Era Già Malandato Da Tempo, E Alla Fine Ci Ha Lasciato Anche Leslie West, Aveva 75 Anni.

Mountain-500

In seguito ad un attacco di cuore nella giornata del 20 dicembre, Leslie West era stato ricoverato in un ospedale di Palm Coast, vicino a Dayona in Florida, dove viveva il musicista: ma non si è più ripreso ed è morto il 22, anche se la notizia è stata confermata solo tra ieri e oggi.

vagrants 1

Leslie Weinstein era nato a New York nell’ottobre del 1945 e poi era cresciuto tra Forest Hills e il New Jersey, prima di iniziare già nel 1965 una carriera con i Vagrants, tra i precursori di quello stile tra garage e psych-rock che poi sarebbe stato tramandato da Lenny Kaye nella sua famosa compilation Nuggets, nella quale il gruppo appariva con la cover di Respect, il grande brano soul di Otis Redding, trasformato in un robusto brano garage, dove già si apprezzava la chitarra di Leslie West https://www.youtube.com/watch?v=qr8b5ksAyL4 . Per i casi del destino il primo produttore della band fu proprio Felix Pappalardi, che poi avrebbe iniziato una fruttuosa collaborazione con Leslie nei Mountain, gruppo che aveva preso il nome dal primo album solista di West Mountain, mutuato anche dalle gigantesche fattezze del nostro, che brandiva le chitarre come fossero degli stuzzicadenti, ma le sapeva suonare come pochi: uno dei più fedeli seguaci del power trio style che proprio Pappalardi aveva contribuito a creare.

Bethel, New York: August 1969. Woodstock Music Festival. Leslie West and Mountain performing. ©Tom Miner / The Image Works NOTE: The copyright notice must include "The Image Works" DO NOT SHORTEN THE NAME OF THE COMPANY

Bethel, New York: August 1969. Woodstock Music Festival. Leslie West and Mountain performing. ©Tom Miner / The Image Works NOTE: The copyright notice must include “The Image Works” DO NOT SHORTEN THE NAME OF THE COMPANY

Senza stare a fare una lunga disamina, ma comunque approfondita, dell’operato della band,  sicuramente i Mountain sono stati, per alcuni anni, tra i migliori portatori sani di quel blues-rock robusto e roccioso, ma non privo di finezze, che era uno dei generi di riferimento dell’epoca. Nel primo album solista del luglio del1969 ricordato poc’anzi Pappalardi non era ancora entrato in pianta stabile nella formazione, ma agiva come produttore e bassista, in una band che Rolling Stone aveva identificato come “louder than Cream”; comunque era un bel sentire, nel repertorio c’erano già brani come Blood Of The Sun, Long Red e una cover di This Wheel’s On Fire di Dylan. A metà di agosto erano già a Woodtsock, dove presentarono in anteprima quello che sarebbe diventato uno dei loro cavalli di battaglia, la splendida Theme From An Imaginary Western, un brano scritto da Pete Brown e Jack Bruce, uscito su Songs For A Taylor dell’ex Cream, una power ballad dalla meravigliosa melodia, che nella versione dei Mountain è diventato uno dei grandi pezzi rock degli anni ‘70 https://www.youtube.com/watch?v=GNOzw8ufhxE , e sempre al Festival presentarono una versione colossale di Dreams Of Milk And Honey di oltre 16 minuti, presente nel primo album, dove si apprezzava lo stile chitarristico “grasso” (scusate) e dirompente che avrebbe sempre caratterizzato la sua futura carriera  . L’anno dopo esce nel 1970 esce Climbing! Che contiene la potentissima Mississippi Queen, una esplosione di pura potenza sonora, dove se West e Pappalardi non raggiungono i vertici di Clapton e Bruce, anche perché Corky Laing non era un batterista all’altezza di Ginger Baker, furono un buon surrogato e dei discepoli del leggendario trio inglese https://www.youtube.com/watch?v=VbP4qf8PjfI .

Leslie_west-2

Pappalardi, con la moglie Gail Collins, e spesso lo stesso Leslie scrivevano anche delle ottime canzoni, tipo la raffinata For Yasgur’s Farm sempre da Climbing! https://www.youtube.com/watch?v=pZwv8wH-C0Q , ma la loro forza era nel sound da colosso, da montagna, della band al completo, e anche se già il disco del 1970 entrò nella Top 20, fu con Nantucket Sleighride del 1971 che raggiunsero il massimo successo, grazie a brani come la title track, e l’anno dopo con Flower Of Evil, metà in studio e metà dal vivo, con il lungo tour de force di 25 minuti della Dream Sequence https://www.youtube.com/watch?v=p8iGat21cJE  e di Mississippi Queen, e nella parte in studio con un bellissimo brano della coppia Pappalardi/Collins One Last Cold Kiss https://www.youtube.com/watch?v=uQwldCpm91U , poi ripreso anche dal grande Christy Moore. Nel 1972 esce ancora l’ottimo Live: The Road Goes Ever On, con una fantastica e lunghissima Stormy Monday che illustrava l’amore per il blues di Leslie West, non un mero casinaro, ma un chitarrista della tecnica notevole con grande controllo di toni, livelli e vibrati, tanto che Martin Lancelot Barre, Ritchie Blackmore e altri hanno detto che qualche ideuzza l’hanno rubata al nostro amico e Pete Townshend era un fan e un amico.

Jack_Bruce_and_Leslie_West

Dopo la pausa dei tre dischi come West Bruce Laing, due in studio ed uno Live, tra il 1972 e il 1974, buoni ma non eccelsi, comunque sempre dell’ottimo rock-blues https://www.youtube.com/watch?v=sRwFVkMymsI , West e Pappalardi, appianate le loro divergenze, provano un secondo disco con Avalanche e il doppio live Twin Peak. Leslie periodicamente ha provato a riattivare la vecchia ragione sociale, ma senza grandi risultati, mentre la carriera solista è proseguita tra alti (non molti) e bassi (parecchie di più, senza mai scadere nella parodia di sé stesso). Nel 2011, a causa dei suoi problemi con il diabete, ha subito l’amputazione della parte bassa della gamba destra, ma ha ripreso con orgoglio a fare musica, realizzando un paio di dischi di buona fattura, Still Climbing nel 2013 e Soundcheck nel 2015, ricco di ospiti https://discoclub.myblog.it/2015/11/21/manca-gamba-la-grinta-leslie-west-soundcheck/ . E di questi giorni è la notizia che purtroppo “la Montagna è crollata”, possa Riposare In Pace.

Bruno Conti

Il Terzo Episodio Di Una Saga Lunga Mezzo Secolo. Paul McCartney – McCartney III

paul mccartney mccartney III

Paul McCartney – McCartney III – Capitol/Universal CD

Quest’anno è scattato il cinquantenario di parecchi capolavori della nostra musica (ed alcuni verranno celebrati nel 2021 causa Covid), ma sono trascorse anche cinque decadi dall’esordio solista di Paul McCartney, cioè quel McCartney con la famosa copertina con la ciotola di amarene e che musicalmente aveva spiazzato non poco critici e fans che si aspettavano un disco pieno di pop songs arrangiate con tutti i crismi ed invece si ritrovarono una serie di bozzetti in gran parte acustici ed in cui Paul suonava da solo tutti gli strumenti. Dieci anni dopo, esaurita l’epopea degli Wings, Paul aveva bissato il suo esordio appunto con McCartney II, altro lavoro in cui l’ex Beatle faceva tutto da solo ma con una maggiore propensione alle sperimentazioni ed ai suoni moderni (anche se non mancavano un paio di ballate acustiche vecchio stile). Nel 2020 non era previsto un nuovo album da parte di Paul, anche perché l’ultimo Egypt Station era ancora “caldo” grazie anche a tutte le versioni deluxe e super deluxe uscite dopo, ma il nostro ha deciso di occupare il tempo trascorso durante il lockdown (o “rockdown”, come lo ha ribattezzato lui) nella sua fattoria nel Sussex incidendo una manciata di nuove canzoni nel suo studio casalingo in perfetta solitudine, cosa che gli ha fatto venire l’idea di pubblicare un nuovo episodio della trilogia solista (complice anche il fatto che siamo in un anno che finisce con lo zero).

