E Dopo L’Ex Marito E La Sua Band Principale, Anche La Piccola “Zingara” Ha Il Suo Triplo Antologico! Stevie Nicks – Stand Back 1981-2017

stevie nicks stand back box

Stevie Nicks – Stand Back 1981-2017 – Rhino/Warner CD – Deluxe 3CD

 Lo scorso anno mi sono occupato dell’ottima retrospettiva tripla Solo Anthology di Lindsey Buckingham https://discoclub.myblog.it/2018/10/16/un-esaustivo-viaggio-attraverso-la-carriera-solista-di-un-musicista-eccelso-ma-sottovalutato-lindsey-buckingham-solo-anthology/ , mentre ho soprasseduto per l’ennesimo greatest hits dedicato ai Fleetwood Mac (Don’t Stop), in quanto a parte un brano prima disponibile solo in download ed un paio di rarità prese dal vecchio box The Chain non presentava nulla che non fosse già noto. Ora è la volta dell’altro membro di punta dei Mac, ovvero Stevie Nicks, di pubblicare un triplo CD antologico che si occupa del suo periodo da solista (esiste anche una versione singola con il meglio dei tre dischetti), intitolato Stand Back 1981-2017. (NDM: mi scuso con Christine McVie se ho definito la Nicks “altro membro di punta”, ma il mio giudizio tiene conto della carriera fuori dal gruppo, e non è che quella della ex moglie del bassista dei Mac sia stata memorabile). Le mie sensazioni su questo triplo dedicato alla Nicks sono contrastanti, in quanto tra i 50 titoli compresi non c’è l’ombra di un inedito, mentre qualche chicca e rarità sì, ma alla fine penso che si poteva fare molto meglio, anche perché di retrospettive di Stevie sul mercato ce ne sono già altre (mentre quella dell’ex consorte Lindsey era la prima) e almeno una di esse, il box del 1998 Enchanted, di inediti ne conteneva eccome.

Sulla statura artistica della Nicks (non quella fisica, che è piuttosto limitata) penso di non dover spiegare nulla: dotata di una grande voce, Stevie è sempre stata un’ottima songwriter, ed anche se non fosse diventata popolare all’interno dei Mac sono convinto che sarebbe emersa comunque. Non tutto ciò che ha pubblicato da solista è stato impeccabile, ma a volte più per scelte sonore (leggi anni ottanta) che altro, ma all’attivo ha almeno un capolavoro (il “debutto” Bella Donna) ed altri buoni lavori di ottimo rock di stampo californiano; Stevie ha poi sempre avuto frequentazioni giuste in termini di musicisti, e di conseguenza nei suoi dischi troviamo nomi che solo a leggerli c’è da leccarsi i baffi: Tom Petty & The Heartbreakers al completo, Bob Dylan (nella cover della sua Just Like A Woman, dall’album Street Angel, assente però in questo triplo), Roy Bittan, Waddy Wachtel, Russ Kunkel, Tony Levin, Steve Lukather, Davey Johnstone, Kenny Aronoff, Bernie Leadon, gli stessi Buckingham e Mick Fleetwood…e qui mi fermo (ho volutamente omesso tutti quelli con cui ha duettato, anche perché buona parte li troviamo sul secondo CD). Ma veniamo appunto al contenuto di questo triplo.

CD1. Il primo dischetto offre una panoramica tratta dai vari album di Stevie, e stranamente Bella Donna è quello meno rappresentato con due sole selezioni, la potente e trascinante Edge Of Seventeen e la splendida e countreggiante After The Glitter Fades, una delle migliori ballate della bionda cantante di Phoenix. Ma non è che le belle canzoni manchino, a partire dall’orecchiabile Rooms On Fire, perfetto pop-rock californiano, per proseguire con la roccata Blue Denim, scritta con Mike Campbell che è anche responsabile del bel riff chitarristico, la toccante ballata pianistica Has Anyone Ever Written Anything For You, la pimpante e grintosa Long Way To Go e la squisita e bucolica For What It’s Worth (che non è quella dei Buffalo Springfield). Alcune scelte non potevano mancare, ma non incontrano i miei gusti a causa di sonorità troppo “ottantiane”, come il brano che intitola la raccolta (contraddistinto da un invadente synth), If Anyone Falls, una buona canzone che avrebbe beneficiato di un arrangiamento più leggero, Talk To Me, che invece sembra un brano commerciale alla Tina Turner, la quasi orripilante I Can’t Wait e Planets Of The Universe, una vibrante rock ballad dal suono però troppo gonfio.

CD2. Dischetto dedicato ai duetti, alcuni di essi davvero degni di nota, come la famosa e bellissima Stop Draggin’ My Heart Around con Tom Petty (presente come partner anche nella meno nota, ed anche meno bella, I Will Run To You), una divertente e gioiosa Santa Claus Is Coming To Town con Chris Isaak, un paio con Sheryl Crow (e You’re Not The One è piuttosto rara, in quanto proviene da un lato B di un singolo di Sheryl), le deliziose Leather And Lace e Too Far From Texas, rispettivamente con Don Henley e Natalie Maines, la bella e raffinata Cheaper Than Free con l’ex Eurythmics Dave Stewart, e la rockeggiante You Can’t Fix This con i Foo Fighters. Ci sono anche due duetti risalenti al 1978 con Kenny Loggins e Walter Egan, ed uno (la strepitosa Gold) del 1979 con John Stewart, che mi fanno domandare perché il periodo di tempo citato nel titolo dell’antologia parta dal 1981. Infine, avrei fatto a meno delle collaborazioni con i Lady Antebellum, addirittura due, LeAnn Rimes e Lana Del Rey. CD3. L’ultimo dischetto si occupa delle incisioni dal vivo, con alla fine una manciata di brani finiti su colonne sonore (ma ne mancano diversi). E qui è dove avrei insistito di più nel cercare di inserire degli inediti, invece di rivolgermi a versioni già conosciute, seppur di grande valore.

