

Smoke Fairies – Smoke Fairies – Full Time Hobby

Due tipe “strane” queste Smoke Fairies, Jessica Davies e Katherine Blamire, inglesi, fanno un folk-rock britannico molto piacevole, anche elettrico e vicino al pop https://www.youtube.com/watch?v=OZaHXiNWKGM , con interessanti intrecci vocali, che possono ricordare vagamente certe cose di Kate Bush oltre al pop citato. Mi sembrano brave, anche se “particolari”, questo CD omonimo è già il quarto, oltre ad una compilation di rarità https://www.youtube.com/watch?v=bLCdKKgYXoE . Sentitevi i due brani inseriti nel Post per farvi una idea. e anche questa cover di Tim Hardin https://www.youtube.com/watch?v=qouNHkY5d8c

linda perhaccs the soul

Linda Pehacs – The Soul Of All Natural Things – Asthmatic Kitty Records

Avremmo raggiunto la quota dei 6 CD anche per oggi, ma visto che questo disco è già uscito, nel silenzio generale, da oltre un mesetto, parliamone. A proposito di tipe strane, Parallelograms di Linda Perhacs è considerato uno dei dischi “culto” folk dei primi anni ’70, insieme a quello di Vashty Bunyan, ed ora, solo a 44 anni di distanza dal precedente, la Perhacs pubblica un nuovo album, per l’etichetta di Sufjan Stevens (che fine ha fatto?), questo The Soul Of All Natural Things, molto bello, la signora, a dispetto dei 70 anni passti, ha ancora una bellissima voce, quasi da ragazza ed il disco si ascolta con estremo piacere, sentite https://www.youtube.com/watch?v=hd53r7xNdYk e https://www.youtube.com/watch?v=u6wX8VPNeys

Per oggi è tutto.

Bruno Conti

Novità Di Aprile Speciale Pasqua e Dintorni Parte I. Emmylou Harris, Linda Ronstadt, Martina McBride, Joan Osborne, Marc Ford, Jackson Taylor

linda ronstadt duets

Per Il periodo delle festività Pasquali recupero ed ampio, a oltranza, la rubrica delle novità discografiche, quindi nei prossimi giorni una serie di Post dedicati a tutte le uscite del mese di aprile che già non hanno avuto degli spazi specifici nella prima parte del mese (anticipazioni comprese): ovviamente quelle reputate più interessanti per il Blog, a prescindere dal genere.

Linda Ronstadt – Duets – Rhino, raccoglie 15 brani che sono usciti, nel corso degli anni, non tutti negli album della Ronstadt ma in quelli degli artisti che duettano con lei (alcuni), quindi praticamente già editi, ad eccezione di quello con Laurie Lewis, ma non facili da avere tutti insieme negli album della cantante di Tucson, Arizona (ebbene sì, non è californiana di origine, ma sicuramente di adozione) https://www.youtube.com/watch?v=Vukee5J5N8E . Probabilmente non vedremo più nuovi album di Linda, che nel 2011 ha annunciato il suo ritiro e nel 2013 ha rivelato di essere ammalata del morbo di Parkinson. Quindi godiamoci questa raccolta di materiale anche raro ed inedito (ma ne mancano molti, quelli con George Jones, Johnny Cash, Nitty Gritty Dirt Band, Little Feat, Wendy Waldman e anche l’ultimo inciso con i Chieftains nel 2010) che include i seguenti brani:

1.                  “Adieu False Heart” with Ann Savoy
2.                  “I Can’t Get Over You” with Ann Savoy
3.                  “Walk Away Renee” with Ann Savoy

