Ancora “Quelle” Canzoni, Ma Non Ci Si Può Certo Lamentare! Roger Waters – Us + Them

roger waters us + them roger waters us + them booklet

Roger Waters – Us + Them – Columbia/Sony DVD – BluRay – 2CD

Di comune accordo con Bruno ho deciso di sorvolare sul nuovo album dal vivo dei Queen con Adam Lambert (una combinazione che può avere senso vedere di persona, più che altro per la storia personale di Brian May e Roger Taylor, ma che ascoltata su disco innesca un chiaro “effetto cover band”, nonostante il giovane Adam abbia comunque una gran voce), ma non potevo esimermi dal parlare di Us + Them, nuovo live di Roger Waters che, piaccia o no, è una delle figure di spicco e più carismatiche del panorama rock mondiale. Quarto disco dal vivo dell’ex leader dei Pink Floyd dopo i due The Wall (quello “collettivo” del 1990 a Berlino e quello più recente del 2015) ed il “greatest hits live” In The Flesh del 2000, Us + Them è in realtà la colonna sonora del film-concerto uscito nelle sale lo scorso anno (che non ho visto), nel quale le immagini registrate nel corso di quattro serate allo Ziggo Dome di Amsterdam (e pare anche in qualche imprecisata data inglese) durante il tour in supporto a Is This The Life We Really Want? vengono intervallate da interviste ed incontri con immigrati di varie etnie da parte dello stesso Waters, attento come sempre alle problematiche sociali.

A differenza di altre uscite, per esempio dei Rolling Stones, in cui sono disponibili i “bundle” CD/DVD o CD/BluRay, qui i due supporti video vengono venduti separatamente rispetto al doppio CD, e la cosa mi ha fatto optare per la sola parte audio dal momento che volevo evitare, come per esempio succedeva nel The Wall del 2015, di vedere un concerto interrotto più volte per sorbirmi le opinioni politiche di Waters che mi interessano il giusto (e che comunque non mancano neppure durante lo show): e poi, in ogni caso, avevo assistito nel 2018 alla prima delle due serate al Forum di Assago, quindi per questa volta ho preferito concentrarmi più sulla musica che sulle immagini. C’è da dire che il concerto è decisamente spettacolare dal punto di vista visivo, con i soliti giochi di luci, colori ed effetti speciali nonché le splendide immagini ad altissima definizione proiettate sul palco, ma non è che dal punto di vista musicale lo show sia inferiore, anzi: le canzoni che Waters ha reso celebri con i Floyd sono note a tutti, e qui non mancano di certo, ma quello che rende secondo me il doppio CD imperdibile è la qualità sonora incredibile, cosa non comune per un disco dal vivo, al punto che mi sorge qualche dubbio sul fatto che sia stato “aggiustato” in studio.

Non è neppure secondaria per la riuscita del lavoro la superband che accompagna il nostro (che tra parentesi è in buona forma vocale considerata l’età ed il fatto che non sia mai stato un grandissimo cantante), un gruppo guidato dal ben noto Jonathan Wilson alla chitarra e voce (sue le parti cantate originariamente di David Gilmour), gli altri due chitarristi Dave Kilminster e Gus Seyffert, i tastieristi Jon Carin (a lungo coi Floyd guidati proprio da Gilmour) e Bo Koster, il batterista Joey Waronker, il sassofonista Ian Ritchie ed il duo delle Lucius, ovvero Jess Wolfe e Holly Laessig, alle voci di supporto. Un live molto bello quindi (e non potrebbe essere altrimenti con certe canzoni) che, ripeto, ha un suono che raramente ho ascoltato in un album dal vivo. L’inizio è di esclusivo appannaggio di The Dark Side Of The Moon, con l’introduttivo battito cardiaco di Speak To Me seguito da Breathe, Time (con un duetto Wilson-Waters), la ripresa di Breathe e The Great Gig In The Sky (quest’ultima con le due Lucius protagoniste), una sequenza interrotta solo dalla sempre trascinante ed applauditissima One Of These Days, già sentita recentemente sul live di Nick Mason (ed il match si chiude in parità). Una splendida Welcome To The Machine, brano che ascolto sempre con grande piacere, precede un trittico di pezzi dall’ultimo studio album del nostro, e cioè la bellissima ed emozionante Déjà Vu, una ballatona che è puro Waters, la drammatica The Last Refugee e la tesa ed affilatissima Picture That.

Il primo CD si chiude con la sempre toccante Wish You Were Here, suonata da Dio e particolarmente suggestiva, e l’unico e forse un po’ scontato omaggio a The Wall con The Happiest Days Of Our Lives seguita dalla seconda e terza parte di Another Brick In The Wall. La seconda parte dello show è la più spettacolare dal punto di vista visivo, dal momento che la famosa Battersea Power Station raffigurata sulla copertina di Animals viene ricreata on stage (e presto raggiunta anche dal mitico maiale volante), ma anche la parte musicale non scherza con un uno-due tra Dogs e Pigs (Three Different Ones) davvero strepitoso, che rappresenta forse il punto più alto del concerto. Il finale è ancora riservato allo storico disco con in copertina il prisma ottico con Money, Us & Them, Brain Damage ed Eclipse suonate una dietro l’altra, mentre come aggiunta speciale sul doppio CD abbiamo due tracce esclusive registrate in studio, cioè una breve ripresa strumentale di The Last Refugee ed una cantata della sempre splendida Déjà Vu, ma con due versi inediti non presenti su Is This The Life We Really Want?

Interessante, ma forse avrei preferito l’inserimento di Mother e Comfortably Numb, spesso suonate come bis (la seconda è però presente come bonus nel DVD e BluRay, insieme a Smell The Roses). Considerando l’età di Roger Waters e soprattutto la sua “pigrizia”, questo Us + Them potrebbe anche essere la sua ultima testimonianza dal vivo: un motivo in più per non lasciarsela sfuggire.

Marco Verdi

Il Live Che I “Veri” Pink Floyd (Se Fossero Ancora Insieme) Non Avrebbero Il Coraggio Di Fare! Nick Mason’s Saucerful Of Secrets – Live At The Roundhouse

nick mason live at the roundhouse

Nick Mason’s Saucerful Of Secrets – Live At The Roundhouse – Sony 2CD/DVD

Quando esce un nuovo album da solista di un ex membro dei Pink Floyd il pensiero va chiaramente prima a Roger Waters (che infatti si farà vivo tra pochi giorni, il 2 ottobre, con il live Us + Them) e poi a David Gilmour, dato che Richard Wright non è purtroppo più tra noi da dodici anni (e poi comunque la sua carriera al di fuori della band non era mai stata molto attiva). Più difficile che la mente vada all’ex batterista del gruppo, Nick Mason, un altro che non ha avuto un percorso solista esattamente fulminante: eppure il buon Nick avrebbe tutto il diritto di ereditare almeno una parte dell’eredità artistica del suo famoso ex gruppo, dal momento che è l’unico tra i componenti ad essere stato presente in tutti i dischi da The Piper At The Gates Of Dawn fino al “postumo” The Endless River, anche se il suo nome tra gli autori dei vari brani è comparso molto di rado.

Mason nel 2018 ha pensato che era ora di tornare a sedersi ai tamburi, e non avendo la possibilità di farlo con i Floyd ha deciso di formare una sua band, che ha chiamato Nick Mason’s Saucerful Of Secrets, un combo che fin dal nome fa intendere che il riferimento principale sono proprio le canzoni del suo leggendario ex gruppo: attenzione però a confonderli con una cover band, dato che come ho detto prima Mason è più che legittimato a portare in giro certe canzoni. Il moniker del gruppo, che fa riferimento al secondo album dei Floyd targato 1968, è però indicativo sul tipo di repertorio che Nick ha deciso di proporre on stage: infatti il nostro ha evitato accuratamente tutto il materiale tratto da dischi famosissimi come The Dark Side Of The Moon, Wish You Were Here e The Wall, optando invece per una rilettura in chiave moderna di canzoni del periodo che va dagli esordi del 1967 fino al 1972; per fare ciò, Mason si è affidato ad una band giovane (non sono proprio dei pischelli, ma hanno comunque diverse primavere in meno rispetto al leader) formata da Gary Kemp, ex chitarrista degli Spandau Ballet (!), dal bassista Guy Pratt, che faceva già parte della live band dei Floyd dal 1987 in poi, dall’altro chitarrista Lee Harris e dal tastierista Dom Beken, con Kemp e Pratt a dividersi le parti vocali soliste.

Ora i nostri hanno pubblicato questo Live At The Roundhouse, un doppio CD con DVD allegato che inizialmente doveva uscire ad aprile, e che documenta il meglio di due show tenutisi il 3 e 4 maggio del 2019 nel teatro citato nel titolo, che sorge nel quartiere di Camden a Londra. Ebbene, devo dire che Mason e compagni hanno avuto un’idea davvero brillante, cioè riproporre canzoni meno note dei Floyd dando loro un taglio più attuale e moderno, attraverso rappresentazioni fresche e vitali: i vari brani sono riletti in modo diretto, piacevole e creativo, ed i nostri sono stati bravissimi a togliere quella patina di antico e datato che caratterizzava alcuni pezzi soprattutto del periodo psichedelico, rispettando comunque la struttura originale ed impreziosendola con un suono da moderna rock band (mentre dal punto di vista visivo il concerto rievoca i primi spettacoli dei Floyd, con uno show di luci e colori tipici della seconda metà dei sixties). E poi Mason, nonostante i suoi 76 anni, quando si siede dietro la batteria smette di essere un tranquillo signore inglese e riaccende come per magia il sacro fuoco.

Anche la setlist è molto interessante, con ben cinque brani che neppure i Floyd originali avevano mai suonato dal vivo, e con solo un pezzo, One Of These Days, in comune con le scalette degli ultimi tour dal 1987 al 1995 (analogo discorso per la suggestiva ed orientaleggiante Set The Controls For The Heart Of The Sun, l’unica traccia che saltuariamente Waters ripropone ancora dal vivo). Non potevano mancare numerosi tributi a Syd Barrett, con versioni accattivanti e coinvolgenti dei singoli Arnold Layne e See Emily Play, ma anche mini-suite acide come l’uno-due che apre la serata formato da Interstellar Overdrive e Astronomy Domine (suonate splendidamente) e pezzi meno visitati in passato ma di sicuro impatto come una decisamente rockeggiante Lucifer Sam, la saltellante Bike e addirittura la rara Vegetable Man (un inedito dell’epoca uscito nel 2016 nel megabox The Early Years).

Altre rarità sono i tre pezzi tratti da Obscured By Clouds (la title track, When You’re In e Childhood’s End), che sembrano rinascere in queste riletture attuali; a proposito di omaggi, Mason si ricorda anche di Wright con la fluida Remember A Day, e anche dell’amico-nemico Waters (che però con lui non ha mai avuto grossi problemi) con le poco esplorate The Nile Song, Green Is The Colour (che non rammentavo così bella, una ballatona sontuosa) e Let There Be More Light, brani che forse neppure Roger si ricorda più. Non solo psichedelia, ma spazio va anche a delicate ballate acustiche come l’intensa Fearless e la bellissima If, e c’è perfino un estratto dalla suite Atom Heart Mother, sempre formidabile ed eseguita alla grandissima. Un concerto così bello e creativo non poteva che chiudersi in maniera adeguata, con la sempre travolgente One Of These Days (piccola curiosità: era l’unico pezzo dei Floyd ad essere “cantato”, se così si può dire, da Mason), la super-psichedelica A Saucerful Of Secrets, qui con uno splendido finale da rock song “classica” (uno degli highlights dello show), e la deliziosa ed orecchiabile Point Me At The Sky, che per anni fu l’ultimo singolo dei Pink Floyd.

Un doppio CD tutto da godere quindi, che non esito a mettere tra i migliori album dal vivo del 2020.

Marco Verdi

Novità Prossime Venture 16. Cofanetto Pink Floyd The Later Years 1987-2019: Altra “Botta” Non Indifferente In Arrivo Per I Fans Della Band Il 29 Novembre

pink floyd the later years

Pink Floyd – The Later Years 1987-2019 – Box 18 dischi: 5 CD + 6 Blu-ray + 5 DVD + 2 45 giri Parlophone/Warner – 29-11-2019

Tre anni fa, annunciato sempre in questo periodo abbastanza a sorpresa, era uscito https://discoclub.myblog.it/2016/12/04/supplemento-della-domenica-tesori-ritrovati-pink-floyd-the-early-years-1965-1972/ , un cofanetto mastodontico che copriva i primi sette anni della band inglese attraverso un cofanetto quasi totalmente inedito a livello ufficiale, con una piccola parte di rarità: un box di ben 28 dischetti (compreso il CD bonus di Pompei aggiunto all’ultimo momento), diviso in 7 parti, per un totale di 10 (+1) CD, 9 DVD, 8 Blu-ray, 7 libri e 5 singoli in vinile, se volete leggervi il tutto andate al link qui sopra. Ovviamente il manufatto aveva un prezzo non indifferente tra i 400 e i 500 euro in giro per il mondo. Poco dopo l’uscita era stato annunciato che ci sarebbe stato un seguito, non i Middle Years, quelli dal 1973 al 1985, anno dell’abbandono o dell’allontanamento di Roger Waters dai Pink Floyd, scegliete voi il termine, in quanto sembrano essere ripresi i dissapori tra le due fazioni, quella di David Gilmour, Nick Mason e degli eredi dello scomparso Rick Wright, depositari del nome, e appunto Waters, che dopo la reunion per il Live8, avevano stranamente collaborato per il primo box, ma ovviamente questo cofanetto deve avere riaperto vecchie ferite e rancori, visto che si tratta di un periodo nel quale Roger non faceva più parte della band a nessun titolo, proseguendo la sua carriera solista. Quindi non sarà facile assemblare il secondo box che dovrebbe coprire il periodo di maggiore successo discografico dei Floyd, ma mai dire mai.