La maggior parte dei pezzi live fanno parte del songbook dei Fleetwood Mac, come Gold Dust Woman, Dreams, Angel e Rhiannon che sono tratti dal bonus CD della recente ristampa di Bella Donna, una Landslide con l’Orchestra Filarmonica di Melbourne (presa da un’altra antologia di Stevie, Crystal Visions) e Sara, che insieme alle cover di Crash Into Me della Dave Matthews Band e Circle Dance di Bonnie Raitt proviene dalle Soundstage Sessions, concerto dal quale possiamo riascoltare anche una travolgente Rock And Roll dei Led Zeppelin (che però è più rara in quanto compariva solo sul DVD), in cui la Nicks se la cava alla grandissima; come ultimo brano dal vivo, una strepitosa e “byrdsiana” rilettura del classico di Jackie DeShannon Needles And Pins ancora con Petty e gli Spezzacuori, che era sul  loro live del 1985 Pack Up The Plantation! Infine, cinque pezzi tratti da varie soundtracks, e se Blue Lamp (dal film Heavy Metal) e Sleeping Angel (da Fast Times At Ridgemont High) sono abbastanza note, If You Ever Did Believe, una rock song decisamente bella, e Crystal, entrambe dal film Practical Magic, lo sono molto meno. Il CD termina con la lenta ed intensa Your Hand I Will Never Let It Go, che essendo in origine sulla soundtrack di Book Of Henry del 2017, è il brano più recente della raccolta.

In definitiva, a parte il box Enchanted (che però si fermava al 1998), questo Stand Back 1981-2017 è la migliore antologia di Stevie Nicks presente sul mercato, ma ciò non toglie che si poteva fare qualcosa di più.

Marco Verdi

Non Male, Molto Raffinato, Anche Se Di Country Se Ne Vede Poco! Ashley Monroe – Sparrow

ashley monroe sparrow

Quarto album di studio (più un vinile a tiratura limitata pubblicato per la Third Man Records, l’etichetta di Jack White) per la bionda Ashley Monroe, country singer del Tennessee ed anche apprezzata autrice per conto terzi, oltre che componente insieme ad Angaleena Presley e Miranda Lambert delle Pistol Annies, un trio che vanta tra i suoi principali estimatori un certo Neil Young. Dopo due album prodotti da Vince Gill, Ashley ha deciso di cambiare, approdando anche lei nell’universo di Dave Cobb, uno che da qualche anno a questa parte sta davvero lavorando come un matto. E Cobb non sbaglia neppure stavolta, portando in session un numero limitato di musicisti (tra cui i fidati Chris Powell alla batteria e Mike Webb alle tastiere) e soprattutto facendo sì che il suono non prenda pericolose derive radiofoniche, cosa che a Nashville non è mai scontata. Proprio nel suono però ci sono le maggiori novità, in quanto la Monroe, un po’ come ha fatto di recente Kacey Musgraves https://discoclub.myblog.it/2018/05/22/dal-country-al-pop-senza-passare-dal-via-kacey-musgraves-golden-hour/ , ha optato per sonorità non necessariamente solo country, dando spesso ai brani (tutti scritti da lei, anche se in collaborazione con altri) un gradevole sapore pop anni sessanta-settanta, con un uso molto particolare in diversi pezzi di un quartetto d’archi.

E Sparrow è un disco molto piacevole, non solo per queste soluzioni sonore o per il fatto di avere Cobb in cabina di regia: gran parte del merito va infatti ad Ashley stessa, che si conferma una songwriter capace ed una cantante espressiva e dalla voce cristallina, voce che viene intelligentemente messa in primo piano dal produttore. Orphan, che apre il disco, è un brano pianistico dal passo lento e leggermente orchestrato, con una melodia profonda e toccante, ed un notevole crescendo nel ritornello, una bella canzone davvero. Hard On A Heart cambia completamente registro, il tempo è sostenuto ed il motivo quasi western, ma la melodia è protagonista anche qui, con la voce sempre in primo piano: il contrasto con la ritmica trascinante ed il quartetto d’archi sullo sfondo crea un effetto quasi discoteca anni settanta, comunque intrigante; la sinuosa Hands On You ha un sapore d’altri tempi, quasi fosse una versione femminile di Chris Isaak, mentre Mother’s Daughter è una country ballad limpida e tersa, strumentata in maniera perfetta (voce, chitarra, sezione ritmica e piano elettrico), con il ricordo dei brani classici di Dolly Parton https://www.youtube.com/watch?v=Hnn1hYbxYoo .

Gli archi introducono l’emozionante Rita, altro scintillante slow che non è lontano dalle ballate dei primi Bee Gees, solo più country, la cadenzata Wild Love è ancora decisamente originale, tra western e pop, con l’uso dei violini che rammenta addirittura gli ELO, This Heaven (scritta con Anderson East) è una ballata semplice ma intensa, strumentata con classe e dallo sviluppo fluido, oltre ad essere cantata al solito molto bene https://www.youtube.com/watch?v=BilmSxKghgQ . I’m Trying To è un altro pezzo decisamente melodico, evocativo e profondo, con piano e chitarre in evidenza, She Wakes Me Up è puro pop anni sessanta ma attualizzato con i suoni di oggi, deliziosa ed orecchiabile, mentre Paying Attention è una canzone orchestrata e di ampio respiro, pur senza essere ridondante. Il CD si chiude con Daddy I Told You (scritta insieme alla Presley), brano diretto e godibile ancora guidato dal piano, e con la tenue e gentile Keys To The Kingdom, caratterizzata da un motivo semplice ma immediato.

Un buon disco comunque, raffinato sia nei suoni che nel songwriting, non solo per amanti del country.