Mccartney compressed 3

Ecco quindi disponibile da pochi giorni McCartney III, un vero e proprio nuovo album che si collega direttamente ai suoi due predecessori, in particolare al primo per le foto di carattere bucolico-familiare del booklet interno, mentre dal punto di vista musicale abbiamo una via di mezzo tra i due, con il McCartney autore di canzoni pop immediate e di intense ballate acustiche e pianistiche che ogni tanto cede il passo allo sperimentatore, pur senza stranezze del tipo Temporary Secretary o Bogey Music. Dopo un paio di attenti ascolti posso affermare che McCartney III è un buon disco, diciamo un tre stelle pieno tendente alle tre e mezza, che riflette lo standard del nostro degli ultimi vent’anni, ma con due o tre zampate che confermano che non ha perso del tutto il suo “magic touch”, cosa che peraltro era avvenuta anche in Egypt Station che era il suo miglior disco da Flaming Pie in poi nonostante qualche lungaggine di troppo. Il McCartney del 2020 è quindi un artista che forse non ha più nelle corde il capolavoro, e che si difende comunque con tonnellate di mestiere, e che dal punto di vista compositivo è limitato dal dover comporre canzoni adatte al suo range vocale attuale, che non è più quello di un tempo: per dirla in breve, che senso avrebbe scrivere brani come Oh! Darling, Venus & Mars/Rockshow o Tug Of War (ammesso che sia ancora in grado di farlo) se poi non li riesce più a cantare?

mccartney iii 2

Prima di passare alla disamina dettagliata, due parole sulla cervellotica strategia di marketing del disco, che vanta ben nove versioni diverse in LP con differente colore del dado in copertina e vinile di conseguenza (compresa una ultra-limitata di 333 copie in vinile giallo-nero messo in vendita dalla Third Man Records di Jack White ed esaurita quasi subito), e cinque in CD, cioè quella standard e quattro in vendita solo sul sito dell’artista (con dado bianco, giallo, rosso e blu), ognuna delle quali con una bonus track esclusiva diversa! (NDM: non escludo, visto il soggetto ed i precedenti, che il prossimo anno “spunti” una edizione super deluxe con tutte le quattro bonus tracks più magari qualcos’altro…)

McCartney-compressed

L’iniziale Long Tailed Winter Bird è aperta da un suggestivo e prolungato fraseggio chitarristico, ed il brano è in pratica uno strumentale con Paul che si limita a qualche breve vocalizzo, e quando entra la sezione ritmica il tutto acquista solidità e grinta. Find My Way è il primo singolo, un pop-rock elettrico e vivace dalle sonorità moderne ed un motivo di base piacevole nonostante la voce del leader non sia più quella di una volta: forse non un pezzo di cui ci si ricorderà in futuro, ma il suo lo fa https://www.youtube.com/watch?v=2oSmP3GtOBk . Pretty Boys è una discreta ballata elettroacustica, ben costruita e con una linea melodica non scontata, anche se Paul è in grado di fare di meglio, come per esempio la seguente Women And Wives, uno slow pianistico decisamente fluido ed eseguito in maniera impeccabile, con Paul che canta con la sua voce “alla Lady Madonna” https://www.youtube.com/watch?v=csh97_r1jwQ , mentre Lavatory Lil è un rock’n’roll piacevole che scorre via liscio senza lasciare troppe tracce, uno di quei divertissement che in questi album “fai da te” di Macca non mancano mai. Per contro Deep Deep Feeling è uno dei brani centrali, ben otto minuti che partono attendisti con Paul che sperimenta coi suoni e gioca con gli strumenti senza però mai perdere di vista il motivo di fondo, riuscendo nell’intento di darci qualcosa di non prevedibile e riportando alla memoria certe cose del periodo Ram https://www.youtube.com/watch?v=c1Ph4MD4EIo .

McCartney-compressed 2

Slidin’ è una canzone roccata e chitarristica incisa con l’aiuto dei suoi abituali collaboratori Rusty Anderson alla chitarra ed Abe Laboriel Jr. alla batteria (ma non doveva fare tutto da solo? Ahi ahi ahi…) ed una parte di basso molto potente, anche se dal punto di vista del songwriting il pezzo non ha molto da offrire ed è il meno interessante del lavoro https://www.youtube.com/watch?v=Vvwqt9YvgeA ; meglio The Kiss Of Venus, un delizioso bozzetto acustico che purtroppo risente del timbro di voce di Paul che dimostra tutti i suoi 78 anni (bello però l’intervento di clavicembalo) https://www.youtube.com/watch?v=Z7ZOoyIWOkE . Decisamente riuscita invece Seize The Day, una pop song che ci restituisce il miglior McCartney (stavolta anche dal punto di vista vocale), con una melodia di quelle che solo Paul sa scrivere in questo modo: forse il brano che preferisco insieme all’ultimo che però, come vedremo tra poco, è fuori concorso  . Finale con la cadenzata e https://www.youtube.com/watch?v=Cid0reVAfI0discreta Deep Down, dal sapore soul-errebi moderno, e con il medley Winter Bird/When Winter Comes, che unisce una breve ripresa strumentale del brano iniziale ad una squisita ballata acustica tra le più belle sentite da Paul negli ultimi anni: peccato che si tratti di un’incisione del 1992 (e si capisce anche dalla voce), e quindi non sia molto attinente al resto del disco https://www.youtube.com/watch?v=GmF1H_vUhbc .

mccartney compressed 4

In definitiva McCartney III è né più né meno al livello che mi aspettavo, ma visto che è un album in un certo senso piovuto dal cielo (senza la pandemia probabilmente non sarebbe esistito) e che difficilmente in futuro avremo un McCartney IV, lo accetto di buon grado e lo giudico positivamente.

Marco Verdi

Il Secondo Disco Del 2020, Anche Meglio Del Precedente! Drive-By Truckers – The New Ok

drive-by truckers the new ok

Drive-By Truckers – The New Ok – ATO Records

Tra l’uscita di American Band (il disco pubblicato nel periodo della campagna elettorale che avrebbe portato alla elezione di Trump) e quella di The Unraveling (dopo tre anni di The Donald e l’imminente arrivo del corona virus) erano passati quasi quattro anni, mentre in questo 2020 Patterson Hood e il suo socio Mike Cooley (oltre agli altri tre componenti dei Drive By-Truckers) hanno sentito il bisogno di pubblicare un nuovo album nello stesso anno, concepito durante il periodo di inattività concertistica causata dalla pandemia e l’impossibilità di incontrarsi tra Hood che vive a Portland, Oregon e Cooley a Birmingham, Alabama, ma registrato in gran parte a Memphis nelle stesse sessions del 2018 che hanno dato vita all’album precedente. L’album è stato rilasciato per il download ad inizio ottobre, e viene pubblicato in formato fisico il 18 dicembre: quindi era uscito in digitale in una sorta di interregno in cui non si sapeva ancora il risultato delle elezioni, come una chiamata alle armi pacifica (ma molto incazzosa) agli elettori, e la buona notizia per molti è che Trump ha perso, anche se al momento in cui scrivo non vuole mollare il cadreghino della Casa Bianca a Biden.