E quindi siamo passati direttamente all’ultima fase che copre gli anni dal 1987 al 2019, anche se discograficamente si arriva solo al 1995 (anzi, per la precisione, c’è anche il Syd Barrett Tribute Concert del 2007 dei riuniti Pink Floyd, senza Waters, in uno dei due singoli in vinile e anche nel Blu-ray n°6 e nel DVD n° 5), quindi niente Division Bell su CD,( ma solo nel BD o nel DVD), Live 8 The Endless River (a parte qualche frammento sparso qui e là), e il 2019 è riferito solo all’anno dei Remix vari. Scorrendo velocemente i contenuti, tra le cose più interessanti si segnalano nella parte audio CD, a parte i remix potenziati 2019 di A Momentary Lapse Of Reason e del doppio Delicate Sound Of Thunder, che dai 120 minuti della versione originale è stato portato a 140 minuti; nel quarto dischetto brani inediti vari sia in studio che dal vivo, e nel quinto il Knebworth Concert del 1990. Nei 6 Blu-ray c’è il solito, inutile per i non audiofili, Surround & Hi-res Audio Mix di materiale vario, Delicate Sound Of Thunder restaurato e remixato, non solo la parte audio ma anche il video, stesso discorso per Pulse, che però non appare come CD, i concerti di Venezia e Knebworth, finalmente in video, e un Blu-ray contenente documentari, filmati vari inediti, prove e presentazioni ad eventi, compresa quella a The Endless River, come pure il relativo film inedito di 52 minuti di Ian Emes. Infine i DVD, che purtroppo, come nell’altro cofanetto, duplicano gli stessi contenuti dei Blu-ray, anche se non quello con i mix surround e hi-res. Poi ci sono due 45 giri, uno con il brano Arnold Layne dal tributo ricordato poc’anzi e l’altro con Lost For Words dalle prove per il Pulse Tour del 1994, infine la solita pletora di libri e memorabilia varia, che potete vedere bene cliccando sopra l’immagine all’inizio del Post per allargarla.

Come al solito per chi vuole saperne di più, ecco la lista completa e dettagliata del contenuto del box.

Disc: 1
1. Signs Of Life (2019 Remix)
2. Learning To Fly (2019 Remix)
3. The Dogs Of War (2019 Remix)
4. One Slip (2019 Remix)
5. On The Turning Away (2019 Remix)
6. Yet Another Movie (2019 Remix)
7. Round And Around (2019 Remix)
8. A New Machine (Part 1) [2019 Remix]
9. Terminal Frost (2019 Remix)
10. Sorrow (2019 Remix)

Disc: 2
1. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live, Delicate Sound Of Thunder] [2019 Remix]
2. Signs Of Life (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
3. Learning To Fly (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
4. Yet Another Movie (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
5. Round And Round (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
6. A New Machine Part 1 (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
7. Terminal Frost (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
8. A New Machine Part 2 (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
9. Sorrow (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
10. The Dogs Of War (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
11. On The Turning Away (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]

Disc: 3
1. One Of These Days (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
2. Time (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
3. On The Run (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
4. The Great Gig In The Sky (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
5. Wish You Were Here (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
6. Welcome To The Machine (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
7. Us And Them (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
8. Money (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
9. Another Brick In The Wall Part 2 (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
10. Comfortably Numb (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
11. One Slip (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
12. Run Like Hell (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]

Disc: 4
1. One Of These Days (Live in Hannover 1994)
2. Astronomy Domine (Live in Miami 1994)
3. The Dogs Of War (Live in Atlanta 1987)
4. On The Turning Away (Live in Atlanta 1987)
5. Run Like Hell (Live in Atlanta 1987)
6. Blues 1 (Unreleased 1994 Recording)
7. Slippery Guitar (Unreleased 1994 Recording)
8. Rick’s Theme (Unreleased 1994 Recording)
9. David’s Blues (Unreleased 1994 Recording)
10. Marooned Jam (1994 Recording)
11. Nervana (Unreleased 1994 Recording)
12. High Hopes (Early Version) [1994 Recording]

Disc: 5
1. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live at Knebworth 1990] [2019 Mix]
2. The Great Gig In The Sky (Live at Knebworth 1990] [2019 Mix]
3. Wish You Were Here (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
4. Sorrow (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
5. Money (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
6. Comfortably Numb (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
7. Run Like Hell (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]

Disc: 6
1. Signs Of Life (5.1 Remix 2019)
2. Learning To Fly (5.1 Remix 2019)
3. The Dogs Of War (5.1 Remix 2019)
4. One Slip (5.1 Remix 2019)
5. On The Turning Away (5.1 Remix 2019)
6. Yet Another Movie (5.1 Remix 2019)
7. Round And Round (5.1 Remix 2019)
8. A New Machine Part 1 (5.1 Remix 2019)
9. Terminal Frost (5.1 Remix 2019)
10. A New Machine Part 2 (5.1 Remix 2019)
11. Sorrow (5.1 Remix 2019)
12. Cluster One (5.1 Remix 2014)
13. What Do You Want From Me (5.1 Remix 2014)
14. Poles Apart (5.1 Remix 2014)
15. Marooned (5.1 Remix 2014)
16. A Great Day For Freedom (5.1 Remix 2014)
17. Wearing The Inside Out (5.1 Remix 2014)
18. Take It Back (5.1 Remix 2014)
19. Coming Back To Life (5.1 Remix 2014)
20. Keep Talking (5.1 Remix 2014)
21. Lost For Words (5.1 Remix 2014)
22. High Hopes (5.1 Remix 2014)
23. Blues 1 (Unreleased 1994 Recording) [5.1 Mix]
24. Slippery Guitar (Unreleased 1994 Recording) [5.1 Mix]
25. Rick’s Theme (Unreleased 1994 Recording) [5.1 Mix]
26. David’s Blues (Unreleased 1994 Recording) [5.1 Mix]
27. Marooned Live Jam 2 (Unreleased 1994 Recording) [5.1 Mix]
28. Nervana (Unreleased 1994 Recording) [5.1 Mix]
29. High Hopes (Unreleased 1994 Recording) [5.1 Mix]

Disc: 7
1. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live, Delicate Sound Of Thunder] [2019 Remix]
2. Signs Of Life (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
3. Learning To Fly (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
4. Sorrow (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
5. The Dogs Of War (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
6. On The Turning Away (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
7. One Of These Days (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
8. Time (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
9. On The Run (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
10. The Great Gig In The Sky (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
11. Wish You Were Here (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
12. Us And Them (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
13. Money (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
14. Comfortably Numb (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
15. One Slip (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
16. Run Like Hell (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
17. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live, Delicate Sound Of Thunder] [2019 Remix]
18. Signs Of Life (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
19. Learning To Fly (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
20. Sorrow (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
21. The Dogs Of War (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
22. On The Turning Away (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
23. One Of These Days (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
24. Time (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
25. On The Run (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
26. The Great Gig In The Sky (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
27. Wish You Were Here (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
28. Us And Them (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
29. Money (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
30. Comfortably Numb (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
31. One Slip (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
32. Run Like Hell (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]

Disc: 8
1. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5,7) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
2. Learning To Fly (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
3. High Hopes (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
4. Take It Back (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
5. Coming Back To Life (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
6. Sorrow (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
7. Keep Talking (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
8. Another Brick In The Wall Part 2 (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
9. One Of These Days (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
10. Speak To Me (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
11. Breather (In The Air) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
12. On The Run (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
13. Time (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
14. The Great Gig In The Sky (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
15. Money (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
16. Us And Them (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
17. Any Colour You Like (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
18. Brain Damage (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
19. Eclipse (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
20. Wish You were Here (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
21. Comfortably Numb (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
22. Run Like Hell (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
23. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5,7) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
24. Learning To Fly (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
25. High Hopes (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
26. Take It Back (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
27. Coming Back To Life (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
28. Sorrow (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
29. Keep Talking (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
30. Another Brick In The Wall Part 2 (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
31. One Of These Days (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
32. Speak To Me (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
33. Breathe (In The Air) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
34. On The Run (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
35. Time (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
36. The Great Gig In The Sky (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
37. Money (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
38. Us And Them (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
39. Any Colour You Like (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
40. Brain Damage (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
41. Eclipse (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
42. Wish You Were Here (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
43. Comfortably Numb (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
44. Run Like Hell (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)

Disc: 9
1. Shine On You Crazy Diamond (Pt. 1) [Live In Venice 15 July 1989]
2. Learning To Fly (with end chat) [Live In Venice 15 July 1989]
3. Yet Another Movie (Live In Venice 15 July 1989)
4. Round And Round (Live In Venice 15 July 1989)
5. Sorrow (Live In Venice 15 July 1989)
6. The Dogs Of War (Live In Venice 15 July 1989)
7. On The Turning Away (Live In Venice 15 July 1989)
8. Time (Live In Venice 15 July 1989)
9. The Great Gig In The Sky (Live In Venice 15 July 1989)
10. Wish You Were Here (Live In Venice 15 July 1989)
11. Money (Live In Venice 15 July 1989)
12. Another Brick In The Wall (Live In Venice 15 July 1989)
13. Comfortably Numb (Live In Venice 15 July 1989)
14. Run Like Hell (Live In Venice 15 July 1989)
15. Fireworks (Live In Venice 15 July 1989)
16. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live At Knebworth 1990] [2019 Mix]
17. The Great Gig In The Sky (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
18. Wish You Were Here (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
19. Sorrow (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
20. Money (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
21. Comfortably Numb (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
22. Run Like Hell (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
23. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live At Knebworth 1990] [2019 Mix]
24. The Great Gig In The Sky (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
25. Wish You Were Here (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
26. Sorrow (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
27. Money (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
28. Comfortably Numb (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
29. Run Like Hell (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]

Disc: 10
1. Learning To Fly (2011 Remaster)
2. Marooned (PCM Stereo version)
3. Take It Back (2019 Remaster)
4. High Hopes (2011 Remaster)
5. Louder Than Words (Edit)
6. Learning To Fly (Alternate Version)
7. Yet Another Movie (Delicate Sound Of Thunder)
8. Round And Round (Delicate Sound Of Thunder)
9. A New Machine (Part 1) [Delicate Sound Of Thunder]
10. Terminal Frost (Delicate Sound Of Thunder)
11. A New Machine (Part 2) [Delicate Sound Of Thunder]
12. A Great Day For Freedom Version 1 (Tour Rehersals 1994)
13. A Great Day For Freedom Version 2 (Tour Rehersals 1994)
14. Lost For Words (Tour Rehersals 1994)
15. Signs Of Life (Screen Film 1987)
16. Learning To Fly (Screen Film 1987)
17. The Dogs Of War (Screen Film 1987)
18. One Of These Days (Screen Film 1987)
19. Speak To Me (Screen Film 1987)
20. On The Run (Screen Film 1987)
21. Us And Them (Screen Film 1987)
22. Money (Screen Film 1987)
23. Brain Damage + Eclipse (Screen Film 1987)
24. Shine On You Crazy Diamond (Screen Film 1994)
25. Speak To Me (Screen Film 1994)
26. Time (Screen Film 1994)
27. The Great Gig In The Sky (Screen Film 1994)
28. Money (Screen Film 1994)
29. Us And Them (Black & White) [Screen Film 1994]
30. Us And Them (Colour) [Screen Film 1994]
31. Brain Damage + Eclipse (USA Dates) [Screen Film 1994]
32. Brain Damage + Eclipse (European Dates) [Screen Film 1994]
33. Brain Damage (Earls Court London Dates) [Screen Film 1994]
34. Wish You Were Here With Billy Corgan

Disc: 11
1. A Momentary Lapse of Reason – Album Cover Photo Shoot
2. The Division Bell heads album cover photography (Ely, Cambridgeshire, UK)
3. Pulse TV ad 1995
4. Ian Emes Endless River Film (Stereo PCM (96/24))
5. A Momentary Lapse OF Reason (Cover Shoot Interview)
6. The Division Bell Airships 1994
7. Behind The Scenes – The Division Bell Tour
8. The Endless River Launch Event (Porchester Hall Londonn 2014)
9. The Endless River EPK 2014

Disc: 12
1. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live, Delicate Sound Of Thunder] [2019 Remix]
2. Signs Of Life (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
3. Learning To Fly (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
4. Sorrow (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
5. The Dogs Of War (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
6. On The Turning Away (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
7. One Of These Days (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
8. Time (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
9. On The Run (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
10. The Great Gig In The Sky (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
11. Wish You Were Here (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
12. Us And Them (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
13. Money (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
14. Comfortably Numb (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
15. One Slip (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]
16. Run Like Hell (Live, Delicate Sound Of Thunder) [2019 Remix]

Disc: 13
1. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5,7) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
2. Learning To Fly (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
3. High Hopes (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
4. Take It Back (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
5. Coming Back To Life (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
6. Sorrow (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
7. Keep Talking (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
8. Another Brick In The Wall Part 2 (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
9. One Of These Days (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
10. Speak To Me (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
11. Breather (In The Air) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
12. On The Run (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
13. Time (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
14. The Great Gig In The Sky (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
15. Money (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
16. Us And Them (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
17. Any Colour You Like (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
18. Brain Damage (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
19. Eclipse (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
20. Wish You were Here (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
21. Comfortably Numb (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
22. Run Like Hell (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
23. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5,7) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
24. Learning To Fly (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
25. High Hopes (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
26. Take It Back (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
27. Coming Back To Life (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
28. Sorrow (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
29. Keep Talking (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
30. Another Brick In The Wall Part 2 (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
31. One Of These Days (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
32. Speak To Me (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
33. Breathe (In The Air) [Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK]
34. On The Run (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
35. Time (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
36. The Great Gig In The Sky (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
37. Money (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
38. Us And Them (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
39. Any Colour You Like (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
40. Brain Damage (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
41. Eclipse (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
42. Wish You Were Here (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
43. Comfortably Numb (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)
44. Run Like Hell (Filmed Live On 20 October 1994 at Earls Court, London, UK)