Marco Verdi

Anche Se Materiale Di Qualche Anno Fa, Un Bell’Esempio Di Moderno Country-Rock. Cody Jinks – Adobe Sessions

cody jinks adobe sessions

Cody Jinks – Adobe Sessions – Cody Jinks CD

Cody Jinks, countryman texano dal pelo duro, sulla stessa onda di gente come Jamey Johnson e Whitey Morgan, ha avuto un ottimo ed inaspettato successo con il suo ultimo lavoro I’m Not The Devil (2016), che è entrato addirittura nella Top 5 country: questa cosa ha dato entusiasmo al nostro, che ha deciso di ripubblicare quattro dei suoi primi sei album, da tempo introvabili (in un caso, Less Wise, aggiungendo anche dei brani in più e migliorando il suono). Di questa serie di lavori, uno dei più riusciti è sicuramente questo Adobe Sessions (uscito originariamente nel 2015), un album di puro country-rock texano al 100%, elettrico e pieno di feeling, con un suono forte, vigoroso ed una produzione decisamente professionale ad opera di Josh Thompson, che è anche il bassista del ristretto gruppo di musicisti che accompagna Cody (e che viene completato da Jon Wallace, chitarre, Milo Deering, steel, violino e dobro, ed Earl Darling, batteria).

Una band di pochi elementi ma di tanta sostanza, responsabile di un suono potente e senza fronzoli, ma anche capace di alzare il piede dall’acceleratore quando necessario. E poi naturalmente c’è Jinks con le sue canzoni, dodici esempi di puro Outlaw country che deve molto al suono di Waylon Jennings (uno che viene citato come influenza molto più dopo la morte che da vivo), a partire dall’iniziale What Else Is New, un rockin’ country elettrico dal ritmo intenso e dal suono maschio e vigoroso. Bella anche Mamma Song, gustoso honky-tonk alla maniera texana, dominato dal vocione di Cody e dalla steel, un pezzo che ricorda un po’ anche il primo Steve Earle; Cast No Stones è una western ballad profonda, zero mollezze o cedimenti nel suono, mentre We’re Gonna Dance è una scintillante country tune elettrico, dotata ancora di un motivo diretto e che si ascolta tutto d’un fiato.

Birds, con una languida steel sullo sfondo, è invece puro country, rilassato e con un’atmosfera quasi malinconica, non lontana dallo stile di Chris Isaak, Loud And Heavy torna al suono grintoso e ha un approccio melodico intrigante, direi cinematografico (film western, ovviamente), mentre David è country al 100%, fluida, diretta, godibile e suonata benissimo. Me Or You è un lentaccio alla George Jones, la breve Folks un pezzo intimo ed attendista, dal ritmo spedito ma soffuso allo stesso tempo, Ready For The Times To Get Better un altro country & western di ottima fattura, a partire dalla linea melodica fino al contorno strumentale, con le chitarre in primo piano. Finale con la deliziosa Dirt, country-rock terso e vivace con chiare tracce di Texas (splendida la steel), e con Rock And Roll, che nonostante il titolo è un’intensa ballata acustica full band. Un bel dischetto: ora che Cody Jinks ha risistemato (quasi) tutto il suo back catalogue, siamo pronti per un lavoro tutto nuovo. (*NDB nell’attesa i Pink Floyd country, bellissima cover peraltro  https://www.youtube.com/watch?v=9joAHhzm6EY )

Marco Verdi

Ennesima Conferma Per Un “Emarginato” Di Lusso Del Cantautorato Americano! Hayward Williams – Pretenders

hayward williams pretenders cd

Hayward Williams – Pretenders – Why River Records

Probabilmente molti di voi, presumo, si chiederanno chi si cela dietro un nome minore come quello di Hayward Williams, americano di Milwaukee con sei album e una carriera decennale alle spalle. Era da The Reef  (14), che non si avevano notizie di Hayward Williams, uno dei migliori talenti delle scena musicale americana (rivelatosi grazie al suo terzo album Haymaker http://discoclub.myblog.it/2013/01/28/non-si-finisce-mai-di-imparare-da-milwaukee-wisconsin-haywar/ ), e per una cerchia forse ristretta di conoscitori sicuramente sinonimo di garanzia. Oggi come ieri per questo nuovo lavoro Pretenders, Williams si porta in studio un manipolo di musicisti e amici che rispondono al nome di Daniel McMahon polistrumentista (chitarre, tastiere e lap steel), Rodrigo Palma al basso, Miles Nielsen alle chitarre, Charles Koltak alla batteria e percussioni, per dieci nuove canzoni come sempre scritte da Hayward (meno una), e co-prodotte insieme al già citato chitarrista McMahon.

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La canzone di apertura How You Been richiama subito le atmosfere calme e rilassate del miglior Chris Isaak, con un superbo lavoro di McMahon alla lap steel, a cui fanno seguito le morbide atmosfere a colpi di chitarre “slide” per una tambureggiante Come Undone, una ballata elettrica di spessore come If You Ever Heard Her Name, e l’intrigante melanconico country della dolce Easy Coward. Echi di sano rhythm’n’blues si riscontrano in Only Love, dove l’organo svetta in tutto lo sviluppo del brano, per poi passare alle gioiose note di un allegra e spensierata Because Of You, mentre ammaliano le note di una ballata notturna come Probably Never Maybe Tonight; rallentano i ritmi nel superbo incedere alt-country di In The Fire (firmata da Eddie Vedder) e la parte finale è quasi doverosamente affidata alle armonie della solare Meet Me Halfway, ed alla title track Pretenders, un’altra superba ballata dove il talento di Hayward Williams si manifesta in modo totale, un finale perfetto per un lavoro di spessore.