drive-by truckers new ok 1

A prescindere dai contenuti politici e sociali (che comunque negli ultimi album della band sudista sono molto presenti e che indicheremo brevemente nel corso della recensione) il disco conferma il periodo di ottima vena musicale del gruppo, in ogni caso sempre rimasta nella loro quasi venticinquennale carriera su livelli vicini alla eccellenza. Partiti come gruppo alternative rock, hanno poi aggiunto elementi country e sono arrivati a quel moderno southern rock del 21° secolo, ben esemplificato nel bellissimo Southern Rock Opera del 2001 e in molti altri CD usciti negli anni a seguire. Anche The New Ok, dal titolo alla fine profetico, benché al momento del suo concepimento aveva un accento più pessimista, si rivela un album di notevole fattura: la title track illustra subito lo spirito testuale della canzone di Hood “Goons with guns coming out to play/It’s a battle for the very soul of the USA/It’s the new OK,” la musica non è violenta, comunque ha un bel drive sostenuto, su cui si innestano le chitarre di Patterson e Mike e le tastiere di Jay Gonzalez, la melodia come al solito non manca nelle canzoni della band e il produttore storico David Barbe evidenzia al solito in maniera brillante il tipico spirito southern-roots del loro stile, che quando ci sono anche le canzoni come in questo disco, li inserisce nel novero delle migliori band rock americane https://www.youtube.com/watch?v=kR8ec75oPrA .

drivebytruckers 2

Tough To Let Go, sempre di Hood, che scrive sette delle nove canzoni, aggiunge anche elementi soul (d’altronde con un babbo che lavorava ai Muscle Shoals non sorprende) in una sorta di heavy ballad, dove l’organo e i coretti e i fiati nel finale rendono il tutto più maestoso https://www.youtube.com/watch?v=Od6nzGj7yK4 ; The Unraveling prende lo spunto dal titolo dell’album precedente e inizia a picchiare di brutto, come loro sanno fare, voce filtrata, ritmi accelerati e quell’aria esuberante del rock americano più pimpante con chitarre sventaglianti a destra e a manca https://www.youtube.com/watch?v=PCyOcKvA9Oo . The Perilous Night era già uscita come singolo nel 2017, molto riffata e sempre con un testo che non si nasconde dietro perifrasi ( “Dumb, white and angry with their cup half-filled/Running over people down in Charlottesville/White House Fury, it’s the killing side he defends”), la canzone è stata re-incisa aggiungendo un pianino jazzy nel finale e nella parte centrale un assolo torcibudella di Hood https://www.youtube.com/watch?v=1jAuXReZlGg , mentre l’unico contributo di Cooley Sarah’s Flame ricorda l’intervento di Sarah Palin che per certi versi permise a Trump di vincere le elezioni precedenti, una placida ballata con uso di acustica e piano elettrico, che contrasta con il testo al vetriolo https://www.youtube.com/watch?v=p_7cOp2sTk8 , mentre Sea Island Lonely è un altro pezzo di impianto più vicino al soul, di nuovo con organo e fiati ad evidenziare lo spirito dei vecchi brani Stax o comunque un aura rock got soul che quando entrano i fiati ricorda certe canzoni di Otis Redding https://www.youtube.com/watch?v=Lf2ReDHrszg .

DriveByTruckers 3

La scandita The Distance forse è l’unico episodio minore del disco, molto attendista nella parte iniziale, su un groove marcato del basso e l’uso di un banjo, non decolla completamente, mentre Watching The Orange Clouds, che tratta dei disordini razziali e sociali dell’America attuale, visti dalla “sua” Portland, è un mid-tempo elettroacustico con un suggestivo assolo di slide. In chiusura una violentissima ed esuberante cover di The KKK Took My Baby Away dei Ramones (ebbene sì) https://www.youtube.com/watch?v=0l_tIcUDd38 che sigilla un altro ottimo album dei Drive-By Truckers.

Bruno Conti

In Ritardo Ma Ci Siamo: Il Meglio Del 2020 Secondo Disco Club, Parte III

best of 2020

POLL 2020 Tino Montanari

Disco Dell’Anno

bob dylan rough and rowdy ways

Bob Dylan – Rough And Rowdy Ways

Canzone Dell’Anno

Bob Dylan – Murder Most Foul

https://www.youtube.com/watch?v=3NbQkyvbw18

Esordio Dell’Anno

country westerns country westerns

Country Westerns – Country Westerns

https://discoclub.myblog.it/2020/06/27/un-nuovo-gruppo-alternativo-sotto-il-cielo-di-nashville-country-westerns-country-westerns/

Cofanetto Dell’Anno

johnny cash complete mercury albums

Johnny Cash – The Complete Mercury Recordings 1986-1991

Ristampa Dell’Anno

richard & linda thompson hard luck stories front

Richard & Linda Thompson – Hard Luck Stories

https://discoclub.myblog.it/2020/09/12/richard-linda-thompson-la-coppia-regina-del-folk-rock-britannico-box-hard-luck-stories-parte-ii/

Tributo Dell’Anno

willie nile uncovered

Various Artists – Willie Nile Uncovered

https://discoclub.myblog.it/2020/09/10/anche-willie-nile-ha-il-suo-pregevole-e-meritato-tribute-album-various-artists-willie-nile-uncovered/

Disco Rock

lucinda williams good souls better angels

Lucinda Williams – Good Souls Better Angels

https://discoclub.myblog.it/2020/04/24/sferzate-blues-e-ballate-elettriche-urticanti-dalla-citta-degli-angeli-lucinda-williams-good-souls-better-angels/

Disco Rock Blues

roomful of blues in a roomful of blues

Roomful Of Blues – In a Roomful Of Blues

Disco Rhythm & Blues

sharon jones just dropped in

Sharon Jones & The Dap-Kings – Just Dropped In

Disco Blues

dion blues with friends

Dion – Blues With Friends

https://discoclub.myblog.it/2020/06/17/un-altro-giovanotto-pubblica-uno-dei-suoi-migliori-album-di-sempre-dion-blues-with-friends/

Disco Soul

bettye lavette blackbirds

Bettye Lavette – Blackbirds

Disco Folk

june tabor oysterband fire & fleet

June Tabor & Oysterband – Fire & Fleet / A Tour Memento

https://discoclub.myblog.it/2020/05/10/per-gli-amanti-del-folk-di-classe-june-tabor-oysterband-fire-fleet/

Disco Country

colter wall western swing

Colter Wall – Western Swings & Waltzes And Other Punchy Songs

Disco Cajun & Bluegrass

michael doucet lacher prise

Michael Doucet – Làcher Prise

https://discoclub.myblog.it/2020/06/18/un-bel-disco-dalle-radici-incontaminate-michael-doucet-lacher-prise/

Disco World Music

tamikrest tamotait

Tamikrest – Tamotait

Disco Jazz

kandace springs the women who raised me

Kandace Springs – The Women Who Raised Me

https://www.youtube.com/watch?v=Ycpy2jtuoiw

Disco Oldies

Johnny Hallyday – Son Reve Americain

Disco Live

ruthie foster big band live at the paramount

Ruthie Foster Big Band – Live At The Paramount

https://discoclub.myblog.it/2020/05/19/un-gioiello-di-concerto-ruthie-foster-big-band-live-at-the-paramount/