Disc: 14
1. Shine On You Crazy Diamond (Pt. 1) [Live In Venice 15 July 1989]
2. Learning To Fly (with end chat) [Live In Venice 15 July 1989]
3. Yet Another Movie (Live In Venice 15 July 1989)
4. Round And Round (Live In Venice 15 July 1989)
5. Sorrow (Live In Venice 15 July 1989)
6. The Dogs Of War (Live In Venice 15 July 1989)
7. On The Turning Away (Live In Venice 15 July 1989)
8. Time (Live In Venice 15 July 1989)
9. The Great Gig In The Sky (Live In Venice 15 July 1989)
10. Wish You Were Here (Live In Venice 15 July 1989)
11. Money (Live In Venice 15 July 1989)
12. Another Brick In The Wall (Live In Venice 15 July 1989)
13. Comfortably Numb (Live In Venice 15 July 1989)
14. Run Like Hell (Live In Venice 15 July 1989)
15. Fireworks (Live In Venice 15 July 1989)
16. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live At Knebworth 1990] [2019 Mix]
17. The Great Gig In The Sky (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
18. Wish You Were Here (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
19. Sorrow (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
20. Money (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
21. Comfortably Numb (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
22. Run Like Hell (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
23. Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-5) [Live At Knebworth 1990] [2019 Mix]
24. The Great Gig In The Sky (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
25. Wish You Were Here (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
26. Sorrow (Live at Knebworth 1990) [2019 Mix]
27. Money (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
28. Comfortably Numb (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]
29. Run Like Hell (Live At Knebworth 1990) [2019 Mix]

Disc: 15
1. Learning To Fly (2011 Remaster)
2. Marooned (PCM Stereo version)
3. Take It Back (2019 Remaster)
4. High Hopes (2011 Remaster)
5. Louder Than Words (Edit)
6. Learning To Fly (Alternate Version)
7. Yet Another Movie (Delicate Sound Of Thunder)
8. Round And Round (Delicate Sound Of Thunder)
9. A New Machine (Part 1) [Delicate Sound Of Thunder]
10. Terminal Frost (Delicate Sound Of Thunder)
11. A New Machine (Part 2) [Delicate Sound Of Thunder]
12. A Great Day For Freedom Version 1 (Tour Rehersals 1994)
13. A Great Day For Freedom Version 2 (Tour Rehersals 1994)
14. Lost For Words – False Start (Tour Rehersals 1994)
15. Lost For Words (Tour Rehersals 1994)
16. Signs Of Life (Screen Film 1987)
17. Learning To Fly (Screen Film 1987)
18. The Dogs Of War (Screen Film 1987)
19. One Of These Days (Screen Film 1987)
20. Speak To Me (Screen Film 1987)
21. On The Run (Screen Film 1987)
22. Us And Them (Screen Film 1987)
23. Money (Screen Film 1987)
24. Brain Damage + Eclipse (Screen Film 1987)
25. Shine On You Crazy Diamond (Screen Film 1994)
26. Speak To Me (Screen Film 1994)
27. Time (Screen Film 1994)
28. The Great Gig In The Sky (Screen Film 1994)
29. Money (Screen Film 1994)
30. Us And Them (Black & White) [Screen Film 1994]
31. Us And Them (Colour) [Screen Film 1994]
32. Brain Damage + Eclipse (USA Dates) [Screen Film 1994]
33. Brain Damage + Eclipse (European Dates) [Screen Film 1994]
34. Brain Damage (Earls Court London Dates) [Screen Film 1994]
35. Wish You Were Here With Billy Corgan

Disc: 16
1. A Momentary Lapse of Reason – Album Cover Photo Shoot
2. The Division Bell heads album cover photography (Ely, Cambridgeshire, UK)
3. Pulse TV ad 1995
4. Ian Emes Endless River Film (Stereo PCM (96/24))
5. Ian Emes Endless River Film (5.1 DTS Master Audio (96/24))
6. A Momentary Lapse OF Reason (Cover Shoot Interview)
7. The Division Bell Airships 1994
8. Behind The Scenes – The Division Bell Tour
9. The Endless River Launch Event (Porchester Hall Londonn 2014)
10. The Endless River EPK 2014

Disc: 17
1. Lost For Words (Tour Rehearsals 1994) [Edit]

Disc: 18
1. Arnold Layne (Live 2007)

Tra le note negative anche il fatto che i primi prezzi, apparsi sui siti di vendita in giro per il mondo, parlano di cifre spropositate oscillanti tra i 490 e i 550 euro: considerando che la confezione contiene una dozzina di supporti in meno rispetto al cofanetto precedente e anche che il materiale inedito risulta assai più striminzito, la faccenda merita di essere valutata con attenzione. Per cui considerando che il tutto è previsto in uscita per il 29 novembre, “casualmente” nel periodo natalizio, avete tutto il tempo per meditarci sopra, fan sfegatati esclusi, forse. In caso di variazioni dovessero intervenire sia sui prezzi che sui contenuti il Post verrà aggiornato con le opportune rettifiche.

Bruno Conti

Il Gabbiano Jonathan Vola Sempre Alto! Jonathan Wilson – Rare Birds

jonathan wilson rare birds

Jonathan Wilson – Rare Birds – Bella Union Records

La prima volta che vidi sul palco Jonathan Wilson non sapevo neppure chi fosse. Mi trovavo con alcuni amici a San Sebastian per assistere ad un concerto di Jackson Browne , che, per l’occasione, doveva suonare insieme alla giovane band californiana dei Dawes, talentuosi esordienti il cui secondo disco, Nothing Is Wrong, era stato prodotto proprio da Jonathan Wilson. Il calendario datava 24 luglio ma sembrava ottobre inoltrato, la magnifica spiaggia su cui torreggiava il grande palco del festival Jazzaldia era zuppa per la pioggia che era caduta quasi incessantemente tutto il giorno, accompagnata dal vento freddo proveniente dall’oceano. A riscaldarci furono prima gli stessi Dawes, con un’esibizione sanguigna e coinvolgente, poi, a mezzanotte e mezza passata (ma per gli spagnoli è ancora presto…), il buon Jackson con i suoi classici immortali, supportato egregiamente dal gruppo dei fratelli Goldsmith e dal loro produttore. Alto e magro, capello lungo e barba incolta, Wilson sembrava una di quelle tipiche icone californiane degli anni settanta. Mostrò subito la stoffa del leader, come ottimo chitarrista e corista, e Browne gli cedette la scena per fargli eseguire Gentle Spirit, la lunga e affascinante ballad che dà il titolo all’ album che sarebbe stato pubblicato di lì a poco https://discoclub.myblog.it/2011/08/08/un-jonathan-tira-l-altro-da-laurel-canyon-e-dintorni-jonatha/ .

Esattamente due anni dopo la scena si è ripetuta al Carroponte, spazio concertistico alle porte di Milano, con la sostanziale differenza che stavolta Jonathan era l’unico protagonista della serata con la sua band. Io, gli amici e ciascuno dei presenti ci siamo goduti un’esibizione esaltante di rock imbevuto di psichedelia e divagazioni folk di chiara matrice californiana. I brani, spesso dilatati da pregevoli parti strumentali in cui giganteggiava la chitarra del leader, ben coadiuvato dai suoi compagni, davano l’idea di un musicista maturo, abile riesumatore di suoni del passato assemblati con gusto ed intelligenza. Questa impressione fu pienamente confermata dall’uscita del successivo album Fanfare, nell’ottobre del 2013, che fece incetta di critiche positive un po’ ovunque, generando al contempo un equivoco che perdura ancora oggi, ovvero il considerare Jonathan Wilson come una sorta di erede del suono californiano degli anni d’oro di quella comunità di musicisti che si era formata nei dintorni di Los Angeles nell’area di Laurel Canyon (dove tuttora Jonathan possiede uno studio di registrazione, rinomato per le sue preziose apparecchiature analogiche). La varietà delle fonti d’ispirazione da cui Wilson attinge è molto più ampia e complessa, riguarda tanto il contesto americano quanto quello britannico, come testimonia la sua produzione e collaborazione con una colonna del folk rock inglese come Roy Harper, oppure la recente partecipazione all’ultimo album di Roger Waters e al successivo tour che è appena andato in scena nei palasport italiani, dove Jonathan si esibisce come seconda chitarra, cantando le parti che erano di David Gilmour.

Rare Birds , il nuovo album pubblicato all’inizio di marzo, lo evidenzia ancora di più, nelle tredici lunghe tracce che il suo autore ha definito cosmiche, originate da uno stato d’animo spesso non positivo, il tentativo di superare una situazione di abbandono e di solitudine. Wilson mescola sapientemente sonorità vintage usando l’elettronica accanto a strumenti tradizionali, creando un connubio quasi sempre riuscito e piacevole. L’iniziale Trafalgar Square si apre come una citazione della pinkfloydiana Breathe, con le voci registrate e la languida steel guitar sullo sfondo, poi una sventagliata di mandola apre la strada ad un’elettrica dal suono sporco e la canzone prende corpo in modo efficace. Ancora meglio Me, che parte sonnacchiosa e si sviluppa in modo avvolgente fino all’esplosione finale che vede protagonista una chitarra distorta e urticante. Over The Midnight, coi suoi furbi campionamenti stile anni ottanta, ha una struttura melodica che inevitabilmente conquista e invita a premere sull’acceleratore durante le guide notturne. There’s A Light ci rituffa in California, con una bella lap steel a condurre le danze e una melodia ancora accattivante, con le belle armonie vocali delle Lucius. Il pianoforte domina la nostalgica Sunset Blvd, fino alla conclusiva stratificazione di suoni che rimanda a certe composizioni del suo quasi omonimo, l’inglese Steven Wilson. La title track offre acide sventagliate di chitarra che è facile accostare al maestro Neil Young, nulla di nuovo, ma certamente gradevole. 49 Hairflips scava ancora nel melodramma di un amore finito, il piano si fonde in un magma di tastiere dall’effetto evocativo e malinconico.

In Miriam Montague convivono i Kinks e l’Electric Light Orchestra in una specie di mini suite non particolarmente esaltante. Meglio il mantra ipnotico Loving You che, grazie ai vocalizzi del guru della new age Laraaji ci conduce in territori insoliti ed evocativi. Ancora atmosfere notturne dominano la successiva Living With Myself che gioca sul contrasto tra le strofe crepuscolari ed un ritornello solare. Il synth sullo sfondo sembra rubato a quello che Roy Bittan suonava in Downbound Train o in I’m On Fire  Boss, e che dire allora della rullata di batteria campionata su cui si basa tutta la ritmica della successiva Hard To Get Over? Andate a riascoltare l’intro di Don’t Come Around Here No More di Tom Petty (e Dave Stewart) e non potrete ignorarne la somiglianza. Dall’episodio meno riuscito del disco ad uno dei più positivi, il country scanzonato e un po’ ruffiano di Hi Ho To Righteous, in cui convivono lap steel e disturbi rumoristici quasi a voler parodiare inni del passato come Teach Your Children. Notevole anche qui il finale in crescendo che ci conduce alla rarefatta e conclusiva Mulholland Queen, una intensa e disperata confessione che si sviluppa sulle note del piano e dell’orchestra in sottofondo. Fra echi e rimandi non si può dire che Rare Birds sia un disco innovativo e neppure un capolavoro (e certo non merita le critiche negative che qualcuno, pochi, a torto gli hanno appioppato), eppure ascoltarlo fa lo stesso effetto che guidare su una strada panoramica: ad ogni curva ti puoi imbattere in uno scorcio bello ed emozionante.