Le canzoni di Pretenders parlano di problemi di cuore e di relazioni, sviluppate non solo attraverso una voce profonda e vissuta, ma anche da arrangiamenti dove le armonie risuonano in modo sublime, con i brani che crescono ascolto dopo ascolto, tutto ciò fa di Hayward Williams un cantautore molto diverso, particolare, dove chiunque lo senta può paragonarlo, canzone dopo canzone, all’“uno, nessuno, centomila” di “pirandelliana” memoria, accostandolo di volta in volta ad artisti storici come Dylan, Springsteen e Tom Petty, ma anche ad altri contemporanei tra i quali come non citare, magari alla rinfusa, Ray La Montagne, Matthew Ryan, Jason Isbell e Ryan Adams (forse il più accostabile al nostro amico). Il talento e la bravura di questo personaggio le ho potute constatare personalmente qualche anno fa, quando mi capitò di ascoltarlo fa durante un concerto tenuto in un famoso locale di Pavia, dove esibendosi in solitaria solo con una chitarra amplificata (una vecchia Gibson del ’64), presentava il citato Haymaker (che rimane a parere di chi scrive il suo miglior disco), in circa due ore di storie raccontate e cantate con una forte “empatia”, coinvolse il numeroso pubblico in sala, ricevendo in cambio una meritata ovazione. Credetemi, riuscire a far conoscere “outsiders” di tale fatta, un misto tra “folksinger” moderno, musicista “indie-folk”, ma con spiccate doti anche per il blues, il country e la canzone d’autore, è una piccola soddisfazione che rende la giornata migliore. Da scoprire assolutamente, anche se i suoi dischi diventano sempre più difficili da reperire!

Tino Montanari

Una Festa Natalizia “On Stage” Di Gran Classe – Chris Isaak – Christmas Live At Soundstage

chris isaak christmas live on soundstage

Chris Isaak – Christmas Live At Soundstage – BMG CD/DVD

Quest’anno il mio disco di Natale è questo live di Chris Isaak, registrato per la nota trasmissione Soundstage: un lavoro pienamente meritevole anche se devo dire che il panorama discografico mondiale non ha offerto molte valide alternative in questo 2017 (mentre lo scorso anno era stato più generoso, con almeno tre ottime uscite: Jimmy Buffett, Neil Diamond e Loretta Lynn). Tra l’altro questo concerto non è neppure nuovo, in quanto era stato registrato nel 2004 per promuovere l’album natalizio del rocker californiano (Christmas, appunto) ed era pure già uscito all’epoca in versione video, anche se ormai da tempo fuori catalogo: ora la BMG lo ripropone con una veste rinnovata, aggiungendo il supporto audio a quello video, aumentando così la platea di potenziali acquirenti.

chris-isaak-concert

https://www.youtube.com/watch?v=NtPBfiTZNGE

Ed il concerto è godibilissimo: Christmas (l’album di studio) mescolava abilmente classici stagionali e nuove composizioni di Chris, e questa riproposizione on stage è l’ideale prolungamento di quel disco, che viene ripreso quasi totalmente (manca solo Auld Lang Syne, che è più un canto da Capodanno) ed aggiunge due canzoni in più, Santa Bring My Baby Back e I’ll Be Home For Christmas, che però erano presenti come bonus tracks nell’edizione australiana dell’album originale. Il tipico stile vintage di Isaak, tra Elvis Presley e Roy Orbison, melodico ma anche rock’n’roll quando serve, si adatta alla perfezione alle atmosfere natalizie, e ciò emerge ancora di più ascoltando questo bellissimo concerto con il nostro in forma smagliante ed aiutato da una band solida (Kenny Dale Johnson, Rowland Salley, Hershel Yatovitz, Scott Plunkett e Rafael Padilla), più alcuni ospiti speciali che vedremo. Che la serata sia di quelle giuste si capisce subito dall’iniziale Blue Christmas, dal delizioso sapore sixties e con uno stile leggermente country, subito seguita dal classico hawaiano Mele Kalikimaka, gioiosa e solare come è giusto che sia. Chris ha classe, voce e presenza fisica, sia che faccia il romanticone (Washington Square, la famosa Pretty Paper di Willie Nelson, cantata splendidamente, l’ottima Brightest Star, la migliore tra le quattro scritte da Isaak), sia che faccia uscire la sua anima rock’n’roll (la cadenzata e divertente Hey Santa!, con tanto di fiati mariachi, l’irresistibile gospel-rock Last Month Of The Year), sia infine che lasci spazio al country (l’honky-tonk scintillante di Christmas On TV).

Chris Isaak Christmas with Stevie Nicks f

https://www.youtube.com/watch?v=vJPWBFkI7g4

Non sarebbe poi Natale se non ci fossero dei duetti: il primo ospite è l’amico Michael Bublé, che allora non era ancora diventato il pupazzo che è adesso, e fa benissimo la sua parte sia nella raffinatissima The Christmas Song che nella swingata Let It Snow (anche se Sinatra è di un’altra categoria); poi abbiamo il pianista e vocalist Brian McKnight, con il quale Chris rilascia una squisita e jazzata Have Yourself A Merry Little Christmas di gran classe, ed infine Stevie Nicks che presta la sua ugola ad una festosa Santa Claus Is Coming To Town. Finale con la languida I’ll Be Home For Christmas e poi tutti quanto sul palco per una travolgente e scatenata Rudolph The Red-Nosed Reindeer. Tra romanticismo, tradizione ed un pizzico di rock’n’roll, un disco perfetto per la notte di Natale.

Marco Verdi

Oltre Ad Aver Grinta Da Vendere E’ Pure Brava! Nikki Lane – Highway Queen

nikki lane highway queen

Nikki Lane – Highway Queen – New West CD

Terzo lavoro per Nikki Lane, country-rocker dal pelo duro proveniente dal South Carolina, e nuova convincente prova per un’artista spesso paragonata a Wanda Jackson, ma che io trovo decisamente più grintosa (e con la voce meno da cartone animato rispetto all’anziana rock’n’roller, anche se le due si vestono in maniera molto simile), al punto da reputarla più vicina al movimento outlaw country degli anni settanta. I due precedenti album, Walk Of Shame e soprattutto All Or Nothin’ (prodotto da Dan Auerbach) avevano rivelato una musicista travolgente, con una grinta fuori dal comune ed una propensione al rock molto accentuata, tutte caratteristiche confermate, e se possibile aumentate, con questo nuovissimo Highway Queen, prodotto da Nikki stessa insieme a Jonathan Tyler. Dieci canzoni di puro rockin’ country, chitarre e ritmo spesso a palla, oltre a dosi massicce di feeling: un disco godibilissimo e diretto dalla prima all’ultima canzone ( i nomi dei musicisti non sono celeberrimi, a parte Russ Pahl alla pedal steel e Kenny Vaughan alle chitarre, ma numerosi ed assai efficaci), probabilmente il lavoro più riuscito da parte di un’artista a cui non fa certo difetto la personalità, oltre che un’indubbia bravura.