Disco Italiano

graziano romani augusto

Graziano Romani – Augusto / Omaggio Alla Voce Dei Nomadi

https://discoclub.myblog.it/2020/10/18/il-vangelo-di-augusto-secondo-graziano-graziano-romani-augusto/

DVD Musicale

fabrizio de andrè + PFM Il Concerto ritrovato

Fabrizio De Andrè & PFM – Il Concerto Ritrovato

bruce springsteen letter to you

Bruce Springsteen – Letter To You

white buffalo on the widow's walk

White Buffalo – On The Widow’s Walk

https://discoclub.myblog.it/2020/05/26/passeggiando-sulle-strade-polverose-del-west-the-white-buffalo-on-the-widows-walk/

otis gibbs hoosier national

Otis Gibbs – Hoosier National

https://discoclub.myblog.it/2020/11/04/cantastorie-pittore-e-artista-di-culto-otis-gibbs-hoosier-national/

scott mcclatchy six of one

Scott McClatchy – Six Of One

Ray Wylie Hubbard – Co-Starring

sam burton i cang with you

Sam Burton – I Can Go With You

https://www.youtube.com/watch?v=p6bJt3i7H3A

jerry joseph the beautiful madness

Jerry Joseph – The Beautiful Madness

matt berninger serpentine prison

Matt Berninger – Serpentine Prison

https://www.youtube.com/watch?v=zjGeJXWg7SE

Paul Sage – Retreat

emma swift blonde on the tracks

Emma Swift – Blonde On The Tracks

nadia reid out of my province

Nadia Reed – Out Of My Province

https://discoclub.myblog.it/2020/03/15/alla-scoperta-della-joni-mitchell-neozelandese-nadia-reid-out-of-my-province/

mary bridget davies stay with me

Mary Bridget Davies – Stay With Me

https://discoclub.myblog.it/2020/06/06/unaltra-discepola-di-janis-mary-bridget-davies-stay-with-me-the-reimagined-songs-of-jerry-ragovoy/

diana jones song to a refugee

Diana Jones – Song To A Refugee

https://discoclub.myblog.it/2020/10/21/una-affacinante-cantautrice-tradizionalista-diana-jones-song-to-a-refugee/

mary chapin carpenters the dirt and the stars

Mary Chapin Carpenter – The Dirt And The Stars

sarah siskind modern appalachia

Sarah Siskind – Modern Appalachia

https://discoclub.myblog.it/2020/07/12/nuovi-e-splendidi-album-al-femminile-parte-2-sarah-siskind-modern-appalachia/

Lori McKenna – The Balladeer

Sass Jordan – Rebel Moon Blues

mary coughlan life stories

Mary Coughlan – Life Stories

Blue Highways – Long Way To The Ground

blackie and the rodeo kings king of this town

Blackie And The Rodeo Kings – King Of This Town

Snarky Puppy – Live At The Royal Albert Hall

teseky brothers live at the forum

Teskey Brothers – Live At The Forum

cowboy junkies ghosts

Cowboy Junkies – Ghosts

https://discoclub.myblog.it/2020/04/12/una-sorpresa-nelluovo-di-pasqua-cowboy-junkies-ghosts/

The War On Drugs – Live Drugs

weight band life is a carnival

The Weight Band – Live Is A Carnival

Sophia – Holding On / Letting Go

Levellers – Peace

Tino Montanari

Un Piacevole “Scherzetto” Da Parte Dello Zio Bob: Il 26 Febbraio Esce Il Triplo “ Bob Dylan 1970”.

bob dylan 1970

Bob Dylan – 1970 – Sony 3CD 26/02/2021

A partire dal 2012, con cadenza annuale, la Sony ha immesso a sorpresa una serie di album multipli, inizialmente in LP e poi in CD, che riguardavano tutto ciò di inedito a livello di sessions che Bob Dylan aveva inciso 50 anni prima, allo scopo di proteggere il copyright (che in Europa scade appunto dopo mezzo secolo) e di evitare il proliferare di bootleg che altrimenti sarebbero stati perfettamente legali. Il problema che queste pubblicazioni non sono state pensate per una commercializzazione su larga scala, e quindi vengono immesse senza alcun battage pubblicitario, sempre verso fine anno ed in pochissimi negozi inglesi, francesi e se non sbaglio anche olandesi, diventando in breve degli ambitissimi oggetti da collezione e raggiungendo cifre da capogiro su Ebay. Ciò è avvenuto appunto nel 2012, 2013 e 2014 (rispettivamente per gli anni 1962, 1963 e 1964), mentre per il bienno 1965-66 ci hanno pensato la versione limitata “Big Blue” del dodicesimo episodio delle Bootleg Series dylaniane The Cutting Edge ed il “cubo” con le registrazioni complete del tour del 1966. Stessa cosa per i Basement Tapes, riepilogati nel Bootleg Series Vol. 11, mentre le poche sessions inedite di John Wesley Harding sono finite lo scorso anno in Travelin’ Thru insieme a quelle di Nashville Skyline (con e senza Johnny Cash) ed in parte Self Portrait.

BOBDYLAN1970_PHOTO__49686.1608233675.1280.1280

Nel 2019 però è ricominciata la prassi di far uscire senza preavviso la Copyright Collection (e dallo scorso anno pochissime copie sono state messe in vendita anche sul sito inglese Badlands) con tutte le sessions del 1969 che non erano finite su Travelin’ Thru e su Another Self Portrait, un dischetto interessante ma forse non indispensabile dal momento che il meglio era già stato pubblicato. Quest’anno è successo ancora, ma a differenza del 1969 le sessions del 1970 erano ancora per certi versi inesplorate, in quanto vertevano più che altro sull’album New Morning che era stato appena sfiorato dai Bootleg Series passati (anche se non manca ancora qualcosa da Self Portrait), ma soprattutto c’erano le nove canzoni incise il primo maggio insieme a George Harrison, una sessione più volte mitizzata e piratata. Inutile dire che sul sito della Badlands il triplo CD (72 canzoni), messo in commercio di punto in bianco lo scorso 30 novembre, è andato esaurito praticamente in due minuti, ma dato l’alto interesse musicale oltre che collezionistico della pubblicazione (che vede Dylan reincidere anche brani del suo periodo folk ed affrontare gustose ed inattese cover) in questa occasione le quotazioni su Ebay hanno toccato livelli di assoluta follia, partendo da basi d’asta di circa 500 euro fino ad arrivare a chiusure che si aggiravano sui duemila euro. La cosa deve aver attirato non poco l’attenzione della Sony (e forse dello stesso Dylan), in quanto con una mossa senza precedenti pochi giorni fa è stata annunciata l’uscita per il prossimo 26 febbraio di 1970, una versione della Copyright Collection disponibile su larga scala e con una nuova copertina, un evento abbastanza unico e per certi versi insperato dal momento che non farà parte delle Bootleg Series ma rimarrà un episodio a sé stante (ed il tempo ci dirà se sarà il primo di una nuova serie).