Le prime tre erano su Adieu False Heart il disco registrato in coppia con la cantante cajun Ann Savoy nel 2006
4.                  “The New Partner Waltz” with Carl Jackson

questa era nel tributo Livin’, Lovin’, Losin’: Song of the Louvin Brothers.
5.                  “I Never Will Marry” with Dolly Parton

su Simple Dreams del 1977
6.                  “Pretty Bird” with Laurie Lewis*

l’unico inedito, registrato con la cantante gospel
7.                  “I Can’t Help It (If I’m Still in Love With You)” with Emmylou Harris

questa si trovava su Heart Like A Wheel del 1974 (quindi niente brani neppure dellla serie del Trio, con Dolly Parton e Emmylou Harris
8.                  “Hasten Down The Wind” with Don Henley

questo brano, una cover di Warren Zevon. era sull’album omonimo del 1976
9.                  “Prisoner In Disguise” with J.D. Souther

dall’album omonimo del 1975

10.               “I Think It’s Gonna Work Out Fine” with James Taylor

su Get Closer del 1982
11.               “Don’t Know Much” with Aaron Neville
12.               “All My Life” with Aaron Neville

i due con il cantante dei Neville Brothers erano su Cry Like a Rainstorm, Howl Like the Wind del 1989.
13.               “Somewhere Out There” with James Ingram

il duetto con James Ingram era nella colonna sonora di An American Tail
14.               “Sisters” with Bette Midler

e questo si trovava su Bette Midler Sings the Rosemary Clooney Songbook  del 2003
15.               “Moonlight In Vermont” with Frank Sinatra

per finire, da un altro Duets, quello di Frank Sinatra del 1993

Pochi giorni fa Linda Ronstadt è stata eletta nella Rock and Roll Hall Of Fame, dove non era presente, ma a parte per i grossi problemi di salute che le impediscono di cantare e di muoversi con facilità, la stessa Ronstadt ha detto che il premio non le interessava più di tanto perché, in fondo, lei non ha mai cantato Rock and Roll! (sarà l’effetto della malattia?).

emmylou harris wrecking ball deluxe

Emmylou Harris – Wrecking Ball – Nonesuch Deluxe Edition 2 CD + DVD

Per l’occasione non si festeggia ipocritamente nessun anniversario dell’uscita del disco originale, pubblicato nel settembre del 1995 e registrato a New Orleans lo stesso anno, con la produzione di Daniel Lanois (vogliamo fare il 18° Anniversario?) https://www.youtube.com/watch?v=c-eYwBz4wkI . Forse il suo disco migliore di sempre (ma tra quelli degli anni ’70 usciti per la Warner, i cosiddetti album “country”, ce ne sono parecchi molto belli), subisce il trattamento Deluxe con i seguenti contenuti:

CD 1:  Wrecking Ball

  1. Where Will I Be
  2. Goodbye
  3. All My Tears
  4. Wrecking Ball
  5. Goin’ Back to Harlan
  6. Deeper Well
  7. Every Grain of Sand
  8. Sweet Old World
  9. May This Be Love
  10. Orphan Girl
  11. Blackhawk
  12. Waltz Across Texas Tonight

CD 2: Deeper Well: The Wrecking Ball Outtakes

  1. Still Water (Daniel Lanois)
  2. Where Will I Be
  3. All My Tears
  4. How Will I Ever Be Simple Again (Richard Thompson)
  5. Deeper Well
  6. The Stranger Song (Leonard Cohen)
  7. Sweet Old World
  8. Gold (Emmylou Harris)
  9. Blackhawk
  10. May This Be Love
  11. Goin’ Back to Harlan
  12. Where Will I Be