Nikki ha poco, anzi nulla, da spartire con Nashville, la sua musica è vera, spontanea e piena di energia, e se ci fosse giustizia musicale in vetta alle classifiche ci sarebbero dischi come questo, e non le porcherie synth-pop spacciate per country. Si parte alla grande con la trascinante 700.000 Rednecks, uno swamp-rock ricco di ritmo, molto influenzato da John Fogerty, con la voce piena di carattere della Lane in primo piano ed un ottimo impianto chitarristico (altro che country). La title track è anche il primo singolo, ed è un brano rock a tutto tondo, decisamente elettrico e dalla strumentazione ricca, ma non sovrarrangiato: drumming potente, melodia discorsiva e sviluppo fluido, un altro brano vincente; anche Lay You Down ha una ritmica accesa ed un impasto chitarristico di prim’ordine, oltre ad un’atmosfera leggermente vintage, quasi una versione femminile (ma con più grinta) di Chris Isaak, mentre Jackpot è un country’n’roll diretto e travolgente, che rende arduo stare fermi durante l’ascolto.

L’intensa Companion dovrebbe essere un honky-tonk anni sessanta (con tanto di coretti doo-wop), ma Nikki porta tutto ai giorni nostri con la consueta dose di elettricità e potenza, Big Mouth sembra un rockabilly texano, forse meno originale ma sempre trascinante, Foolish Heart non è quella dei Grateful Dead, ed è finora il brano più vicino ad una country ballad, anche se il suono è sempre molto sostenuto e la performance ricca di energia. La limpida e tersa Send The Sun ha una delle migliori strutture melodiche del CD, ed il modo di cantare di Nikki è sempre il tocco in più; Muddy Waters non è un blues ma una scintillante ballata elettrica, anch’essa tra le più riuscite; il disco si chiude con la fulgida Forever Lasts Forever, un lento molto intenso e punteggiato da una bella steel in sottofondo, la più country del lavoro e con una prestazione vocale superlativa (e, con i suoi cinque minuti abbondanti, è anche il pezzo più lungo del CD). Ci vorrebbero più album come Highway Queen: sono corroboranti e fanno bene alla salute.

Marco Verdi

Novità Di Novembre, Seconda Parte. Dana Fuchs, Neil Young, Chris Isaak, Leslie West, Queen, Beach Boys, Staple Singers, Tracy Chapman

neil young bluenote cafe

Seconda parte delle anticipazioni sulle uscite discografiche della seconda parte di novembre, se mi scusate la ripetizione. Partiamo con una “nuova” uscita di Neil Young. 

Francamente un solo disco ufficiale del canadese targato 2015 era troppo poco e quindi Young rimedia con questa uscita della “Performance Series” (ma ancora niente per il 2° cofanetto degli Archives): si tratta di un doppio CD (o quadruplo vinile) su Reprise/Warner intitolato Bluenote Café, tratto dal tour del 1988 per promuovere il disco This Note’s For You, quello della formazione con una robusta sezione fiati aggiunta. In totale dieci musicisti sul palco, Frank Sampedro alle tastiere, Rick Rosas al basso Chad Cromwell alla batteria, più sei fiatisti. Ci sono ben sette brani inediti eseguiti in quel tour e una versione epica di più di 19 minuti di Tonight’s The Night. 

Uscirà il 13 novembre e la particolarità del doppio CD è anche che i pezzi provengono da moltissimi concerti diversi: questa la tracklist completa, con i brani inediti evidenziati in neretto (e come vedete dalla lista completa dei musicisti, anche gli altri Crazy Horse, Talbot Molina appaiono in alcuni brani:

Disc 1:
Welcome To The Big Room*
Don’t Take Your Love Away From Me**
This Note’s For You***
Ten Men Workin’****
Life In The City****
Hello Lonely Woman****
Soul Of A Woman****
Married Man+
Bad News Comes To Town++
Ain’t It The Truth++
One Thing++
Twilight++

Disc 2:
I’m Goin’#
Ordinary People##
Crime In The City###
Crime Of The Heart####
Welcome Rap####
Doghouse####
Fool For Your Love####
Encore Rap####
On The Way Home+++
Sunny Inside####
Tonight’s The Night####

Recorded on location at:
* Mt. View Theater, Mt. View, CA – 11/7/87
** The Fillmore, San Francisco, CA – 11/12/87
*** The Palace, Hollywood, CA – 4/13/88
**** The World, NY, NY – 4/18/88
+ The World, NY, NY – 4/21/88
++ Agoura Ballroom, Cleveland, OH – 4/23/88
+++ Poplar Creek Music Theatre, Hoffman Estates, IL – 8/16/88
# CNE, Toronto, Canada – 8/18/88
## Lake Compounce, Bristol, CT – 8/23/88
### Jones Beach, Wantagh, NY – 8/27/88
#### Pier 84, NY, NY – 8/30/88

Band:
Neil Young – guitar & vocals

Bluenote Café:
Rick Rosas – bass
Chad Cromwell – drums
Frank Sampedro – keyboards
Steve Lawrence – lead tenor saxophone
Ben Keith – alto saxophone
Larry Cragg – baritone saxophone
Claude Cailliet – trombone
Tom Bray – trumpet
John Fumo – trumpet
Billy Talbot – bass
Ralph Molina – drums