cover-gatefold

E’ ovvio che il pensiero, non senza una punta di perfida soddisfazione, è andato verso quelli che hanno investito un capitale per accaparrarsi la versione “limitata” qui sopra, ed ora la vedono alla portata di tutti per la modica cifra di circa 30 euro, ma più ancora avrei voluto vedere la faccia di quelli che avevano ancora in essere una scommessa su Ebay e magari alla scadenza sono riusciti a vincerla essendo così costretti a strapagare una cosa che fra due mesi avrebbero potuto avere con il costo di una cena in pizzeria per due persone. E per aggiungere un’ulteriore beffa, 1970 conterrà due canzoni in più della versione del copyright! Ma entriamo nel dettaglio della pubblicazione. Come ho scritto poc’anzi, il grosso di queste sedute riguarda l’album New Morning che uscirà verso la fine del ‘70, ma alcune cose faranno in tempo a finire (non in queste versioni) su Self Portrait ed altre ancora come Lily Of The West, Spanish Is The Loving Tongue, l’hit di Elvis Presley Can’t Help Falling In Love e Sarah Jane verranno inserite sull’album “rinnegato” Dylan (ma qui abbiamo comunque takes alternate). Nei vari momenti suonano con Bob diversi musicisti di nome: nelle sessions di marzo troviamo David Bromberg alla chitarra e Al Kooper all’organo, che torneranno a giugno con una nuova sezione ritmica formata da Charlie Daniels al basso e Russ Kunkel alla batteria (con Ron Cornelius come chitarrista aggiunto).

bob dylan george harrison

E poi c’è la già citata seduta del primo maggio, con Harrison alla solista https://www.youtube.com/watch?v=EKEGgIfIrUE&feature=emb_logo  e dietro le spalle Daniels e Kunkel (oltre al produttore Bob Johnston al piano): dopo un breve rehersal di Time Passes Slowly, Bob e George si divertono a suonare cose per il puro piacere di farlo, dato che era chiaro che il nuovo album non avrebbe avuto al suo interno nuove riletture full band di classici dylaniani della prima ora come Mama, You’ve Been On My Mind, It Ain’t Me, Babe, One Too Many Mornings e Gates Of Eden, né l’uno-due di brani di Carl Perkins (di cui George era grande fan) Matchbox e Your True Love, l’evergreen degli Everly Brothers All You Have To Do Is Dream o addirittura un divertente medley di due hit delle “girl groups” Shirelles e Crystals I Met Him On A Sunday/Da Doo Ron Ron. Ma oltre a Harrison c’è molto di più, e forse la parte meno interessante sono proprio le takes alternate dei brani di New Morning (con l’eccezione di If Not For You, della quale c’erano versioni migliori di quella poi finita sul disco originale), in quanto Bob si lancia in godibili riletture di canzoni che non ti aspetti da lui come Yesterday dei Beatles (sempre il primo maggio ma senza George), I Forgot To Remember To Forget di Elvis, Cupid di Sam Cooke, Universal Soldier di Buffy Sainte-Marie, Jamaica Farewell di Harry Belafonte ed Alligator Man di Jimmy C. Newman, quest’ultima in due gustose versioni, una rock’n’roll ed una country.

harrison dylan 1

Detto di un paio di strumentali senza titolo, più un riscaldamento che brani veri e propri, e della ripresa di altre canzoni passate del songbook dylaniano (Just Like Tom Thumb’s Blues, Rainy Day Women # 12 & 35, I Don’t Believe You, I Threw It All Away, Tomorrow Is A Long Time e perfino Song To Woody), una buona parte del triplo è occupata dalle versioni da parte di Bob di pezzi della tradizione ed altri che lo sono diventati, con menzioni particolari per Come All You Fair And Tender Ladies, Little Moses, Long Black Veil, ed il gospel Bring Me Little Water, Sylvie. Il triplo si chiude con tre canzoni prese da una session abbastanza misteriosa del 12 agosto con Buzzy Feiten alla chitarra e tutti gli altri musicisti sconosciuti, che comprende due ulteriori If Not For You e la non imperdibile Day Of The Locusts. Devo dire che la Sony e Bob Dylan hanno fatto bene a decidere di rendere queste sessioni disponibili al grande pubblico: 1970 è un triplo album perfetto per accompagnare Travelin’ Thru del 2019, e mette la parola fine alle prolifiche sedute del biennio 1969-70.

Ecco la lista completa delle canzoni, dei musicisti e degli autori dei brani presenti nel triplo CD.

[CD1]

March 3, 1970

I Can’t Help but Wonder Where I’m Bound
Universal Soldier – Take 1
Spanish Is the Loving Tongue – Take 1
Went to See the Gypsy – Take 2
Went to See the Gypsy – Take 3
Woogie Boogie

March 4, 1970
Went to See the Gypsy – Take 4
Thirsty Boots – Take 1

March 5, 1970
Little Moses – Take 1
Alberta – Take 2
Come All You Fair and Tender Ladies – Take 1
Things About Comin’ My Way – Takes 2 & 3
Went to See the Gypsy – Take 6
Untitled 1970 Instrumental #1
Come a Little Bit Closer – Take 2
Alberta – Take 5

Bob Dylan – vocals, guitar, piano
David Bromberg – guitar, dobro, bass
Al Kooper – organ, piano
Emanuel Green – violin
Stu Woods – bass
Alvin Rogers – drums
Hilda Harris, Albertine Robinson, Maeretha Stewart – background vocals

May 1, 1970
Sign on the Window – Take 2
Sign on the Window – Takes 3-5
If Not for You – Take 1
Time Passes Slowly – Rehearsal
If Not for You – Take 2
If Not for You – Take 3
Song to Woody – Take 1
Mama, You Been on My Mind – Take 1
Yesterday – Take 1

[CD2]

Just Like Tom Thumb’s Blues – Take 1
Medley: I Met Him on a Sunday (Ronde-Ronde)/Da Doo Ron Ron – Take 1
One Too Many Mornings – Take 1
Ghost Riders in the Sky – Take 1
Cupid – Take 1
All I Have to Do Is Dream – Take 1
Gates of Eden – Take 1
I Threw It All Away – Take 1
I Don’t Believe You (She Acts Like We Never Have Met) – Take 1
Matchbox – Take 1
Your True Love – Take 1
Telephone Wire – Take 1
Fishing Blues – Take 1
Honey, Just Allow Me One More Chance – Take 1
Rainy Day Women #12 & 35 – Take 1
It Ain’t Me Babe
If Not for You
Sign on the Window – Take 1
Sign on the Window – Take 2
Sign on the Window – Take 3

Bob Dylan – vocals, guitar, piano, harmonica
George Harrison – guitar, vocals (Disc 1, Tracks 20 & 24 and Disc 2, Tracks 2-3, 6-7, 10-11, & 16)
Bob Johnston – piano (Disc 1, Tracks 24-25 and Disc 2, Tracks 1-3)
Charlie Daniels – bass
Russ Kunkel – drums

June 1, 1970
Alligator Man
Alligator Man [rock version]
Alligator Man [country version]
Sarah Jane 1
Sign on the Window
Sarah Jane 2

[CD3]

June 2, 1970
If Not for You – Take 1
If Not for You – Take 2

June 3, 1970
Jamaica Farewell
Can’t Help Falling in Love
Long Black Veil
One More Weekend

June 4, 1970
Bring Me Little Water, Sylvie – Take 1
Three Angels
Tomorrow Is a Long Time – Take 1
Tomorrow Is a Long Time – Take 2
New Morning
Untitled 1970 Instrumental #2

June 5, 1970
Went to See the Gypsy
Sign on the Window – stereo mix
Winterlude
I Forgot to Remember to Forget 1
I Forgot to Remember to Forget 2
Lily of the West – Take 2
Father of Night – rehearsal
Lily of the West

Bob Dylan – vocals, guitar, piano, harmonica
David Bromberg – guitar, dobro, mandolin
Ron Cornelius – guitar
Al Kooper – organ
Charlie Daniels – bass, guitar
Russ Kunkel – drums
Background vocalists unknown

August 12, 1970
If Not for You – Take 1
If Not for You – Take 2
Day of the Locusts – Take 2

Bob Dylan – vocals, guitar, harmonica
Buzzy Feiten – guitar
Other musicians unknown