Marco Frosi

Continua L’Eterna Sfida Tra Il Bene E Il Male…Ehm, No…Tra Gli Ex Pink Floyd! David Gilmour – Live At Pompeii

David gilmour live at pompeii box

David Gilmour – Live At Pompeii – Columbia/Sony 2CD – 2DVD – BluRay – 4LP – Deluxe 2CD/2Bluray

Da quando nel 1983, all’indomani del controverso album The Final Cut, Roger Waters  lascia i Pink Floyd, inizia una specie di sfida a distanza con David Gilmour, che da quel momento assume la leadership dello storico gruppo inglese. A dirla tutta, la lotta tra i due forse c’è stata solo negli anni ottanta ed in parte nei novanta (anche a colpi di avvocati), ma niente mi vieta di pensare che, ad ogni uscita discografica di ciascuno dei due, non si instauri una sorta di competizione nei confronti dell’altro, più che altro da parte di Gilmour, grande chitarrista, ottimo cantante ma compositore normale, mentre Waters, dall’alto della sua suprema arroganza, non ammetterà mai che l’ex compagno possa di tanto in tanto fare meglio di lui. E’ curioso notare che le carriere soliste dei due (per continuare con l’idea della gara), sono fatte di sorpassi e controsorpassi: nel 1984 The Pros And Cons Of Hitch Hiking di Roger ha vinto a mani basse il duello con il moscio About Face di David, il quale si è preso la rivincita tre anni dopo con i Floyd: A Momentary Lapse Of Reason non è certo un capolavoro, ma è meglio di Radio K.A.O.S. di Waters (che a me comunque non dispiace). Lo scontro del 1992-1994 (Amused To Death The Division Bell) è finito sostanzialmente in parità, due ottimi dischi con qualche difettuccio, come anche quello del 2005-2006, con l’opera Ça Ira di Roger ed il comeback album On An Island di David, entrambi evitabili (diciamo uno 0-0 con poche emozioni). Ultimamente hanno entrambi affilato le armi, da una parte Gilmour con l’episodio conclusivo dei Floyd, il riuscito The Endless River, e poi lo scorso anno con Rattle That Lock, per distacco il suo miglior disco da solista, mentre Waters ha risposto prima con la maestosa operazione The Wall Live e pochi mesi fa con il bellissimo Is This The Life We Really Want?, primo album di canzoni nuove in 25 anni.

davidgilmour_liveatpompeii_cd_3d

Adesso però il pallino è tornato in mano a Gilmour, il quale cala l’asso con l’operazione Live At Pompeii. Ora vedo di piantarla con la storia della gara, ma non posso non considerare che David ha saputo giocare benissimo le sue carte, e fin dal Luglio dello scorso anno, quando il nostro si è esibito in due concerti all’Anfiteatro Romano di Pompei, sapeva benissimo che il live che ne avrebbe tratto sarebbe stato di grande risonanza mediatica, non solo per la suggestiva location ma soprattutto grazie al parallelismo con la storica performance che i Pink Floyd tennero nello stesso luogo nel lontano 1971, anche se le differenze con le due situazioni sono molteplici. Se 46 anni fa lo show si tenne in totale assenza di pubblico, con solo i quattro Floyd sul palco e con un repertorio ancora decisamente psichedelico, l’anno scorso il pubblico c’era eccome, pur se solo nel parterre essendo le gradinate non agibili (e ha anche pagato profumatamente), sul palco erano in dieci, con spettacolari effetti e giochi di luci ed una serie di canzoni di chiara derivazione rock. Live At Pompeii esce in varie configurazioni (prego vedere nell’intestazione del post), e questa volta mi sento di consigliare il box composto da 2CD + 2BluRay (se avete il lettore BluRay chiaramente, il box con dentro i DVD non esiste) dato che, oltre ad avere una definizione dell’immagine decisamente spettacolare, contiene delle performance aggiuntive nella parte video. David è l’antitesi della rockstar: vestito in maniera normalissima, con pancetta e pochi capelli (ed una barba incolta che lo invecchia oltremodo), ma rimane un ottimo cantante ed un formidabile chitarrista, in grado di passare da delicati ricami all’acustica fino ad assoli acidissimi all’elettrica, forse non è un grande animale da palcoscenico, ma il concerto si gusta ugualmente dalla prima all’ultima canzone senza attimi di noia, grazie anche degli effetti scenici che il nostro si è portato dietro dall’era Floyd, dai giochi di luce allo schermo tondo.

In più, la band che lo accompagna è di primissimo piano, a partire dal fedele Guy Pratt al basso, e passando per Chester Kamen alle chitarre ritmiche, il grande Chuck Leavell, in vacanza dagli Stones, alle tastiere (nella parte che fu di Richard Wright), l’altro tastierista Greg Phillinganes (per molti anni nella band di Eric Clapton), il superbo batterista Steve DiStanislao (di recente anche nell’ultimo Crosby Sky Trails), Joao Mello al sassofono ed i tre coristi, Bryan Chambers, Lucita Jules e Louise Clare Marshall. Gilmour non avrà il carisma di Waters, ma è comunque un musicista coi controfiocchi e, quando lascia parlare la musica, è più che in grado di dire la sua: Live At Pompeii è quindi, oltre che un evento, un ottimo album live, meglio di Live In Gdansk che era troppo sbilanciato verso le canzoni di On An Island. Chiaramente il nuovo Rattle That Lock ha parecchia esposizione, dall’avvio languido di 5 A.M., suonato quando a Pompei stava ancora tramontando il sole, che sfocia nella subito coinvolgente e tonica title track del disco dello scorso anno. Affascinante Faces Of Stone, con la sua melodia alla Leonard Cohen, la tenue e quasi totalmente strumentale A Boat Lies Waiting (che Gilmour dice essere dedicata a Wright), la maestosa In Any Tongue, che non ha nulla da invidiare ai pezzi che David scriveva per i Floyd, con uno strepitoso assolo finale (ma anche gli altri, corbezzoli se suonano!), mentre Today, seppur gradevole, sembra più un brano dei Toto; ci sono anche un paio di cose da On An Island (la title track e The Blue), ma sono le meno interessanti della serata e a dirla tutta anche un po’ noiosette.

Ma la parte del leone la fanno naturalmente i pezzi dei Pink Floyd, a partire dalla discreta What Do You Want From Me?, che non è un capolavoro ma viene accolta da un boato essendo la prima dello storico gruppo in scaletta. La sempre suggestiva The Great Gig In The Sky presenta un pezzo di bravura vocale da parte delle due coriste, mentre David suona tranquillo alla steel, la splendida Wish You Were Here è sempre tra le più applaudite (e la versione di stasera è pura e cristallina), mentre Money è sempre trascinante, versione di otto minuti con Dave e Mello che fanno i numeri rispettivamente alla chitarra ed al sax. La prima parte del concerto si chiude con la fantastica High Hopes (il brano migliore di The Division Bell), con Gilmour che inizia all’acustica e finisce con il solito assolo “spaziale” alla steel, suonata con la tecnica slide. La seconda metà dello show inizia con un’inattesa One Of These Days (di solito non era in scaletta, ma in quella sera David la suona in omaggio al concerto a Pompei dei Floyd, infatti è l’unico pezzo in comune nelle due setlist), versione strepitosa, travolgente ed acida al punto giusto, con Gilmour che all’inizio si diletta alle percussioni, ma poi passa alla slide e fa venire giù il teatro. Coming Back To Life e Sorrow sono canzoni abbastanza normali, ed in fondo anche Fat Old Sun, che però ha una parte strumentale finale coi fiocchi, ma poi c’è un vero e proprio poker d’assi, a partire dalle prime cinque parti di Shine On You Crazy Diamond (che a dire il vero mi sembra un po’ scolastica), ed il gran finale formato dalla trascinante Run Like Hell (con tutta la band con gli occhiali da sole per proteggersi dai giochi di luce…e al pubblico non ci pensano?), dal liquido medley Time/Breathe e soprattutto dalla strepitosa Comfortably Numb, con Leavell che canta (più o meno…) la parte che era di Waters e Gilmour che rilascia il migliore assolo della serata in mezzo ai laser colorati, strappando una prevedibile standing ovation finale.

Il BluRay aggiuntivo del box, oltre a vari documentari che non ho ancora visto, regala i frammenti di altre due serate: cinque pezzi suonati in Sudamerica (tra cui la al solito maestosa Us & Them ed una Astronomy Domine in omaggio a Syd Barrett, più rock e meno psichedelica dell’originale, e con Phil Manzanera e Jon Carin al posto di Kamen e Leavell) ed altrettanti dalla performance a Wroclaw, in Polonia, con l’orchestra filarmonica locale (cinque pezzi da Rattle That Lock, tra cui la raffinata e jazzata The Girl In The Yellow Dress e la movimentata Dancing Right In Front Of Me). Quindi un live bello, potente ma anche di gran classe, che sarebbe stato perfetto (ma è un parere personale) se al posto dei due pezzi tratti da On An Island ci fossero state On The Turning Away (uno dei brani scritti da Gilmour che preferisco) e magari una canzone da The Endless River. Album quindi da avere, sia che siate fans dei Pink Floyd sia che amiate il rock d’autore.

Marco Verdi

E’ Questo Il Roger Waters Che Veramente Vogliamo? Si Direbbe Di Sì! Roger Waters – Is This The Life We Really Want?

roger waters is this life we really want

Roger Waters – Is This The Life We Really Want? – Columbia/Sony

*NDB Questa è la recensione dell’album che potete leggere anche sul numero di Giugno del Buscadero, dove tra l’altro, per un refuso, è apparsa pure priva della mia firma: visto che però era stata fatta, come è riportato all’interno della stessa, solo dopo un unico veloce ascolto blindato, circa due mesi prima dell’uscita, pensavo di aggiungere ulteriori considerazioni sul disco, ma, ripensandoci e rileggendolo, quello riportato qui sotto mi pare congruo e quindi rimango fedele alla mia prima stesura, solo con qualche piccolo aggiustamento, buona lettura.

25 anni dall’ultimo album di studio non sono proprio bruscolini. Praticamente è lo stesso lasso di tempo di tutta la sua precedente carriera discografica, iniziata con i Pink Floyd nel lontano 1967. E’ vero che in tutti questi anni, dall’uscita di Amused To Death, Roger Waters non è rimasto esattamente con le mani in mano: però, se devo essere sincero, l’opera lirica in francese Ça Ira non era proprio il massimo della vita, e comunque in quel caso era solo l’autore delle musiche. Per il resto sono usciti un Live nel 2000, In The Flesh, relativo al tour dell’epoca, e un Roger Waters: The Wall nel 2015, sempre dal vivo, in vari formati, e basato sul lungo tour tenuto dal 2010 al 2013. In mezzo c’era stata l’antologia Flickering Flame (con degli “inediti”) nel 2002, la reunion ottima  e una tantum con gli altri Floyd per il Live Aid, le partecipazioni al Coachella Festival e al Live Earth nel 2008 e prima il Dark Side Of the Moon Live Tour. A memoria, e alla rinfusa, ricordo anche una nuova versione di We Shall Overcome di Pete Seeger, un’altra rimpatriata con Gilmour e Mason nel 2011 all’O2 Arena, il Concert for Sandy Relief del 2012, la partecipazione al Tributo per Levon Helm, con i My Morning Jacket, replicata al Newport Folk Festival nel 2015, e con quella al Desert Trip (una costola del Coachella) dove lo scorso ottobre ha sbeffeggiato l’amato Trump, non ancora eletto, sulle note di Pigs, e con tanto di maiale volante. E penso possa bastare. Era solo per rimarcare che non è mai stato fermo in questi anni.

Quindi quando, all’inizio di aprile, mi è stato detto se volevo partecipare ad uno di quegli ascolti “blindati”, dove devi firmare con il sangue il tuo impegno a non divulgare nulla di quanto ascoltato (scherzo, ma non troppo), mi sono detto, perché no? E’ ovvio che un solo ascolto, per quanto con una qualità sonora eccellente, in uno studio di registrazione, con la presenza del manager che ti incombe alle spalle, non è l’ideale per “capire” un album, ma la prima impressione è stata molto buona. E lo dice uno che non ama molto il Roger Waters della carriera solista (ebbene sì lo ammetto, ero andato con una predisposizione d’animo abbastanza negativa, benché, spero, professionale), ma sono stato smentito, perché poi l’album mi è sembrato decisamente buono. Non sarà forse un capolavoro assoluto, ma mi sembra un disco organico, prodotto in modo ottimale da Nigel Godrich (quello dei Radiohead) che ha svolto un eccellente lavoro di tessitura del suono, già nella fase di pre-impostazione del disco, dove l’incazzoso Roger (è il suo carattere) ha dovuto questa volta delegare l’intera produzione nelle mani del produttore inglese, e anche le scelte di Joey Waronker alla batteria, e soprattutto Jonathan Wilson, alle chitarre e tastiere (una sorta di spirito affine ai Pink Floyd), sono parse azzeccate, già sulla carta, prima ancora di ascoltare il disco.

Per il sound e l’assieme del disco si era parlato pure di affinità con Animals e The Wall, ma a parere del sottoscritto (e credo non solo mio) mi sembra che si ritorni addirittura verso un approccio alla Dark Side Of The Moon o Wish You Were Here, con alcune citazioni di vecchi titoli di brani all’interno dei testi delle nuove canzoni, e pure nella costruzione della sequenza sonora ci sono analogie: l’apertura per esempio di When We Were Young, che è un classico collage alla Dark Side, con effetti sonori, passi, rumori, voci campionate, penso anche di The Donald, sveglie che ticchettano, ricorda qualcosa? Ma avendole scritte lui queste partiture, ovviamente può autocitarsi. Poi l’album scorre con belle sonorità: molte tastiere, ma usate in modo proficuo e non eccessivamente “moderno” o elettronico (alla Pink Floyd quindi), oltre a Wilson, alle tastiere Roger Manning dei Jellyfish e Lee Pardini dei Dawes (quindi quella California che oltre al West Coast sound ha sempre guardato con amore ai Pink Floyd), nonché Gus Seyffert, bassista, chitarrista, tastierista aggiunto e anche lui produttore (gli Spain di recente, ma come musicista appare in moltissimi dischi), e infine le due Lucius, Jessica Wolfe e Holly Laessig, alle armonie vocali, già con lui a Newport e al Desert Trip, e che fanno di nuovo, quando impiegate, un effetto molto Dark Side Of The Moon. Una canzone come Déjà Vu, che all’inizio doveva chiamarsi If I Had Been God (per fortuna Waters Dio non lo è davvero, sarebbe molto vendicativo, ma comunque nel testo del brano è rimasto) avrebbe fatto un figurone anche su Wish You Were, una ballata che parte con una chitarra acustica e poi si sviluppa in modo avvolgente e classico, con un bel crescendo e gli strumenti che entrano mano a mano, piano, tastiere, gli archi, la batteria, con Waters che canta veramente bene: al di là del testo “importante” il brano è veramente bello, anche gli inserti (sound collages) di Godrich sono molto pertinenti, come pure il corredo vocale delle Lucius è affascinante.