DVD: Building the Wrecking Ball: A Documentary About the Making of Wrecking Ball

martina mcbride everlasting

Martina McBride – Everlasting – Vinyl Records LLC

Una cantante di country che fa un disco di pezzi soul non è una cosa inconsueta, ma neppure tanto comune, in ogni caso meritoria. Anche la McBride non è più sotto contratto per una major a Nashville e ha fondato la propria etichetta (bello il nome!) e quindi magari i partner per i due duetti li poteva scegliere meglio (Gavin McGraw per Bring It On Home To Me, passi, il giovane non è poi malaccio, ma Kelly Clarkson per In The Basement? L’originale era un duetto tra Etta James e Sugar Pie DeSanto!) Che poi non è un disco solo di soul: Do Right Woman, Do Right Man Aretha Franklin, Suspicious Minds Elvis Presley, If You Don’t Know Me By Now Harold Melvin & The Blue Notes, Little Bit Of Rain Fred Neil, Come See About Me Supremes, What Becomes Of The Brokenhearted Jimmy Ruffin, I’ve Been Loving You Too Long Otis Redding, Wild Night Van Morrison, My Babe Willie Dixon/Little Walter, To Know Him Is To Love Him Phil Spector/Teddy Bears, più le due citate. Complimenti e auguri: lei ha una bella voce, una delle migliori in circolazione a Nashville e il disco è prodotto da Don Was, potrebbe essere una bella sorpresa (niente a che vedere con Michael Bolton). Sentito, molto piacevole. C’è anche una versione Deluxe con 14 brani https://www.youtube.com/watch?v=_MLobcBCGb0

joan osborne love and hate

Joan Osborne – Love And Hate – Membran/Entertainment One

Anche Joan Osborne aveva fatto un disco di covers, l’ultimo del 2012, Bring It On Home, quasi omonimo di quello della McBride, ma si trattava del brano di Willie Dixon non quello di Sam Cooke. Per il nuovo si parlava, negli annunci della stessa Joan di un disco influenzato da Astral Weeks di Van Morrison Pink Moon di Nick Drake (perdinci e anche perbacco!). Qualcosa è rimasto ma il disco, dodici brani nuovi firmati dalla Osborne, è abbastanza vario, con arrangiamenti anche orchestrali in alcuni brani e più rock in altri, ad un ascolto veloce mi pare buono, anche jazzato a momenti. I tempi del successo di One Of Us possono anche essere lontani ma la nostra amica ha una bella voce e scrive delle canzoni interessanti https://www.youtube.com/watch?v=FTi3Y1sYam8 .

marc ford holy ghost

Marc Ford – Holy Ghost – Naim Edge/V2

Il suo nome, per molti, rimane inevitabilmente legato ai Black Crowes, di cui è stato il chitarrista dal 1992 al 1996, ma prima aveva suonato nei Burning Tree, autori di uno strepitoso album omonimo di rock-blues nel 1990. Ha suonato anche nella band di Ben Harper, con Marc Olson, nel live dei Gov’t Mule del 1999, quello con gli “amici”. E ha fatto quattro album da solista negli anni 2000, cinque con questo, il CD più da cantautore, molto riflessìvo e tranquillo, la chitarra ogni tanto parte ma meno del solito, comunque l’album, sentito velocemente, mi pare buono https://www.youtube.com/watch?v=QYsvXV6fHwA .

jackson taylor live at billy bob's texas

Jackson Taylor & The Sinners – Live At Billy Bob’s Texas CD+DVD Smith Music Group

Prosegue la benemerita serie di concerti (in CD+DVD) registrata nel famoso locale di Forth Worth, ormai dal lontano 1999, ne dovrebbero essere usciti almeno una quarantina. Questo con Jackson Taylor risale al luglio del 2013 ed è uno dei più pimpanti che mi è capitato di sentire: accompagnato dai suoi Sinners propone 16 brani, tra cui alcune covers, con il suo stile che mescola country texano, southern rock e musica cantautorale. Il nostro amico è veramente bravo, chi lo conosce già apprezzerà sicuramente anche questo live, per gli altri potrebbe essere una buona occasione per sentire uno dei nomi “nuovi” (cinque album in studio e questo dal vivo) provenienti dalla stato della stella solitaria https://www.youtube.com/watch?v=N3H2renQ2H8.

Andiamo a 6 titoli per Post, ci sono parecchi titoli da smaltire, per cui prevedo che andremo avanti per qualche giorno, magari inframmezzando con qualche recensione di album specifici.

Alla prossima.

Bruno Conti