March 3-5 and May 1, 1970 sessions took place at Studio B, Columbia Recording Studios, New York City, New York
June 1-5 and August 12, 1970 sessions took place at Studio E, Columbia Recording Studios, New York City, New York

All songs written by Bob Dylan, except: “I Can’t Help but Wonder Where I’m Bound” by Tom Paxton; “Universal Soldier” by Buffy Sainte-Marie; “Spanish Is the Loving Tongue,” “Alberta,” “Come All You Fair and Tender Ladies,” “Things About Comin’ My Way,” “Fishing Blues,” “Honey, Just Allow Me One More Chance,” “Bring Me Little Water, Sylvie,” “Lily of the West” traditional, arranged by Bob Dylan; “Little Moses” by A.P. Carter; “Thirsty Boots” by Eric Andersen; “Come a Little Bit Closer” by Tommy Boyce, Bobby Hart, and Wes Farrell; “Yesterday” by John Lennon and Paul McCartney; “I Met Him on a Sunday (Ronde-Ronde)” by Shirley Owens, Beverly Lee, Addie Harris, and Doris Coley; “Da Doo Ron Ron” by Phil Spector, Jeff Barry, and Ellie Greenwich; “Ghost Riders in the Sky” by Stan Jones; “Cupid” by Sam Cooke; “All I Have to Do Is Dream” by Boudleaux Bryant; “Matchbox” and “Your True Love” by Carl Perkins; “Alligator Man” by Jimmy C. Newman and Floyd Chance; “Jamaica Farewell” by Irving Burgie; “Can’t Help Falling in Love” by Hugo Peretti, Luigi Creatore, and George David Weiss; “Long Black Veil” by Marijohn Wilkin and Danny Dill; and “I Forgot to Remember to Forget” by Charlie Feathers and Stan Kesler.

Produced for release by Jeff Rosen and Steve Berkowitz
Sessions originally produced by Bob Johnston

Marco Verdi

Tra Nuovo E Vecchio, Un Outsider Da Scoprire Assolutamente. Steve Azar – My Mississippi Reunion

steve azar my mississippi reunion

Steve Azar – My Mississippi Reunion – Ride Records

Steve Azar è il classico artista di culto, un musicista che ha saputo muoversi tra stili diversi: il country dei primi dischi, la roots music, il soul bianco e nero, lui definisce la sua musica “Delta Soul” , e ha anche fatto un disco con questo titolo, e quindi il blues rimane sullo fondo, visto che viene proprio da Greenville, Mississippi, una delle patrie delle 12 battute. Steve è un cantautore prestato al blues, o forse viceversa, visto che le canzoni se le scrive e se le canta, magari come nel precedente eccellente Down At The Liquor Store, recensito tre anni fa e in cui era accompagnato dai King’s Men, una pattuglia di musicisti che in passato aveva suonato con alcuni Kings, da Elvis a B.B. , da cui il patronimico https://discoclub.myblog.it/2017/10/17/quasi-un-piccolo-classico-del-rock-steve-azar-the-kings-men-down-at-the-liquor-store/ .

steve-azar-1024x706

Ma essendo un artista indipendente cerca sempre di sfruttare al meglio il materiale che incide: già Delta Soul conteneva un misto di canzoni nuove (quattro) e rivisitazioni di vecchi brani incisi ex novo (cinque), ma in questo My Mississippi Reunion Azar fa un ulteriore passo avanti, costruendo una sorta di concept album alla rovescia, dedicato alla sua terra di origine, una serie di brani , undici in tutto, di cui otto estratti da vecchi album, alcuni rimasterizzati, altri reincisi, più tre canzoni nuove, di cui una registrata con Cedric Burnside, un perfetto caso di riciclo ecodiscografico, nulla si butta, tutto si riutilizza. Se poi i suoi dischi sono pure poco conosciuti, è una ulteriore spinta per avvicinarsi alla sua musica.

cedric burnside steve azar

Anche nelle canzoni nuove, prevale comunque lo stile discorsivo e cantautorale di Steve, in possesso di una bella voce piana, con uno spiccato gusto per le melodie, come per esempio la delicata Rosedale posta in apertura, inizio attendista, con acustiche, organo, piano, violino e archi, poi entra con il botto il resto del gruppo, la musica si anima, sembra di ascoltare ancora una volta i grandi cantautori degli anni ‘70, sparo un po’ di nomi? Guthrie Thomas, i texani doc, ma anche Springsteen, Mellencamp, nelle loro derive più roots https://www.youtube.com/watch?v=LgIO5P0JZt0 , mentre nel secondo brano Midnight, ancorato da un basso pulsante, citerei pure il primo Dirk Hamilton, e come affinità elettive magari gente come Jim Lauderdale, Lyle Lovett o Marty Stuart, quelli che danno del tu al country d’autore , anche se con vocalità e stili differenti, ma la qualità non manca in un brano arioso ed avvolgente, dove spunta anche una tromba e poi c’è un bellissimo assolo di chitarra https://www.youtube.com/watch?v=uz40V0o-myU ; il richiamo del blues è molto più marcato nella sanguigna Coldwater, un duetto a due voci con Burnside, che suona anche una slide tangenziale che impreziosisce questo bellissimo brano, firmato come tutti quelli contenuti nel CD dallo stesso Azar https://www.youtube.com/watch?v=YP6R7OXshrY .

steve azar studio

One Mississippi è un brano commissionato nel 2017 a Steve dal governatore dello stato della Magnolia per il bicentenario, un pezzo mosso e brioso che potrebbe rimandare al sound dei grandi Amazing Rhythm Aces https://www.youtube.com/watch?v=SB5BL8qi8kQ , anche Flatlands che era su Indianola, l’album del 2007 (e pure su Delta Soul), è un pezzo rock tirato e chitarristico, di nuovo con una bella slide in evidenza, con la band che gira alla grande https://www.youtube.com/watch?v=VDI6rhU5rVs , seguita da Rena Lara, un ottimo country got soul posto in apertura di Down At The Liquor Store, con chitarra e organo molto presenti ed inserimenti dei fiati, per un brano veramente bello. Greenville era la canzone che chiudeva il disco appena citato, una ballata pianistica, che ricorda in modo impressionante Jackson Browne https://www.youtube.com/watch?v=AWzRfuEw_4A .

steve-azar-1-circle

Sweet Delta Chains viene da Slide On Over Here del 2009, un funky fiatistico coinvolgente, con piano elettrico e chitarre che ricordano il blues-rock meticciato dei Little Feat, grazia anche a una slide malandrina https://www.youtube.com/watch?v=jcDXmqcuv4E ; viceversa Indianola, dal disco omonimo, è una bella ballata mid-tempo sudista, con interplay tra armonica e bottleneck, sempre cantata con grande partecipazione da Azar, con Mississippi Minute, estratta da Delta Soul Volume One, un altro brano in bilico tra rock e blues, con una bella acustica “Harrisoniana”, e in chiusura troviamo Highway 61, il brano scritto con il bravo James House che apriva il disco appena ricordato, con la Weissenborn in primo piano insieme all’organo, pure questa una bella canzone della serie non solo blues https://www.youtube.com/watch?v=RhV7qBNJdFo , per questo riassunto con nuovi brani di questo musicista che si conferma un outsider di lusso da scoprire assolutamente.