Come dissi a Mark Fenwick, il manager di Waters presente all’anteprima, se la domanda fosse stata “Is This The Roger Waters We Really Want?”, la risposta sarebbe stata era un bel sì! Rispetto agli altri dischi solisti (non Radio Kaos, che secondo me era veramente “bruttarello”, pure la copertina, e nel nuovo disco la copertina mi pare l’unica cosa non memorabile) di Waters, dove uno dei fattori principali erano gli assoli di chitarra di Eric Clapton in Pros & Cons e di Jeff Beck, in Amused To Death, Jonathan Wilson, che è comunque un eccellente chitarrista, viene utilizzato in un modo più fine, sottile, da tessitore, meno in primo piano, e anche se gli assoli, quando ci sono, sono pochi e brevi, comunque la presenza delle chitarre è sempre fondamentale nel sound; come ad esempio nel singolo Smell The Roses, un classico midtempo sincopato con un bel groove di basso, la voce parzialmente filtrata, l’intermezzo “rumoristico” quasi immancabile che lega il passato al presente e infine un breve solo sognante di Wilson,  in modalità slide, molto pinkfloydiano. Altrove ci sono anche brani più complessi e decisamente rock, come la title track, ma pure canzoni d’amore intime come The Most Beautiful Girl o la pianistica Wait For Her, ispirata dalle lezioni del Kama Sutra, con il suo seguito ideale, l’intensa Part Of Me Died  Ovviamente non mancano un paio di citazioni per Trump, dirette, quando viene definito un nincompoop (che sarebbe uno sciocco o uno stupido, dottamente dal latino “non compos mentis”), nella title track o altrove indirettamente, credo, quando viene detto che siamo guidati da leader “senza un fottuto cervello”, in Picture That!

Non si può forse sempre condividere tutto quello che pensa o scrive Waters (e lui non è comunque simpaticissimo, per usare un eufemismo), ma la  sua visione di un mondo futuro (e presente) fatto solo di ossa spezzate, Broken Bones, e poco altro, o dove i rifugiati non sono molto amati, The Last Refugee, sono inquietanti e si possono condividere sicuramente. Non essendo questo comunque un lungo trattato, ma una recensione fatta di impressioni immediate, soprattutto a livello musicale, il disco, lo ripeto, mi sembra che scorra liscio e composito nel suo divenire, con una unitarietà di fondo fornita dalla produzione di Godrich, e nei suoi circa 55 minuti si ascolta più che volentieri, soprattutto a volumi sostenuti, magari in uno studio di registrazione, ma va bene anche a casa vostra! Un bel disco insomma, che sarà seguito dall’Us And Them tour che parte a fine maggio negli Stati Uniti e arriverà l’anno prossimo in Europa e in Italia probabilmente ad Aprile del 2018.

Bruno Conti

*NDB Se il counter del Blog non ha dato i numeri, questo è il Post n° 3000!

Supplemento Della Domenica: Tesori “Ritrovati”. Pink Floyd – The Early Years 1965-1972 Box Set

pink floyd early years box

Pink Floyd – The Early Years 1965-1972 – Box 10 CD+9 DVD + 8 Blu-Ray – Pink Floyd Records/Parlophone/Warner

Dopo averci detto per anni che non esisteva nulla di inedito o raro dei Pink Floyd, in occasione della ripubblicazione del vecchio catalogo: l’ultima volta nel 2011 per la rimasterizzazione completa degli album, usciti sia in versione Discovery come Immersion (per i dischi più importanti), ma con pochissime bonus tracks, ecco che improvvisamente a fine 2016 esce questo cofanetto megagalattico, costosissimo, ma splendido, costituito praticamente solo da materiale raro o inedito, con ben 10 CD (anzi 11, perché all’ultimo momento nella confezione è stato aggiunto un ulteriore dischetto, in sostituzione di quello denominato Obfuscation, dove per errore, anziché il materiale di Obcured By Clouds, c’era uno stereo mix audio 2016 inedito di Live At Pompeii, che non era previsto nella confezione, ma si trova nella parte video), 9 DVD e 8 Blu-ray, divisi in sette volumi. E qui sta l’inghippo, perché nella confezione, ripeto, splendida, il materiale video è ripetuto pari pari uguale nei due formati, alzando, presumo, il costo del manufatto. E leggendo le ricchissime note contenute nei sette volumi in cui è divisa l’opera scopriamo che questa ricerca negli archivi, come riferisce la curatrice della parte video Lana Topham, era cominciata nel lontano 1994: esattamente un giorno dopo avere terminato il lavoro sui filmati del Division Bell Tour, Nick Mason le aveva dato l’incarico di iniziare le ricerche per un progetto “antologico”, e, guarda caso viene pubblicato proprio a cavallo tra 2016 e 2017, in occasione dei 50 anni dalla la nascita ufficiale del gruppo e le prime uscite discografiche.

pink floyd the early years

 

Come detto il cofanetto è diviso in sette capitoli, ognuno a forma di libretto, con CD, DVD e Blu-Ray nella confezione, molto bella, e che riproduce il vecchio furgoncino usato dai Tea Set (il gruppo pre-Pink Floyd), oltre a piccoli libretti di note, riproduzioni di vecchi articoli di giornale, manifesti, spartiti e altra memorabilia, mentre all’interno della confezione ci sono anche i primi cinque 45 giri, oltre ad ulteriori piccole chicche cartacee di formato più grande, inserite nel cofanetto dei vinili. Esaurito il lato tecnico veniamo al contenuto musicale, il più brevemente possibile, ma anche no, data la complessità dei contenuti: quasi 12 ore di audio e 14 di video, di cui rispettivamente sette e cinque (quasi) completamente inedito.

Il primo volume si chiama 1965-1967 Cambridge Station: nei due 2 CD ci sono le prime registrazioni del gruppo datate 1965 (uscite come EP a tiratura limitata di 1.050 copie per il “Black Friday” del novembre 2015) quando erano ancora The Pink Floyd Sound, e in formazione c’era anche l’amico Rado Klose alla chitarra, 6 canzoni in mono, molto influenzate dal primo psych-pop e beat inglese (anche i Beatles naturalmente), ma pure dal blues: Lucy Leave, Double O Bo, Remember Me, potrebbero essere tranquillamente brani di Them, Animals o Stones, Walk Me Sydney con la futura signora Wright, Juliette Gale alle armonie vocali, Butterfly più beatlesiana e la cover di I’m A King Bee, che illustra la loro passione per li blues (in fondo presero il nome da due oscuri bluesmen). Gli anni di Syd Barrett proseguono nel 1966-1967 con la versione di Arnold Layne, prodotta da Joe Boyd, See Emily Play e altri brani che avrebbero trovato posto nel primo album. Oltre ad alcune tracce, tra cui Vegetable Man, Jugband Blues, lo strumentale In The Beechwoods, perfetti esempi di psichedelia britannica gentile, in un mixaggio del 2010 di eccellente qualità sonora (caratteristica di gran parte del cofanetto), nel primo CD. Nel secondo CD siamo a Stoccolma, 10 settembre 1967, 8 pezzi registrati dal vivo, con il lato più selvaggio della band in evidenza, qualità sonora buona, anche se le parti vocali sono praticamente inaudibili, ma la parte strumentale compensa abbondantemente, con notevoli versioni di Pow R. Toch, Set The Controls For The Heart Of The Sun e Interstellar Overdrive, mentre i brani dal 9 al 17 sono estratti dalla Colonna Sonora di Speak di John Latham, e sono improvvisazioni sperimentali in puro stile Pink Floyd, tutto materiale mai pubblicato prima. Nel primo DVD (o Blu-Ray) vari filmati d’epoca, live o filmati promozionali, colore e b/n, alcuni per televisioni tedesche varie, altri per la BBC, in giro per Londra e dintorni, con una particolare partecipazione a The Look Of The Week della BBC, dove eseguono Pow R. Toch ed Astronomy Domine e Syd Barrett e Roger Waters vengono intervistati dal baffuto Hans Keller, che dice subito che fanno troppo rumore, lui ama i quartetti d’archi e quindi loro non gli piacciono, Alla faccia della sincerità, confrontato con gli intervistatori d’oggi, che sono tutti alla Fazio, quindi appassionati di rap, valzer, musica etnica, dance o rock, il genere è indifferente, basta che vengano nel tuo programma. Surreale l’apparizione all’American Bandstand dove Dick Clark gli chiede se hanno apprezzato il cibo nella loro prima settimana americana (?!?), e un Syd Barrett già “provato” risponde comunque gentilmente. Fine dei Barrett years.

Il secondo volume 1968 Germination: entra David Gimour, la parte audio si apre con 4 brani che troveranno posto su A Saucerful Of Secrets, poi due brani inediti registrati ai Capitol Studios di Los Angeles, e due BBC Sessions, dal loro grande fan John Peel,  a giugno e dicembre del 1968, con prime versioni di Murderotic Woman (la futura Careful With That Axe Eugene) e The Massed Gadgets Of Hercules ( A Saucerful Of Secrets), oltre ad ottime versioni (non sempre l’audio è perfetto) di Point Me At The Sky, Embryo e Interstellar Overdrive, tutti brani dove sembra di cogliere accenni di brani che in futuro appariranno su Atom Heart Mother e Dark Side Of The Moon, caratteristica questa  tipica dei Pink Floyd, che suonavano nel presente ma erano già proiettati nel futuro. Nella parte video (sempre con sottotitoli in dieci lingue, compreso l’italiano, ma anche cantonese e mandarino) prima troviamo sette brani b/n per la trasmissione belga Tienerklanken, in playback, ma con belle immagini, e poi a seguire, a colori e dal vivo, 13 splendidi minuti per la trasmissione francese Bouton Rouge, e vari spezzoni in giro per le Tv europee, Parigi, Londra (con le immagini delle rivolte studentesche dell’epoca su una improvvisazione strumentale inedita), anche Roma con due brani a Rome Goes Pop e Pop ’68, immagini splendide a colori e una Interstellar Overdrive da sballo, poi di nuovo televisioni belga e francese, anche dal vivo, e il video promo restaurato di Point Me At The Sky.

Il terzo volume è 1969 Dramatisation: di nuovo 2 CD nella parte audio, si parte con 5 versioni alternative dalla colonna sonora di More, 5 BBC Sessions del maggio 1969 (dove appare Grantchester Meadows che vedete qui sopra) e un concerto al Paradiso di Amsterdam del 9 agosto 1969, con 4 lunghe versioni solo strumentali di Interstellar Overdrive, Set The Controls For The Heart Of The Sun, Careful With That Axe Eugene e A Saucerful Of Secrets, le ultime tre oltre i dieci minuti, psichedelia improvvisata e pura che sfocia nel nuovo stile del gruppo, incisione e versioni splendide. Il secondo CD  inizia con The Man – The Journey, una lunga suite che presenta le prime versioni di brani poi in futuro su Atom Heart Mother, ma anche da Ummagumma e da album precedenti, registrata dal vivo al Concertgebouw di Amsterdam il 17 settembre 1969 per la radio olandese. Altra chicca fantastica. Nella parte video Forum Musiques a Parigi nel 1969, le prove per The Man – The Journey alla Royal Albert Hall, due brani all’Essener Pop And Blues Festival, tre ad un Festival in Belgio, a colori, il resto era in b/n, più una versione acidissima ed improvvisata di Interstellar Overdrive con Frank Zappa, qualità audio non impeccabile, ma valore storico notevole

Il quarto volume 1970 Deviation per certi versi è il più “semplice”: ci sono una valanga di versioni della lunga suite di Atom Heart Mother in tutte le guise possibili, prima nel CD 1, dal vivo al Festival di Montreux del novembre 1970, poi da una BBC Session del luglio 1970, versione completa con coro, cello e ottoni, più altri brani dell’album. Nel 2° CD invece ci sono 16 tracce dalla colonna sonora di Zabriskie Point, tra cui uno strumentale che poi diverrà Us And Them, più un’altra versione in studio di Atom Heart Mother, una delle prime registrata solo dalla band. Nei due DVD troviamo prima la trasmissione An Hour With Pink Floyd (con David  Gilmore,sic, alla chitarra), San Francisco Aprile 1970, dove non manca AHM, e il mix quadrifonico 4.0, solo audio, di tutto l’album corrente. Nel 2° DVD al Festival di St. Tropez, il soundcheck di Cymbaline e una versione breve di Atom e una molto lunga di Embryo, mentre nella seconda parte del concerto altri tre brani. A seguire una breve improvvisazione Live in studio per un balletto di Roland Petit e infine l’ultima versione dal vivo, a Hyde Park, della suite di Atom Heart Mother, la più lunga, con Philip Jones Brass Ensemble e John Aldiss Choir, molto bella, forse la più importante a livello storico, anche se la qualità sonora è scarsa; alla fine del box il brano, che forse inventò il rock sinfonico, lo conosciamo a memoria.

Il quinto volume si chiama 1971 Reverberation: un cofanetto in parte interlocutorio, ma interessante, che riporta nella parte audio una inedita Nothing Part 14, che è una delle prime stesure di Echoes, mentre nella BBC Session del 30 settembre ci sono lunghe versioni di brani da Meddle, ovvero One Of These Days e una Echoes da 25 minuti, più Fat Old Sun e Embryo. Nel DVD vari estratti di Atom Heart Mother (ne sentivamo la mancanza) non completi, più una versione lunga in Giappone nelle bonus e materiale vario girato in Francia, Germania, Austria ed Inghilterra, una versione animata di One Of These Days, e sempre nelle bonus, la versione solo audio quadrifonica di Echoes.

Il sesto volume 1972 Obfuscation è quello che presenta l’errore di stampa: nel CD che dovrebbe contenere un remix 2016 di Obscured By Clouds (curato da Andy Jackson che ha svolto l’eccellente lavoro di remastering di tutto il box) troviamo invece un mix audio 2016 di Live At Pompeii. Presente comunque nel DVD in tutto il suo splendore audio e video, insieme a brevi filmati della registrazione di Obscured, due brani Live a Brighton del giugno 1972 e dei filmati relativi alla creazione del Pink Floyd Ballet di Roland Petit.