Come curiosità aggiungerei che Neil Young sarà presente nel nuovo album, il terzo, dei Promise Of The Real Something Real. Solo in un brano, San Francisco, alle parti vocali, visto che il disco era pronto dal 2014 ma ne era stata rinviata l’uscita per fare posto a The Monsanto Years. Il CD è previsto per febbraio 2016 a nome Lukas Nelson & Promise Of The Real, questo è il video in anteprima della title-track, http://teamcoco.com/lukasnelson?playlist=x;eyJ0b3RhbCI6Mjk3LCJ0eXBlIjoidGFnIiwiaWQiOjE4fQ

dana fuchs broken down

Per il 10 novembre è prevista l’uscita di un nuovo disco di Dana Fuchs: come lascia intendere in titolo, Broken Down Acoustic Sessions, si tratta di una compilation di brani, editi ed inediti, ma tutti in versione acustica o comunque in solitaria, firmati dalla Fuchs con partner diversi, oltre ad una cover di Ain’t No Love In The Heart Of The City di Bobby Bland. Il disco non esce per la sua etichetta europea, la Ruf, ma per la Antler King, quindi immagino non sarà di facile reperibilità in Europa (e costoso, visto che si tratta di un SACD). Nel CD, oltre a Dana, voce, chitarra e piano, solo il suo chitarrista storico Jon Diamond, anche all’armonica Una piccola anticipazione che ci permette di gustare la voce della Fuchs che rimane straordinaria anche in versione stripped down e comunque il doppio dal vivo se non lo avete è fantastico https://www.youtube.com/watch?v=Ht8s4bi8z0w

Comunque questi sono i titoli dei brani:

1. Almost Home
2. The Lie
3. What Went Right
4. Climb Over
5. Ain’t No Love In The Heart Of The City
6. Baby Loves The Life
7. Moment Away
8. Wait Up
9. Kind Of Love
10. So Hard To Move
11. Say So Long
12. Keepsake
13. Misery
14. Sad Salvation

 

chris isaak first comes the night

Dopo quattro anni di silenzio nuovo album di studio, l’undicesimo, anche per Chris Isaak, si intitola First Comes The Night, esce il 13 novembre per la Vanguard del gruppo Concord/Universal, è prodotto dallo stesso Isaak, in collaborazione con Paul Worley, Mark Needham e il nuovo Re Mida Dave Cobb, tra Nashville e Los Angeles. Il nostro amico Chis difficilmente sbaglia un disco (anche se sono anni che non ne fa di bellissimi, ma magari è la volta buona, sentiremo): sono dodici tracce (e 17 nell’immancabile versione Deluxe), compreso un duetto con Michelle Branch:

 1. First Comes The Night
2. Please Don’t Call
3. Perfect Lover
4. Down In Flames
5. Reverie feat. Michelle Branch
6. Baby What You Want Me To Do
7. Kiss Me Like A Stranger
8. Dry Your Eyes
9. Don’t Break My Heart
10. Running Down The Road
11. Insects
12. The Way Things Really Are
Deluxe Edition Bonus Tracks:
13. Harder Than The Rest
14. Keep Me Hanging On
15. Every Night I Miss You More
16. The Girl That Broke My Heart
17. Love The Way You Kiss Me

Tutti brani originali, niente cover per l’occasione. Un paio di piccoli anticipi:

e

leslie west soundcheck

Per il 20 novembre è previsto un nuovo album di Leslie West Soundcheck, etichetta Mascot/Provogue. Ve lo anticipo brevemente, poi leggerete la recensione completa sul Buscadero e sul blog. Ci sono molti ospiti: Peter Frampton, Brian May, Max Middleton, Bonnie Bramlett Jack Bruce tra gli altri. Un onesto album di blues-rock e zone limitrofe.

tracy chapman greatest hits

Il giorno 20 novembre sono previsti in uscita alcuni inevitabili titoli per il mercato natalizio. A partire da questo Greatest Hits di Tracy Chapman, etichetta Elektra/Asylum, con ben un “inedito” (si fa per dire, una versione dal vivo di Stand By Me in una delle ultime puntate del David Letterman Show del 2015).

Questa la tracklist completa:

1. Telling Stories (2000)
2. Baby Can I Hold You (1988)
3. Change (2005)
4. The Promise (1995)
5. Open Arms (1992)
6. Subcity (1989)
7. Fast Car (1988)
8. Bang Bang Bang (1992)
9. Crossroads (1989)
10. Speak The Word (2000)
11. Smoke And Ashes (1995)
12. Sing For You (Single Edit) (2008)
13. You’re The One (2002)
14. Save Us All (2008)
15. All That You Have Is Your Soul (1989)
16. Talkin’ Bout A Revolution (1988)
17. Give Me One Reason (1995)
18. Stand By Me (Live at The Late Show With David Letterman) (2015)

queen a night at the odeon

Altro classico natalizio del gruppo Universal un bel disco dei Queen. A Night At The Odeon uscirà solo in sette versioni: CD – DVD – Blu-ray – CD+DVD – CD+Blu-Ray – 2 LP – Super Deluxe Box. Vi riporto qui sotto il contenuto del mega box, per sottrazione ottenete tutte le altre versioni:

* 1 CD, 1 SD BLU-RAY, 1 DVD, 12 Single, 60 page hardback book and concert memorabilia in lift-off lid box
* 60 page hardback book containing previously unseen photographs
* Reproduction of ticket from the concert
* Concert programme
* Conference badge
* Reproduction of the tour itinerary
* Six button badges
* Reproduction of the 1975 tour poster
* Reproduction of the sticker stage pass
* Reproduction of 2 balloons dropped into the crowd at the end of the 24th December 1975 Hammersmith show