Bruno Conti

In Ritardo Ma Ci Siamo: Il Meglio Del 2020 Secondo Disco Club, Parte II

best of 2020

I Migliori Del 2020 secondo Marco Verdi.

bruce springsteen letter to you

Disco Dell’Anno: Bruce Springsteen – Letter To You

https://discoclub.myblog.it/2020/10/17/lo-springsteen-del-sabato-finalmente-e-tornata-la-vera-e-street-band-esce-il-23-ottobre-bruce-springsteen-letter-to-you/

Il Resto Del Podio:

Chris_Stapleton_Starting_Over

Chris Stapleton – Starting Over

https://discoclub.myblog.it/2020/11/30/ecco-uno-che-sa-fare-solo-dischi-bellissimi-chris-stapleton-starting-over/

david bromberg band big road

David Bromberg Band – Big Road

https://discoclub.myblog.it/2020/05/07/ma-allora-qualche-disco-fisico-esce-ancorae-che-disco-david-bromberg-band-big-road/

Gli Altri 7 Della Top 10:

phish sigma oasis

Phish – Sigma Oasis

https://discoclub.myblog.it/2020/12/01/un-grandissimo-disco-che-per-ora-non-esiste-phish-sigma-oasis/

dirty knobs wreckless abandon

The Dirty Knobs – Wreckless Abandon

blackie and the rodeo kings king of this town

Blackie & The Rodeo Kings – King Of This Town

margo price that's how rumors get started

Margo Price – That’s How Rumors Get Started

https://discoclub.myblog.it/2020/07/11/nuovi-e-splendidi-album-al-femminile-parte-1-margo-price-thats-how-rumors-get-started/

jimmy buffett life on the flipside

Jimmy Buffett – Life On The Flip Side

webb wilder night without love

Webb Wilder – Night Without Love

https://discoclub.myblog.it/2020/06/15/torna-il-rocker-del-mississippi-con-uno-dei-dischi-piu-divertenti-dellanno-webb-wilder-night-without-love/

outlaws dixie highway

The Outlaws – Dixie Highway

https://discoclub.myblog.it/2020/04/07/semplicemente-il-loro-miglior-disco-dagli-anni-settanta-in-poi-outlaws-dixie-highway/

I “Dischi Caldi”:

bob dylan rough and rowdy ways 2 cd

Bob Dylan – Rough And Rowdy Ways

terry allen just like moby dick

Terry Allen – Just Like Moby Dick

marcus king el dorado

Marcus King – El Dorado

jonathan wilson dixie blur

Jonathan Wilson – Dixie Blur

willie nile new york at night

Willie Nile – New York At Night

emma swift blonde on the tracks

Emma Swift – Blonde On The Tracks

https://discoclub.myblog.it/2020/09/09/gia-le-canzoni-sono-belline-ma-lei-e-bravissima-emma-swift-blonde-on-the-tracks/

john fogerty fogerty's factory

John Fogerty – Fogerty’s Factory

https://discoclub.myblog.it/2020/12/03/la-fattoria-non-e-molto-prolifica-ma-sforna-prodotti-di-prima-qualita-john-fogerty-fogertys-factory/

albert cummings beleive

Albert Cummings – Believe

jono manson silver moon

Jono Manson – Silver Moon

https://discoclub.myblog.it/2020/02/12/il-miglior-lavoro-di-sempre-del-nostro-amico-ormai-mezzo-italiano-jono-manson-silver-moon/

dave alvin from an old guitar

Dave Alvin – From An Old Guitar

https://discoclub.myblog.it/2020/12/07/ne-disco-nuovo-ne-ristampa-solo-grandissima-musica-dave-alvin-from-an-old-guitar/

the third mind

The Third Mind – The Third Mind

https://discoclub.myblog.it/2020/03/06/un-dave-alvin-diverso-ma-sempre-notevole-the-third-mind/

jess williamson sorceress

Jess Williamson – Sorceress

jason isbell reunions

Jason Isbell – Reunions

john anderson years

John Anderson – Years

https://discoclub.myblog.it/2020/05/28/la-cura-auerbach-ha-rivitalizzato-anche-lui-john-anderson-years/

mary chapin carpenters the dirt and the stars

Mary Chapin Carpenter – The Dirt And The Stars

ray lamontagne monovision

Ray LaMontagne – Monovision

https://discoclub.myblog.it/2020/07/02/a-volte-fortunatamente-ritornano-come-un-tempo-ray-lamontagne-monovision/

dion blues with friends

Dion – Blues With Friends

https://discoclub.myblog.it/2020/06/17/un-altro-giovanotto-pubblica-uno-dei-suoi-migliori-album-di-sempre-dion-blues-with-friends/

colter wall western swing

Colter Wall – Western Swing &Waltzes And Other Punchy Songs

https://discoclub.myblog.it/2020/09/05/ormai-non-e-piu-soltanto-una-giovane-promessa-colter-wall-western-swing-waltzes-and-other-punchy-songs/

loudon wainwright III i'd rather lead a band

Loudon Wainwright III – I’d Rather Lead A Band

josh turner country state of mind

Josh Turner – Country State Of Mind

https://discoclub.myblog.it/2020/10/20/un-godurioso-omaggio-alla-vera-country-music-josh-turner-country-state-of-mind/

Live Album

nick cave idiot prayer

Nick Cave – Idiot Prayer

https://discoclub.myblog.it/2020/12/19/a-pochi-giorni-dallascolto-ho-ancora-i-brividi-nick-cave-idiot-prayer/

Rolling Stones - Steel Wheels Live Atlantic City, New Jersey, 1989

The Rolling Stones – Steel Wheels Live In Atlantic City

https://discoclub.myblog.it/2020/09/28/il-mese-delle-pietre-si-chiude-con-un-altro-splendido-album-dal-vivo-the-rolling-stones-steel-wheels-live-atlantic-city-new-jersey/

nick mason live at the roundhouse

Nick Mason’s Saucerful Of Secrets – Live At The Roundhouse

https://discoclub.myblog.it/2020/09/23/il-live-che-i-veri-pink-floyd-se-fossero-ancora-insieme-non-avrebbero-il-coraggio-di-fare-nick-masons-saucerful-of-secrets-live-at-the-roundhouse/

La Ristampa:

tom petty wildlowers and all the rest

Tom Petty – Wildflowers And All The Rest

https://discoclub.myblog.it/2020/10/23/chiamarla-ristampa-mi-sembra-un-tantino-riduttivo-tom-petty-wildflowers-all-the-rest/

Altre Ristampe:

neil young archives vol. 2

Neil Young – Archives Vol. II

https://discoclub.myblog.it/2020/11/28/magari-e-un-casinista-ma-se-parliamo-di-musica-ha-pochi-eguali-neil-young-archives-vol-ii-1972-1976/

paul mccartney flaming pie

Paul McCartney – Flaming Pie

https://discoclub.myblog.it/2020/08/11/riprende-la-campagna-di-ristampe-deluxe-di-sir-paul-con-uno-dei-suoi-dischi-migliori-di-sempre-paul-mccartney-flaming-pie/

elton John Jewel box box set

Elton John – Jewel Box

https://discoclub.myblog.it/2020/12/02/un-bel-regalo-di-natale-per-gli-amici-di-reginald-elton-john-jewel-box/

Cat Stevens – Mona Bone Jakon – Tea For The Tillerman – Back To Earth

lou reed new york

Lou Reed – New York

allman brothers trouble no more 50th anniversary collection

The Allman Brothers Band – Trouble No More

johnny cash complete mercury albums

Johnny Cash – The Complete Mercury Recordings

https://discoclub.myblog.it/2020/06/30/per-il-momento-il-cofanetto-dellanno-johnny-cash-the-complete-mercury-recordings-1986-1991/

richard & linda thompson hard luck stories front

Richard & Linda Thompson – Hard Luck Stories

https://discoclub.myblog.it/2020/09/11/richard-linda-thompson-la-coppia-regina-del-folk-rock-britannico-box-hard-luck-stories-parte-i/

https://discoclub.myblog.it/2020/09/12/richard-linda-thompson-la-coppia-regina-del-folk-rock-britannico-box-hard-luck-stories-parte-ii/