Il settimo ed ultimo volume, come rivela il titolo, 1967-1972 Continuation, è una sorta di riepilogo, ricco di molti altri inediti: una specie di “cosa ci eravamo perso” dagli anni passati, più materiale vario del 1972 (e anche, alla fine del CD, una versione dal vivo di Echoes, con sax aggiunto nella prima parte, che risente della svolta musicale di Dark Side, registrata a Wembley nel 1974, quindi in teoria oltre gli “Early Years”), tra cui due ulteriori BBC Sessions, una del settembre 1967 e una di dicembre, l’ultima con Syd Barrett, di notevole interesse storico che ne giustificano l’inclusione, nonostante la qualità sonora, veramente scorsa, della seconda session. Molto buona invece quella registrata nel dicembre 1968 che comprende due blues di David Gilmour, che poi faranno parte della parte in studio di Ummagumma, oltre ad estratti dalla colonna sonora del film The Committee ed alla improvvisazione in diretta del 1969 Moonhead, registrata durante l’allunaggio. Nei due DVD troviamo una Arnold Layne alternativa, un filmato per la TV tedesca, una versione brevissima 3:46 minuti di Atom Heart Mother al Festival di Bath e brani vari dal vivo a Festival olandesi, con l’ennesima ed ultima Atom Heart Mother del maggio 1972. Oltre ai film completi, The Commitee, More e La Vallée (Obscured By Clouds.

pink floyd the early years crea-ation 2 cd

Anche se i fans del gruppo su siti e forum stanno già elencando quello che manca, direi che si tratta di un’opera completa ed esaustiva, che sottolinea l’importanza dei Pink Floyd nella storia del rock, se non la definisco indispensabile è solo perché per acquistarla bisogna fare un mutuo. Al limite, accontentandosi, esiste una versione doppia The Early Years Creation 1967-1972, una sorta di bigino con 27 pezzi. Ed ora aspettiamo e “temiamo” l’uscita di eventuali seguiti: ma prima, nel 2017, i vari volumi usciranno anche in versione sciolta, credo con l’eccezione di Continuation. E’ tutto, buon ascolto e buona visione.

Bruno Conti     

Un’Altra Splendida (Quasi) Settantenne! Marianne Faithfull – No Exit

marianne faithfull no exit

Marianne Faithfull – No Exit – EarMusic DVD – BluRay – DVD + CD – BluRay + CD

Ormai quasi tutti i musicisti per i quali vibriamo stanno celebrando, o hanno già celebrato da qualche anno, i cinquanta anni di carriera. Anche Marianne Faithfull, cantante londinese musa nei sixties di Mick Jagger e Keith Richards (con Mick ha avuto anche una lunga e burrascosa relazione), oggi sessantanovenne (ne fa settanta a Dicembre), ha tagliato il traguardo due anni orsono, e ha festeggiato l’evento con una tournée che sulla carta doveva promuovere il suo ultimo disco di studio, l’ottimo Give My Love To London (uno dei suoi migliori, ma è già da diversi anni che la bionda Marianne fa solo dischi belli), ma in pratica è diventata un pretesto per rileggere pagine più o meno note del suo percorso d’artista. Molto famosa negli anni sessanta, anche per la sua maliziosa bellezza, Marianne ha avuto un crollo di popolarità nei seventies, anche in conseguenza di uno stile di vita non proprio da monaca: è arrivata fino a conoscere l’inferno, ma ha saputo risalire e reinventarsi, più o meno dall’album Broken English del 1979, come raffinata chanteuse ed interprete sopraffina (ma continua anche oggi a scrivere diverse canzoni di suo pugno), complice anche una metamorfosi vocale, causata da sigarette e stravizi, che ha aggiunto ancora più fascino alle sue canzoni, una voce quasi “brechtiana”; d’altronde la Faithfull ha origini mitteleuropee, essendo discendente da parte di madre della nobile dinastia dei Von Sacher – Masoch (un nome che solo a sentirlo fa venire in mente giarrettiere, guepières e frustini di pelle nera).

Oggi Marianne è una signora invecchiata e con qualche problema fisico (nel BluRay di cui mi accingo a parlare cammina accompagnata da un bastone e ha chiari problemi di movimento), ma il viso reca ancora tracce di quando faceva girare la testa a mezza Londra, e quando apre bocca, sia per introdurre in maniera pacata le canzoni sia per cantarle, rivela una classe immensa ed immutata, ad un livello che recentemente ho riscontrato solamente in Joan Baez e, parlando di uomini, in Leonard Cohen. No Exit è il suo nuovo DVD dal vivo (o BluRay, filmato in una splendida definizione), registrato a Budapest (quindi non lontano da dove discende), che mette in fila in un’ora e mezza precisa sedici brani scelti tra più o meno famosi con, nella versione doppia, una selezione di dieci pezzi dallo stesso concerto (due-tre in più ci stavano, se proprio non si voleva fare un CD doppio). Marianne sopperisce la scarsa forma fisica con una capacità interpretativa formidabile, con la sua voce figlia di mille battaglie che si staglia carismatica e fragile nello stesso tempo, una voce che è uno strumento in più aggiunto a quelli presenti sul palco: la band è ridotta, solo quattro elementi, ma suonano in maniera davvero sopraffina, specialmente lo straordinario pianista Ed Harcourt (che è anche un artista in proprio avendo già pubblicato sette album), dotato di un tocco e di una liquidità scintillante (e comunque gli altri tre non sono di molto inferiori: Rob McVey, chitarrista misurato e sempre funzionale alla canzone, mai una nota fuori posto, e la superba sezione ritmica formata da Jonny Bridgewood al basso e Rob Ellis alla batteria).

Il concerto si apre con la saltellante title track del disco di due anni fa, scritta insieme a Steve Earle, un brano dalla melodia immediata anche se ripetitiva, alla quale la voce di Marianne dona profondità; Falling Back (scritta con la cantautrice Anna Calvi) ha una splendida introduzione full band, con un suggestivo riff di pianoforte, ed il brano fa venire la pelle d’oca tanto è bello, grazie anche all’interpretazione da brividi di Marianne e la formidabile performance di Harcourt. Broken English non ha bisogno di presentazioni, è uno dei classici della Faithfull, e questa versione decisamente elettrica e pulsante le rende giustizia, una rinfrescata ad un brano che ha dato una svolta alla sua carriera; Witches Song, che Marianne dice di aver composto dopo aver visto Il Sabba Delle Streghe di Goya al Prado di Madrid, è un pezzo ritmato, vivace e più solare dei precedenti, con una chitarra acustica a scandire il ritmo ed il solito bel piano liquido, mentre Price Of  Love, una cover di un brano degli Everly Brothers, ha un arrangiamento “cattivo” e dai toni rock-blues. Marathon Kiss è invece stata scritta da Daniel Lanois (che aveva prodotto per Marianne il bellissimo Vagabond Ways), e presenta le tipiche sonorità rarefatte del musicista canadese, un gran bel pezzo che la Faithfull ci propone con un feeling enorme: si sente la fragilità della voce, ma proprio per questo il tutto risulta più vero e spontaneo. L’acustica ed intensa Love More Or Less (se non vi emozionate all’ascolto di brani come questo non siete umani) precede la classica As Tears Go By, il noto brano dei Rolling Stones che all’epoca Marianne fece sua, la canzone non perde un’oncia della sua bellezza, e la voce matura e profonda della leader ne offre la versione forse definitiva: brividi lungo la schiena.

Splendida anche la mossa Come And Stay With Me , un pezzo scritto per lei nel 1965 da Jackie DeShannon, caratterizzata da una melodia pop diretta e godibile; Mother Wolf ha invece una ritmica cupa e minacciosa, ed è meno immediata delle precedenti, ma poi è la volta della celeberrima Sister Morphine, il pezzo scritto dagli Stones pensando a lei (che è anche co-autrice), un brano ancora oggi drammatico e di una potenza emotiva incredibile, punteggiata dai lancinanti riff di chitarra di McVey (nell’originale degli Stones la suonava Ry Cooder). Bella ed intensa anche Late Victorian Holocaust di Nick Cave, un autore molto amato da Marianne; Sparrows Will Sing è invece stata donata alla Faithfull da Roger Waters, e ha una melodia tipica del suo autore, con un arrangiamento forte e molto rock ed una sezione ritmica pulsante, mentre The Ballad Of Lucy Jordan, del noto autore Shel Silverstein, è una grande canzone, una delle migliori del concerto, che dà il meglio di sé in questa resa acustica ma full band ed è ulteriormente valorizzata dalla voce incredibile di Marianne: una meraviglia. Il concerto si chiude con la rara Who Will Take My Dreams Away, ancora drammatica (ma che intensità!), e con Last Song, scritta con Damon Albarn dei Blur (una sera, dice Marianne, nella quale erano tutti e due ubriachi fradici), bellissima anche questa: applausi scroscianti e sipario. Come bonus, quattro pezzi tratti dalla performance alla Roundhouse di Londra, tre dei quali in comune con la serata di Budapest (Give My Love To London, Late Victorian Holocaust e Sister Morphine) ed una intima rilettura di It’s All Over Now, Baby Blue di Bob Dylan.

Assieme al settantacinquesimo di Joan Baez ed al Live In San Diego di Eric Clapton (ma di interessanti ne devono ancora uscire), questo No Exit è uno dei dischi dal vivo dell’anno.

Marco Verdi

E Questo Da Dove Sbuca? Pink Floyd – The Early Years Box 1965-1972. In Uscita All’11 Novembre!

pink floyd the early years

Pink Floyd – The Early Years Box 1965-1972 – 10 CD/9 DVD/ 8 Blu-Ray + 7 Libri + 5 singoli 7 pollici + memorabilia varia – Parlophone/Warner EU/GB – Sony Legacy USA – 11-11-2016

Pink Floyd – Cre/ation The Early Years 1967-1972 – Best Of Box – 2 CD Warner/Parlophone 11-11-2016

Per anni, prima Roger Waters e poi David Gilmour, ci hanno detto che non esisteva materiale raro e/o inedito dei Pink Floyd, quantomeno utilizzabile per le varie ristampe uscite nel corso del tempo. Non per nulla nell’ultima ri-masterizzazione del catalogo completo, avvenuta nel 2011, con edizioni Discovery e Immersion (per i dischi più importanti), le nuove versioni riportavano pochissimo materiale extra. Ed ecco che improvvisamente, per novembre 2016, viene annunciato questo mastodontico cofanetto da 27 dischetti (che ci viene detto contiene 20 canzoni inedite, più di 7 ore di materiale audio dal vivo inedito e 5 ore di raro materiale video, ma in totale sono 11 ore e 45 minuti di audio e oltre 14 ore di materiale audio-video) e il tutto copre peraltro solo i primi anni di storia del gruppo: dal 1965, anno di fondazione della band a Londra, al 1972. Quindi non esce in concomitanza con il 50° Anniversario dalla formazione, che sarebbe stato nel 2015,  e neppure con quello delle prime uscite discografiche, che sarà nel 2017. Ma ormai abbiamo imparato che le date sono diventate degli optional per le case discografiche, quello che conta è il mercato discografico natalizio. E per un’opera di questi dimensioni, i cui prezzi indicativi annunciati sono molto elevati, 600 dollari circa per il mercato americano (dal sito ufficiale del gruppo) e tra i 450 e i 500 euro in Europa, il momento dell’uscita è ovviamente strategico.

pink floyd the early years crea-ation 2 cd

Come vedete ad inizio Post, e qui sopra, ci sarà comunque anche una versione da 2 CD, un distillato del cofanetto, intitolata Cre/ation The Early Years 1967-1972, che attraverso 27 pezzi (di cui 19 mai pubblicati prima a livello ufficiale) evidenzia il primo periodo della band, da quando erano ancora The Pink Floyd, passando per gli anni di Syd Barrett, fino all’anno antecedente all’uscita di The Dark Side Of The Moon. E vediamo subito cosa riporta questo doppio, prima di esaminare anche i contenuti del box da 27 dischi:

CD1]
1. Arnold Layne (Single) (2016 Remastered Version)
2. See Emily Play (Single) (2016 Remastered Version)
3. Matilda Mother (2010 Remix) (2016 Remastered Version)
4. Jugband Blues (2010 Remix)
5. Paintbox (Single B-Side) (2016 Remastered Version)
6. Flaming (BBC Session, 25 September 1967)
7. In The Beechwoods (2010 Mix)
8. Point Me At The Sky (Single) (2016 Remastered Version)
9. Careful With That Axe, Eugene (Single B-Side Version) (2016 Remastered Version)
10. Embryo (From Harvest Records Sampler ‘Picnic’)
11. Ummagumma Radio Ad (Capitol US)
12. Grantchester Meadows (BBC Session, 12 May 1969)
13. Cymbaline (BBC Session, 12 May 1969)
14. Interstellar Overdrive (Live At The Paradiso, Amsterdam, 9 August 1969)
15. Green Is The Colour (BBC Session, 12 May 1969)
16. Careful With That Axe, Eugene (BBC Session, 12 May 1969)

[CD2]
1. On The Highway (Zabriskie Point Remix)
2. Auto Scene Version 2 (Zabriskie Point Remix)
3. The Riot Scene (Zabriskie Point Remix, Us & Them – Piano/Bass only)
4. Looking At Map (Zabriskie Point Remix)
5. Take Off (Zabriskie Point Remix)
6. Embryo (Alternative Version) (BBC Radio Session, 16 July 1970)
7. Atom Heart Mother (Live In Montreux, 21 November 1970) (Band Only)
8. Nothing Part 14 (Echoes Work In Progress)
9. Childhood’s End (2016 Remix)
10. Free Four (2016 Remix)
11. Stay (2016 Remix)

Invece il tomo principale sarà diviso in 7 capitoli, ognuno con relativo titolo, che poi nel corso del 2017 verranno resi disponibili anche sciolti. I cinque 45 giri originali avranno il seguente contenuto:

1. Side A: Arnold Layne Side B: Candy And A Currant Bun
2. Side A: See Emily Play Side B: The Scarecrow
3. Side A: Apples And Oranges Side B: Paintbox
4. Side A: It Would Be So Nice Side B: Julia Dream
5. Side A: Point Me At The Sky Side B: Careful With That Axe, Eugene 