CD
1. Now I’m Here
2. Ogre Battle
3. White Queen (As It Began)
4. Bohemian Rhapsody
5. Killer Queen
6. The March Of The Black Queen
7. Bohemian Rhapsody (Reprise)
8. Bring Back That Leroy Brown
9. Brighton Rock
10. Guitar Solo
11. Son And Daughter
12. Keep Yourself Alive
13. Liar
14. In The Lap Of The Gods… Revisited
15. Big Spender
16. Jailhouse Rock (Medley)
17. Seven Seas Of Rhye
18. See What A Fool I’ve Been
19. God Save The Queen

SD BLU-RAY+DVD
1. Now I’m Here
2. Ogre Battle
3. White Queen (As It Began)
4. Bohemian Rhapsody
5. Killer Queen
6. The March Of The Black Queen
7. Bohemian Rhapsody (Reprise)
8. Bring Back That Leroy Brown
9. Brighton Rock
10. Guitar Solo
11. Son And Daughter
12. Keep Yourself Alive
13. Liar
14. In The Lap Of The Gods… Revisited
15. Big Spender
16. Jailhouse Rock (Medley)
17. God Save The Queen

LIVE IN JAPAN 75
Recorded live at the Budokan, Tokyo, 1st May 1975
1. Now I’m Here
2. Killer Queen
3. In The Lap Of The Gods… Revisited

LOOKING BACK AT THE ODEON
Previously unreleased 22 minute documentary

40TH ANNIVERSARY 12 VINYL SINGLE
Side A Bohemian Rhapsody
Side B Now I’m Here (Odeon Soundcheck 1975) **Previously unreleased recording from the afternoon of 24th December 1975

*DVD and SD Blu-ray formats do not include Seven Seas Of Rhye or See What A Fool I’ve Been.

Nella Super Deluxe c’è anche il soundcheck pre-show mai sentito prima. Esce il 20 novembre.

Questi erano i migliori Queen di ogni tempo, quindi sembra interessante!

beach boys party

Altra immancabile strenna natalizia è una uscita dei Beach Boys. Cosa ti hanno pensato i tipi della Universal, ora proprietari del catalogo Capitol? Perché non riesumare un album poco conosciuto della loro discografia Beach Boys’ Party, aggiungerci un Uncovered and Unplugged e farlo diventare un doppio CD? E potrebbe anche funzionare perché l’album, che già era divertente nella versione originale diventa assolutamente interessante in questa nuova versione che elimina gli applausi fasulli che erano stati aggiunti in fase di mixaggio e ripristina il disco in tutta la sua bellezza, con l’aggiunta di una bella porzione di materiale inedito. E per una volta il tutto in una versione con formato e prezzo umano (doppio al prezzo di uno). Questi contenuti:

  Tracklist
[CD1]
1. Hully Gully (Party! Sessions Mix)
2. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix)
3. Tell My Why (Party! Sessions Mix)
4. Papa-Oom-Mow-Mow (Party! Sessions Mix)
5. Mountain Of Love (Party! Sessions Mix)
6. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix)
7. Devoted To You (Party! Sessions Mix)
8. Alley Oop (Party! Sessions Mix)
9. There’s No Other (Like My Baby) (Party! Sessions Mix)
10. I Get Around/Little Deuce Coupe (Party! Session Mix)
11. The Times They Are A-Changin’ (Party! Sessions Mix)
12. Barbara Ann (Party! Sessions Mix)
13. Let’s Get This Party Rolling (Party! Sessions Mix / Session #2)
14. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
15. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
16. (I Can’t Get No) Satisfaction (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
17. Hully Gully (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #1)
18. Blowin’ In The Wind (Party! Sessions Mix/Session #1)
19. Dialog – The Sunrays (Party! Sessions Mix/Session #1)
20. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
21. Dialog – The Masked Phantom (Party! Sessions Mix/Session #2)
22. Hully Gully (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
23. Dialog – Carl, Go Get Your Bass (Party! Sessions Mix/Session #2)
24. Hully Gully (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #2)
25. (I Can’t Get No) Satisfaction (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
26. Dialog – That’s A Bad Guitar (Party! Sessions Mix/Session #2)
27. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #2)
28. Dialog – What’s The Matter Carl (Party! Sessions Mix/Session #2)
29. Ruby Baby (Party! Sessions Mix/Take 4 – Session #2)
30. Dialog – Carl’s Tires (Party! Sessions Mix/Session #2)
31. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #2)
32. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #2)
33. Dialog – Wasn’t That Great Folks? (Party! Sessions Mix/Session #2)
34. Tell My Why (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
35. Don’t Worry Baby (Party! Sessions Mix/Session #2)
36. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
37. Little Deuce Coupe (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
38. California Girls (Party! Sessions Mix/Session #2)