Mentre il box (se cliccate sull’immagine posta in apertura, lo vedete meglio) che oltre a 10 CD audio, contiene anche 9 DVD e 8 Blu-Ray – attenzione, precisazione importante – con lo stesso contenuto ripetuto per i due formati video (?!?), ha la seguente tracklist:

† previously unreleased

1965-67 CAMBRIDGE ST/ATION

CD 1:
1965 Recordings*:
1. Lucy Leave* 2.57
2. Double O Bo* 2.57
3. Remember Me* 2.46
4. Walk With Me Sydney* 3.11
5. Butterfly* 3.00
6. I’m A King Bee* 3.13
7. Arnold Layne 2.57
8. See Emily Play 8.57
9. Apples And Oranges 3.05
10. Candy And A Currant Bun 2.45
11. Paintbox 3.48
12. Matilda Mother (2010 mix) 4.01
13. Jugband Blues (2010 mix) † 3.01
14. In The Beechwoods (2010 mix) † 4.43
15. Vegetable Man (2010 mix) † 2.32
16. Scream Thy Last Scream (2010 mix) † 4.43
Total: 50 mins, 32 secs approx.
Tracks 1-11 mono.
Tracks 12-16 stereo
*including Rado Klose on guitar and Juliette Gale on vocals on
‘Walk With Me Sydney’

CD 2:
Live in Stockholm 1967:
1. Introduction † 0.25
2. Reaction in G † 7.18
3. Matilda Mother † 5.34
4. Pow R. Toc H. † 11.56
5. Scream Thy Last Scream † 4.00
6. Set The Controls For The Heart Of The Sun † 7.17
7. See Emily Play † 3.16
8. Interstellar Overdrive † 8.57
Please note: the above tracks feature vocals recorded at a less
than optimum level
John Latham (studio recordings 1967)
9. John Latham Version 1 † 4.32
10. John Latham Version 2 † 5.06
11. John Latham Version 3 † 3.45
12. John Latham Version 4 † 2.59
13. John Latham Version 5 † 2.48
14. John Latham Version 6 † 3.17
15. John Latham Version 7 † 2.36
16. John Latham Version 8 † 2.49
17. John Latham Version 9 † 2.38
Total: 79 mins, 13 secs approx.
Tracks 1-8 recorded live Sept 10, 1967 at Gyllene Cirkeln, Stockholm, Sweden
Tracks 9-17 recorded at De Lane Lea Studios, London, 20 October 1967
All tracks stereo

DVD/Blu-ray
1. Chapter 24: Syd Barrett in the Gog Magog Hills, Cambridgeshire, UK 1966 / Pink Floyd at EMI Studios, London, April 1967 3.40
2. Nick’s Boogie † : recording Interstellar Overdrive and Nick’s Boogie at Sound Techniques Studio, Chelsea, January 11, 1967 / 6.36
Live at UFO, The Blarney Club, London, January 13, 1967
3. Interstellar Overdrive: ‘Scene – Underground’ UFO at The Blarney Club, London, January 27, 1967 4.15
4. Arnold Layne: promo video. Wittering Beach, UK, early 1967 2.54
5. Pow R. Toc H. / Astronomy Domine: plus Syd Barrett and Roger Waters interview: BBC ‘The Look Of The Week’ – BBC Studios, 9.22
London, May 14, 1967
6. The Scarecrow: ‘Pathé Pictorial’, UK, July 1967 2.05
7. Jugband Blues: ‘London Line’ promo video, 1967, London 2.58
8. Apples And Oranges: plus Dick Clark interview: ‘American Bandstand’, Los Angeles, USA, November 7, 1967 4.51
9. Instrumental Improvisation † : BBC ‘Tomorrow’s World’, London, December 12, 1967 2.11
10. Instrumental Improvisation † : ‘Die Jungen Nachtwandler’, UFO, The Blarney Club, London, February 24, 1967 4.32
11. See Emily Play: BBC ‘Top Of The Pops’ – partially restored BBC Studios, London, July 6, 1967 2.55
12. The Scarecrow (outtakes): ‘Pathé Pictorial’, UK, July 1967 2.07
13. Interstellar Overdrive: ‘Science Fiction – Das Universum Des Ichs’, The Roundhouse, London, 1967 9.33
Total: 57 mins, 59 secs approx.

1968 GERMIN/ATION

CD
1. Point Me At The Sky 3.40
2. It Would Be So Nice 3.46
3. Julia Dream 2.34
4. Careful With That Axe, Eugene (single version) 5.46
5. Song 1, Capital Studios, Los Angeles, 22 August 1968 † 3.19
6. Roger’s Boogie, Capitol Studios, Los Angeles, 22 August 1968 † 4.35
BBC Radio Session, 25 June 1968:
7. Murderotic Woman (Careful With That Axe, Eugene) † 3.38
8. The Massed Gadgets Of Hercules (A Saucerful Of Secrets) † 7.18
9. Let There Be More Light † 4.32
10. Julia Dream † 2.50
BBC Radio Session, 20 December 1968:
11. Point Me At The Sky † 4.25
12. Embryo † 3.13
13. Interstellar Overdrive † 9.37
Total: 59 mins, 14 secs approx.

DVD/Blu-ray
‘Tienerklanken’, Brussels, Belgium, 18-19 February 1968: 22.28
1. Astronomy Domine
2. The Scarecrow
3. Corporal Clegg
4. Paintbox
5. Set The Controls For The Heart Of The Sun
6. See Emily Play
7. Bike
8. Apples And Oranges: ‘Vibrato’, Brussels, Belgium, February 1968 3.03
‘Bouton Rouge’, Paris, France, 20 February 1968: 13.35
9. Astronomy Domine
10. Flaming
11. Set The Controls For The Heart Of The Sun
12. Let There Be More Light
13. Paintbox: ‘Discorama’, Paris, France, 21 February 1968 3.40
14. Instrumental Improvisation † : ‘The Sound Of Change’, London, UK, March 1968 2.15
15. Set The Controls For The Heart Of The Sun: ‘All My Loving’, London, UK, 28 March 1968 2.40
16. It Would Be So Nice (excerpt): ‘Release-Rome Goes Pop’, Rome, Italy, April 1968 1.21
17. Interstellar Overdrive: ‘Pop 68’, Rome, Italy, 6 May 1968 6.59
‘Tienerklanken – Kastival’, Kasterlee, Belgiu, 31 August 1968: 3.48
18. Astronomy Domine
19. + Roger Waters interview
‘Samedi et Compagnie’, Paris, France, 6 September 1968: 5.31
20. Let There Be More Light
21. Remember A Day
22. Let There Be More Light: ‘A L’Affiche du Monde’, London, UK, 1968 1.53
‘Tous En Scene’, Paris, France, 21 October 1968: 6.39
23. Let There Be More Light
24. Flaming
25. Let There Be More Light: ‘Surprise Partie’, Paris, France, 1 November 1968 6.35
26. Point Me At The Sky: Restored promo video, UK, 1968 3.19
Total: 84 mins, 18 secs approx.

1969 DRAMATIS/ATION

CD 1:
‘More’ album non-album tracks
1. Hollywood (non-album track) † 1.21
2. Theme (Beat version) (Alternative version) † 5.38
3. More Blues (Alternative version) † 3.49
4. Seabirds (non-album track) † 4.20
5. Embryo (from ‘Picnic’, Harvest Records sampler) 4.43
BBC Radio Session, 12 May 1969:
6. Grantchester Meadows † 3.36
7. Cymbaline † 3.38
8. The Narrow Way † 4.48
9. Green Is The Colour † 3.21
10. Careful With That Axe, Eugene † 3.26
Live at the Paradiso, Amsterdam, 9 August 1969:
11. Interstellar Overdrive † 4.20
12. Set The Controls For The Heart Of The Sun † 12.25
13. Careful With That Axe, Eugene † 10.09
14. A Saucerful Of Secrets † 13.03
Total: 68 mins, 50 secs approx.

CD 2:
Part 1: ‘The Man’, Amsterdam, 17 September 1969
1. Daybreak (Grantchester Meadows) † 8.14
2. Work † 4.12
3. Afternoon (Biding My Time) † 6.39
4. Doing It † 3.54
5. Sleeping † 4.38
6. Nightmare (Cymbaline) † 9.15
7. Labyrinth † 1.10
Part 2: ‘The Journey’, Amsterdam, 17 September 1969
8. The Beginning (Green Is The Colour) † 3.25
9. Beset By Creatures Of The Deep (Careful With That Axe, Eugene) † 6.27
10. The Narrow Way, Part 3 † 5.11
11. The Pink Jungle (Pow R. Toc H.) † 4.56
12. The Labyrinths Of Auximines † 3.20
13. Footsteps / Doors † 3.12
14. Behold The Temple Of Light † 5.32
15. The End Of The Beginning (A Saucerful of Secrets) † 6.31
Total: 76 mins, 36 secs approx.

DVD/Blu-ray:
‘Forum Musiques’, Paris, France, 22 January 1969: 19.25
1. Set The Controls For The Heart Of The Sun
David Gilmour interview
2. A Saucerful Of Secrets
3. ‘The Man’ and ‘The Journey’: Royal Festival Hall, London, rehearsal, April 14, 1969: 14.05
Afternoon (Biding My Time)
The Beginning (Green Is The Colour)
Cymbaline
Beset By Creatures Of The Deep †
The End Of The Beginning (A Saucerful Of Secrets)
Essencer Pop & Blues Festival, Essen, Germany, October 11 1969: 19.14
4. Careful With That Axe, Eugene
5. A Saucerful Of Secrets
Music Power & European Music Revolution, Festival Actuel, 27.53
Amougies Mont de l’Enclus, Belgium, 25 October 1969:
6. Green Is The Colour
7. Careful With That Axe, Eugene
8. Set The Controls For The Heart Of The Sun
9. Interstellar Overdrive with Frank Zappa 11.26
Total: 71 mins, 14 secs approx.

1970 DEVI/ATION

CD 1:
1. Atom Heart Mother live in Montreux, 21 Nov 1970 † 17.58
BBC Radio Session, 16 July 1970:
2. Embryo † 11.10
3. Fat Old Sun † 5.52
4. Green Is The Colour † 3.27
5. Careful With That Axe, Eugene † 8.25
6. If † 5.47
7. Atom Heart Mother † with choir, cello & brass ensemble 25.30
Total: 78 mins, 8 secs approx.

CD 2:
Unreleased tracks from the ‘Zabriskie Point’ soundtrack recordings:
1. On The Highway † 1.16
2. Auto Scene Version 2 † 1.13
3. Auto Scene Version 3 † 1.31
4. Aeroplane † 2.18
5. Explosion † 5.47
6. The Riot Scene † 1.40
7. Looking At Map † 1.57
8. Love Scene Version 7 † 5.03
9. Love Scene Version 1 † 3.26
10. Take Off † 1.20
11. Take Off Version 2 † 1.12
12. Love Scene Version 2 † 1.56
13. Love Scene (Take 1) † 2.16
14. Unknown Song (Take 1) † 5.56
15. Love Scene (Take 2) † 6.40
16. Crumbling Land (Take 1) † 4.09
17. Atom Heart Mother † Early studio version, band only 19.15
Total: 67 mins, 9 secs approx.

DVD 1:
An Hour with Pink Floyd:
KQED, San Francisco, USA, 30 April 1970:
1. Atom Heart Mother 17.37
2. Cymbaline 8.38
3. Grantchester Meadows 7.37
4. Green Is The Colour 3.31
5. Careful With That Axe, Eugene 9.09
6. Set The Controls For The Heart Of The Sun 12.37
Total: 59 mins, 9 secs approx.
Audio only:
Atom Heart Mother album original 4.0 Quad mix 1970:
7. Atom Heart Mother 23.42
8. If 4.31
9. Summer ’68 5.29
10. Fat Old Sun 5.24
11. Alan’s Psychedelic Breakfast 13.01
Total: 52 mins, 7 secs approx.

DVD 2:
‘Pop Deux – Festival de St. Tropez’, France, 8 August 1970:
Part 1:
1. Cymbaline (sound check) 3.54
2. Atom Heart Mother 13.46
3. Embryo 11.23
Part 2:
4. Green Is The Colour/
5. Careful With That Axe, Eugene 12.21
6. Set The Controls For The Heart Of The Sun 12.07
Roland Petit Ballet, Paris, France, 5 December 1970:
7. Instrumental Improvisations 1,2,3 † live in the studio 3.28
8. Embryo 2.39
Blackhill’s Garden Party, Hyde Park, London, UK, 18 July 1970:
9. Atom Heart Mother with the Philip Jones Brass Ensemble/John
Alldis Choir 21.15
Total: 80 mins, 53 secs approx.
All DVD content is included on one blu-ray.

1971 REVERBER/ATION 1972 OBFUSC/ATION

CD:
1. Nothing Part 14 (Echoes work in progress) † 7.01
BBC Radio Session, 30 September 1971:
2. Fat Old Sun † 15.33
3. One Of These Days † 7.19
4. Embryo † 10.43
5. Echoes † 26.25
Total: 67 mins 1 sec approx.

DVD/Blu-ray:
‘Aspekte’ feature 9.51
1. Interview + Atom Heart Mother (extracts)
Hamburg, Germany, 25 February 1971
Brass & Choir conducted by Jeffrey Mitchell
2. A Saucerful Of Secrets (extract)
Offenbach, Germany, 26 February 1971
‘Cinq Grands Sur La Deux’ 17.55
Abbaye de Royaumont, Asnierès-sur-Oise, France,
15 June 1971
3. Set The Control For The Heart Of The Sun
4. Cymbaline
5. Atom Heart Mother (extract) 3.12
‘Musikforum Ossiachersee’, Ossiach, Austria,
1 July 1971
Brass & Choir conducted by Jeffrey Mitchell
‘Get To Know’ 6.23
Randwick Race Course, Sydney, Australia,
15 August 1971
6. Careful With That Axe, Eugene
Band interview
’24 hours – Bootleg Records’, London, UK, 1971
7. Documentary including Pink Floyd 2.27
and manager Steve O’Rourke
‘Review’, London, UK, 1971 3.37
8. Storm Thorgerson & Aubrey ‘Po’ Powell
interviewed re: record cover design
9. One of These Days (‘French Windows’) 4.17
Ian Emes animation created July 1972,
Birmingham, UK
10. Atom Heart Mother (extract, in colour): 5.10
‘Musikforum Ossiachersee’, Ossiach, Austria,
1 July 1971
Brass & Choir conducted by Jeffrey Mitchell
11. Atom Heart Mother: ’71 Hakone Aphrodite 15.11
Open Air Festival, Hakone, Japan, 6-7 August 1971
Total: 68 mins 3 secs approx.
Audio-only material:
1. Echoes original 4.0 Quad mix 1971 23.35

CD:
Obscured By Clouds 2016 Remix
1. Obscured By Clouds † 3.03
2 When You’re In † 2.31
3 Burning Bridges † 3.30
4 The Gold It’s In The… † 3.07
5 Wot’s…Uh The Deal † 5.09
6 Mudmen † 4.18
7 Childhood’s End † 4.33
8 Free Four † 4.16
9 Stay † 4.06
10 Absolutely Curtains † 5.52
Total 40 mins 25 secs approx.

DVD/Blu-ray:
Recording Obscured by Clouds, Château d’Hérouville, France, 23-29 February 1972
1. Wot’s…Uh The Deal: with recording session photos 5.04
2. Pop Deux: Documentary recording Obscured By Clouds 7.14
+ David Gilmour and Roger Waters interview
Brighton Dome, UK, 29 June 1972 16.44
3. Set The Controls For The Heart Of The Sun
4. Careful With That Axe, Eugene
Roland Petit Pink Floyd Ballet, France, news reports 1972-73
5. Actualités Méditerranée, Marseille, 22 November 1972 3.29
6. JT Nuit – Les Pink Floyd, Marseille, 26 November 1972 3.04
7. JT 20 h – Pink Floyd, Paris, 12 January 1973 3.01
8. Journal de Paris – Les Pink Floyd, Paris, 12 January 1973 5.03
9. Poitiers – Autour Du Passage Des Pink Floyd 4.27
Concert set up news report – France, 29 November 1972
Live At Pompeii (with 2016 5.1 Audio Remix)
10. Careful With That Axe, Eugene 6.40
11. A Saucerful Of Secrets 10.09
12. One Of These Days 5.58
13. Set The Controls For The Heart Of The Sun 10.24
14. Echoes 26.10
Total: 107 mins 27 secs approx.

BONUS CONTINU/ATION

CD:
BBC Radio Session, 25 September 1967:
1. Flaming † 2.42
2. The Scarecrow † 1.59
3. The Gnome † 2.08
4. Matilda Mother † 3.20
5. Reaction in G † 0.34
6. Set The Controls For The Heart Of The Sun † 3.19
BBC Radio Session, 20 December 1967:
7. Scream Thy Last Scream † 3.35
8. Vegetable Man † 3.07
9. Pow R. Toc H. † 2.45
10. Jugband Blues † 3.50
BBC Radio Session, 2 December 1968:
11. Baby Blue Shuffle In D Major † 3.58
12. Blues † 4.59
13. US Radio ad 0.22
14. Music from The Committee No. 1 1.06
15. Music from The Committee No. 2 3.25
16. Moonhead † 7.16
live on 1969 BBC TV moon landings broadcast
17. Echoes † 24.10
live at Wembley 1974
Total: 72 mins 35 secs approx.

DVD/Blu-ray 1:
1. Arnold Layne (Alternative version) 2.56
Hampstead Heath and St. Michael’s Church,
Highgate, London, UK, March 1967
2. ‘P1 – P wie Petersilie’ 16.52
Stuggart, Germany, 22 July 1969
Corporal Clegg
Band interview
A Saucerful of Secrets
3. Atom Heart Mother 3.46
‘Bath Festival of Blues & Progressive Music’,
Shepton Mallet, UK, 27 June 1970
4. ‘Kralingen Music Festival’ 10.16
Rotterdam, The Netherlands, 28 June 1970
Set The Controls For The Heart Of The Sun
A Saucerful Of Secrets
5. ‘The Amsterdam Rock Circus’ 35.41
Amsterdam, The Netherlands, 22 May 1972
Atom Heart Mother
Careful With That Axe, Eugene
A Saucerful Of Secrets
The Committee – (Feature Film) 55.18
Score by Pink Floyd
Total: 124 mins 49 secs approx.

DVD/Blu-ray 2:
‘More’ feature film 1.56.00
‘La Vallée’ (Obscured By Clouds) feature film 1.45.00
Total: 3 hours 41 mins approx.

Il prezzo è consistente, ma anche i contenuti non scherzano, quindi studiate bene e poi fate le vostre mosse, perché comunque il tutto dovrebbe essere a tiratura limitata e quindi non è detto che poi resti in circolazione a lungo. Ma è anche vero il contrario, perché alcune di questo cosiddette versioni “limitate” (per esempio anche degli stessi Pink Floyd) continuano a circolare regolarmente sul mercato anche anni dopo. Quindi fate vobis, io mi limito a segnalare.

Bruno Conti

Live “Natalizi” Che Passione! – The Who, Roger Waters, Queen, Rolling Stones

who live hyde park

The Who – Live In Hyde Park – Eagle Rock/Universal 2CD – 2CD/DVD – DVD – BluRay – 3LP/DVD – Deluxe 2CD/DVD/BluRay/Book

Roger Waters – The Wall – Legacy/Sony 2CD – 3LP – DVD – BluRay – 2BluRay Special Edition – Super Deluxe 2CD/4LP/3BluRay/Book

Queen – A Night At The Odeon – Virgin/EMI CD – 2LP – CD/BluRay – DVD – BluRay – Super Deluxe CD/DVD/BluRay/12” Single/Book

Rolling Stones – From The Vault: Live At The Tokyo Dome 1990

                           From The Vault: Live At Roundhay Park Leeds 1982 – Eagle Rock/Universal – 2CD/DVD – 3LP/DVD (Tokyo 4LP/DVD) – DVD – BluRay

Dopo aver illustrato l’ultimo live album (in tutti i sensi) di Eric Clapton, eccomi a fare un riepilogo di altre interessanti uscite inerenti a dischi incisi in concerto, tutti perfetti per l’imminente campagna natalizia: anche Manolenta avrebbe dovuto rientrare in questo elenco, ma ascoltandolo ho reputato che meritasse un post a parte…ecco comunque in breve (spero) un commento per ciascuno di questi live, come al solito disponibili in una infinità di formati diversi.

The Who – Live In Hyde Parkanche il gruppo di Pete Townshend e Roger Daltrey in teoria meriterebbe un post tutto suo, ma il mercato discografico non è certo sfornito di album dal vivo della band inglese, e la maggior parte sono usciti negli ultimi trent’anni, cioè da quando, per usare un eufemismo, i loro lavori in studio si sono sempre più diradati (e non è che le scalette negli anni siano mai variate di molto). Questo Live In Hyde Park è comunque importante in quanto documenta il concerto celebrativo dei loro cinquant’anni di carriera, tenutosi lo scorso mese di Agosto nel noto parco londinese di fronte a ben 65.000 persone. Quello che si fa apprezzare di questo doppio CD, oltre alla bravura della band di supporto (nella quale emergono senz’altro la granitica sezione ritmica formata da Pino Palladino e Zak Starkey, figlio di Ringo ed anche molto meglio come batterista, ed il fratello di Pete, Simon Townshend, alla chitarra ritmica), sono la perfezione del suono, davvero scintillante, e la forma dei due padroni di casa: Pete è la solita macchina da riff (sarà anche sordo, ma caspita se suona), e l’ugola di Roger, data in fase calante, reca ancora copiose tracce dell’antica potenza. I classici ci sono quasi tutti, a partire dall’uno-due iniziale da k.o. formato da I Can’t Explain e The Seeker, ma anche la sempre splendida The Kids Are Alright, le magnifiche Behind Blue Eyes, Pinball Wizard e I Can See For Miles, oltre a scelte meno scontate come Bargain e Join Together, usata a mo’ di singalong. C’è anche qualche assenza (Substitute, I’m A Boy, Happy Jack), ma quello che è presente è ottimo ed abbondante, E poi ci sono poche band al mondo che possono permettersi un bis con Baba O’Riley e Won’t Get Fooled Again. Altamente consigliato.

roger water the wall roger waters the wall open

Roger Waters – The Wall – finalmente ecco la testimonianza ufficiale dello spettacolo portato in giro dall’ex leader dei Pink Floyd negli ultimi anni. Anche qui l’audio è ottimo (non ho ancora visto la parte video, ma credo che se dovete scegliere vi conviene lasciar perdere il doppio CD, io l’ho visto dal vivo a Milano ed è uno degli spettacoli visivamente più entusiasmanti mai visti), e la band non sbaglia un colpo; inutile indicare le canzoni, le conoscete già tutti a memoria: il concerto è basato, più che sul disco originale, sulla versione che già nel 1980 i Floyd portavano in giro, quindi con le parti strumentali “tecniche” che servono a permettere il completamento del muro e la roccata e trascinante What Shall We Do Now? posta in coda ad Empty Spaces.

C’è anche una canzone nuova, The Ballad Of Jean Charles De Menezes, una ballata dal taglio epico che all’inizio riprende il tema di Another Brick In The Wall Part II. Come ho già detto, prendete la parte video (c’è anche la solita Super Deluxe costosissima – che esce l’anno prossimo – ma stavolta passo perché è davvero una presa per i fondelli, andate sul sito di Roger e capirete il perché).

queen a night at the odeon

Queen – A Night At The Odeon – pubblicazione finalmente ufficiale di un famoso concerto della band fronteggiata da Freddie Mercury e più volte bootlegato, registrato all’Hammersmith Odeon di Londra la vigilia di Natale del 1975, durante la tournée di A Night At The Opera. In quel periodo i Queen non avevano ancora impresso la svolta pop alla loro carriera, e dal vivo erano una vera macchina da guerra, con Mercury che già era quel favoloso animale da palcoscenico che tutti conosciamo (e che voce), Brian May un chitarrista sopraffino e versatile, Roger Taylor un martello e John Deacon un metronomo impeccabile.

Questo disco offre uno spaccato dello spettacolo dal vivo del quartetto, un concerto formidabile di puro hard rock con il meglio dai loro primi tre dischi (infatti A Night At The Opera è rappresentato solamente dalla ben nota Bohemian Rhapsody, tra l’altro posta quasi ad inizio concerto e divisa in due senza la parte operistica); comincia già a trovare spazio qualche episodio più “leggero” (Killer Queen, che comunque mi è sempre piaciuta assai, la scanzonata Bring Back That Leroy Brown), ma il resto è puro rock’n’roll ad alto tasso elettrico, dal trittico d’apertura Now I’m Here – Ogre Battle – White Queen, passando per la dura Brighton Rock, e senza dimenticare le trascinanti Keep Yourself Alive e soprattutto la maestosa Seven Seas Of Rhye. Nel ’75 i nostri non avevano ancora nel repertorio né We Will Rock YouWe Are The Champions, ed il concerto si chiude con la bluesata, e per loro abbastanza atipica, See What A Fool I’ve Been, all’epoca pubblicata solo sul lato B di un singolo.

rolling stones tokyo dome

Rolling Stones – Live At The Tokyo Dome 1990 – altro live appartenente alla serie From the Vaults, vede le Pietre impegnate nel tour di Steel Wheels, il disco del 1989 che li vedeva tornare in discreta forma dopo una decade difficile. Un buon concerto, ma secondo me meno esplosivo del solito: sarà la prolungata assenza dalle scene (era il primo tour dopo sette anni), ma l’impressione è che il quintetto (erano le ultime volte con Bill Wyman) suoni quasi con il freno a mano tirato, impressione confermata anche dal live uscito all’epoca, Flashpoint.

Comunque la professionalità è fuori discussione, e l’ascolto è comunque piacevole, con diversi episodi dal nuovo disco di allora (e Almost Hear You Sigh è una grande canzone, puro Stones sound) e con l’intensità che cresce man mano che si va avanti, con una rara e psichedelica 2000 Light Years From Home che si fonde con una fantastica Sympathy For The Devil, in una delle più belle versioni che ho sentito. Molto buona anche Ruby Tuesday, una delle loro ballate più note ma che dal vivo non viene suonata spesso.

rolling stones live in leeds

Rolling Stones – Live At Roundhay Park Leeds 1982 – uscito a meno di un mese dal live a Tokyo, questo è invece uno dei migliori episodi finora della serie, forse il migliore insieme a quello del 1971 al Marquee: secondo me è superiore anche a quello dell’Hampton Coliseum uscito lo scorso anno e facente riferimento allo stesso tour. Anche se le due scalette, a parte Angie suonata a Leeds, sono quasi sovrapponibili (e questo è stato motivo di critica tra i fans), qua mi sembra che le Pietre suonino con maggior furore e con uno spirito rock’n’roll ai massimi livelli, forse anche perché più rodati (è infatti l’ultimo concerto di quel tour biennale).

Un concerto decisamente rock, con le ballate ridotte al minimo, e splendide versioni di Under My Thumb, Let’s Spend The Night Together, una Black Limousine bluesata e sporca al punto giusto, una toccante Time Is On My Side (impreziosita dai controcanti sbilenchi ma pieni di fascino di Keith Richards) e la sempre bellissima Beast Of Burden, una delle canzoni degli Stones che preferisco da sempre.

Marco Verdi