[CD2]
1. She Belongs To Me / The Artist (Laugh At Me) (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
2. Fooling Around: Hang On Sloopy / You’ve Lost That Lovin’ Feelin’ / Twist And Shout (Party! Sessions Mix/Session #2)
3. Riot In Cell Block No. 9 (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #2)
4. Fooling Around: The Diary (Party! Sessions Mix/Session #2)
5. Dialog: I Think We Better Do This Next Week (Party! Sessions Mix/Session #2)
6. Dialog: Let’s Cook Now And Eat Later (Party! Sessions Mix/Session #3)
7. Tell Me Why (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
8. I Should Have Known Better (Party! Sessions Mix/Take 4 – Session #3)
9. Dialog: What I Want To Do (Party! Sessions Mix/Session #3)
10. Dialog: Are We Still In The Party? (Party! Sessions Mix/Session #3)
11. Mountain Of Love (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
12. Dialog: Where’s Denny? (Party! Sessions Mix/Session #3)
13. Devoted To You (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
14. Dialog: What Are You Doing Now (Party! Sessions Mix/Session #3)
15. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
16. Dialog: This Phony Party / Ticket To Ride (Party! Sessions Mix/Session #3)
17. Alley Oop (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
18. Alley Oop (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
19. Dialog: Tune It Like This (Party! Sessions Mix/Session #3)
20. There’s No Other (Like My Baby) (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #3)
21. There’s No Other (Like My Baby) (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
22. Dialog: Do The Splits (Party! Sessions Mix/Session #3)
23. Devoted To You (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #3)
24. Devoted To You (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #3)
25. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #4)
26. I Get Around (Party! Sessions Mix/Session #4)
27. Little Deuce Coupe (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
28. Mountain Of Love (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
29. Ticket To Ride (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
30. Riot In Cell Block No. 9 (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
31. The Artist (Laugh At Me) (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #4)
32. One Kiss Led To Another (Party! Sessions Mix/Session #4)
33. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 4 – Session #5)
34. You’ve Got To Hide Your Love Away (Party! Sessions Mix/Take 5 – Session #5)
35. Dialog: What Did You Stop Us For Chuck? (Party! Sessions Mix/Session #5)
36. The Times They Are A-Changin’ (Party! Sessions Mix/Session #5)
37. Fooling Around: Heart And Soul / Long Tall Sally (Party! Sessions Mix/Session #5)
38. Fooling Around: The Boy From New York City (Party! Sessions Mix/Session #5)
39. Smokey Joe’s Café (Party! Sessions Mix/Session #5)
40. Dialog: I Got One More (Party! Sessions Mix/Session #5)
41. Barbara Ann (Party! Sessions Mix/Take 1 – Session #5)
42. Barbara Ann (Party! Sessions Mix/Take 2 – Session #5)
43. Barbara Ann (Party! Sessions Mix/Take 3 – Session #5)

81 brani per un doppio non è male, anche se alcuni sono solo frammenti o dialoghi tra una canzone e l’altra. Data di uscita 20 novembre.

Ancora niente video nuovi, per cui un estratto dal disco originale

staple singers faith and grace

E per concludere la lista di oggi (questo in uscita il 13 novembre negli States, il 20 novembre in Europa, in Italia credo la settimana dopo) un bel cofanetto degli Staple Singers, uno dei più grandi gruppi della storia della musica nera, la band di babbo Pops, di Mavis Staples e delle sorelle Cleotha Yvonne, oltre a fratello Pervis, un ensemble di vocalists straordinari, com Mavis che si elevava sopra la mischia e a cui sono già stati dedicati diversi cofanetti in passato, ma questo Faith and Grace: A Family Journey 1953-1976 ha tutta l’aria di essere quello definitivo. 4 CD e un 45 giri in vinile in omaggio, 80 canzoni (più le due singolo) una più bella dell’altra. Ecco il contenuto:

[CD1]
1. It Rained Children
2. I Just Can’t Keep It To Myself
3. Each Day
4. God’s Wonderful Love
5. If I Could Hear My Mother Pray Again
6. I’ve Got A New Home
7. Uncloudy Day
8. Come On Up In Glory
9. I Know I Got Religion
10. Swing Down Chariot (Let Me Ride)
11. I Had A Dream
12. Help Me Jesus
13. Low Is The Way
14. This May Be The Last Time [Alternate Take]
15. So Soon
16. I’m So Glad
17. Pray On
18. Good News
19. Downward Road
20. Don’t Drive Me Away

[CD2]
1. Will The Circle Be Unbroken
2. Don’t Knock
3. Medley: Too Close/I’m On My Way Home/I’m Coming Home/He’s Alright [Live]
4. Swing Low
5. Calling Me
6. Stand By Me
7. Hammer And Nails
8. Gloryland
9. Hear My Call, Here
10. Nobody Knows The Trouble I’ve Seen
11. New-Born Soul
12. Dying Man’s Plea
13. Great Day
14. There Was A Star
15. Use What You Got
16. Let That Liar Alone
17. I Can’t Help From Cryin’ Sometime
18. Blowin’ In The Wind
19. This Land Is Your Land
20. I Know I’ve Been Changed

[CD3]
1. A Hard Rain’s Gonna Fall
2. Masters Of War
3. What Are They Doing (In Heaven Today)
4. Wish I Had Answered [Live At Newport]
5. I’ll Fly Away
6. Tell Him What You Want [Stapleton Singers]
7. Be Careful Of The Stones You Throw
8. Samson & Delilah
9. As An Eagle Stirreth Her Nest
10. Freedom Highway
11. Why (Am I Treated So Bad)
12. John Brown
13. Waiting For My Child
14. It’s Been A Change
15. For What It s Worth
16. Let’s Get Together
17. Crying In The Chapel [Mavis Staples With The Staple Singers]
18. Long Walk To D.C.
19. Got To Be Some Changes
20. Slow Train

[CD4]
1. I See It
2. The Ghetto
3. When Will We Be Paid
4. God Bless The Children
5. The Challenge
6. Brand New Day [Theme From The Motion Picture The Landlord]
7. Heavy Makes You Happy (Sha-Na-Boom Boom)
8. I Like The Things About You
9. You’re Gonna Make Me Cry
10. Respect Yourself
11. I’ll Take You There
12. This World
13. I’m Just Another Soldier
14. Are You Sure
15. If You’re Ready (Come Go With Me)
16. Touch A Hand, Make A Friend
17. Back Road Into Town
18. Let’s Do It Again
19. The Weight [The Band feat. Staple Singers]
20. Respect Yourself [Demo]

L’etichetta è Stax/Concord ma contiene materiale da tutte le etichette per cui ha inciso il gruppo e anche brani licenziati da altre case discografiche (tipo il brano da Last Waltz)

Per oggi è tutto, ma ci sono altre uscite interessanti in novembre, tipo la seconda uscita del mese della serie From The Vault degli Stones o il CD, Blu-ray, DVD, LP e box del concerto a Hyde Park 2015 degli Who, oltre ad altre uscite, anche nella prima decade di dicembre, ma ne parliamo prossimamente.

Bruno Conti