Canzone Dell’Anno:

Bruce Springsteen – Janey Needs A Shooter – Song For Orphans

https://www.youtube.com/watch?v=A_BRCRkAkAE

https://www.youtube.com/watch?v=ib96-ytmLDg

The Outlaws – Southern Rock Will Never Die

Tom Petty – Leave Virginia Alone

Margo Price – Stone Me – Gone To Stay

Jimmy Buffett – Down At The La De Dah

Blackie & The Rodeo Kings – World Gone Mad – North Star

Willie Nile – New York Is Rockin’

Cover:

Webb Wilder – Be Still

Colter Wall – Big Iron

David Bromberg Band – The Hills Of Isle Au Haut

Emma Swift – Queen Jane Approximately

John Fogerty – Lean On Me

Josh Turner – Theme From The Dukes Of Hazzard

Richard Barone – Streets Of New York

fabrizio de andrè + PFM Il Concerto ritrovato

Album Italiano: Fabrizio De André & PFM – Il Concerto Ritrovato

https://discoclub.myblog.it/2020/06/05/un-album-dal-vivo-splendido-e-miracoloso-fabrizio-de-andre-pfm-il-concerto-ritrovato/

willie nile uncovered

Album Tributo: VV.AA: Willie Nile Uncovered

elton john me

Libro Musicale: Elton John – Me

Libro Non Musicale:

don winslow broken

Don Winslow – Broken

Piaceri Proibiti:

AC/DC – Power Up

Blue Oyster Cult – The Symbol Remains

The Alan Parsons Project – Ammonia Avenue Deluxe

Motorhead – Ace Of Spades 40th Anniversary

Delusione Dell’Anno:

The Jayhawks – Xoxo

Joe Bonamassa – Royal Tea

James Maddock – No Time To Cry

Sòla” Dell’Anno:

Neil Young – After The Gold Rush 50th Anniversary

Dischi Nuovi Che Vorrei Nel 2020:

John Fogerty – Los Lobos – Van Morrison

Ristampe Che Vorrei:

The Beatles – Let It Be 50th Anniversary

Bob Dylan – The Bootleg Series Vol. 16

Paul McCartney – London Town & Back To The Egg Super Deluxe

CSN&Y – Deja Vu 50th Anniversary

George Harrison – All Things Must Pass 50th Anniversary

Bruce Springsteen – Born In The U.S.A. Super Deluxe

Perdita Musicale Del 2020 

John Prine

Perdita Non Musicale Del 2020

Sean Connery

Marco Verdi

Jimi Hendrix – 50 Years Live, Parte II

jimi hendrix 1970

Seconda parte.

jimi_hendrix_concerts_1982

Proseguiamo nella disamina: dopo il 1972 c’è una lunga pausa nella pubblicazione di materiale postumo inedito, sembra che improvvisamente, dopo un paio di anni dalla scomparsa di Hendrix, a nessuno interessasse più nulla della sua musica, almeno fino 1982, per il doppio LP The Jimi Hendrix Concerts – 1982 Reprise ****, altra antologia di materiale di diversa provenienza, stranamente prodotto da Alan Douglas, che per una volta non riesce a creare disastri, pescando ancora da registrazioni tra il 1968 e il 1970 da Berkeley, San Diego Sports Arena, Royal Albert Hall, Winterland, New York, nel 1989 esce anche in CD per la Castle con l’aggiunta della bonus Foxey Lady registrata al Forum di Los Angeles https://www.youtube.com/watch?v=M5RieWR63_k , ma non mi risultano edizioni della Hendrix Experience via Sony Legacy, forse per problemi di diritti o perché aspettano il momento adatto.

L’Avvento Del CD, Pubblicazioni dal 1986 Al 2007

Hendrix_JohnnyB

In questo arco di tempo, con l’avvento del compact disc le uscite di materiale postumo inedito si moltiplicano, sia CD in studio che dal vivo, con i diritti che prima sono della Polydor e poi della MCA sempre del gruppo Universal, per poi passare dal 2010 alla Sony Legacy tramite l’acquisizione degli archivi degli eredi della famiglia via la Hendrix Experience, ma andiamo con ordine: nel 1986 esce Jimi Plays Monterey, già ricordato prima nelle edizioni più complete degli anni 2000, nel 1986 esce Johnny Be Goode – Capitol/EMI con due pezzi da Berkeley 1970 e tre dall’Atlanta Pop Festival, ma ne parliamo poi per i più completi Live At Berkeley e Freedom: Atlanta Pop Festival. Nel 1987 esce

hendrix Live_at_Winterland Hendrix TheJHEWinterland

Live At Winterland – Rykodisc/Polydor **** e poi come Winterland – 2011 4 o 5 CD Hendrix Experience ***** Una delle serie di concerti meglio documentata nella discografia di Jimi, insieme alle serate dei Band Of Gypsys: si tratta di sei esibizioni registrate al Winterland Ballroom di San Francisco, il famoso locale di proprietà di Bill Graham, tra il 10 e il 12 ottobre 1968, con brani già apparsi anche su Jimi Hendrix Concerts e l’appena citato Live At Winterland. Nel 5° CD bonus, uscito in esclusiva per l’Amazon.Com americano, ci sono cinque brani della serata al Fillmore Auditorium sempre di San Francisco del 4 Febbraio 1968, dove, con la presenza come ospite di Buddy Miles viene eseguita una lunga Dear Mr. Fantasy dei Traffic divisa in due parti. Inoltre nella data del 10 ottobre c’è Jack Casady al basso in Killing Floor ed Hey Joe, Virgil Gonsalves al flauto in Are You Experienced? dell’11 ottobre, e sempre nella stessa data Herbie Rich all’organo in cinque pezzi. Tra i brani interessanti fa la sua apparizione ben due volte Tax Free, un pezzo di Bo Hansson, musicista svedese con cui Hendrix aveva collaborato l’anno prima (il brano apparirà nel postumo South Saturn Delta), che poi negli anni ‘70 inciderà quattro ottimi album strumentali, tra gli altri Lord Of The Rings e Magician’s Hat. Nel corso delle serate gli Experience eseguiranno Sunshine Of Your Love, Wild Thing, lo Star Spangled Banner, una lunghissima Like A Rolling Stone, oltre a Catfish Blues e Killing Floor, nel concerto di Febbraio. Si ha da avere assolutamente https://www.youtube.com/watch?v=8YsXkIKSsYY . E anche

Jimi Hendrix_RadioOne

Radio One – 1988 Castle Records **** sarebbe tra quelli da avere. L’ho inserito tra i dischi dal vivo, in quanto queste sessions registrate per la BBC, spesso sono live, al Playhouse Theatre di Londra, e provengono dal periodo Febbraio-Dicembre 1967, con molte rare e sfiziose esibizioni: Day Tripper, Wait Until Tomorrow, Catfish Blues, Hound Dog, Hoochie Coochie Man, Burning Of The Midnight Lamp tra le tante. Ma ancora meglio è il doppio CD

jimi hndrix BBC_Sessions jimi hendrix Live_and_unreleased

BBC Sessions prima MCA 1998 e poi Hendrix Experience/Sony Legacy 2010 che amplia il contenuto da 17 a 38 brani, anche con pezzi di Bob Dylan e Stevie Wonder https://www.youtube.com/watch?v=JFpYU_wpi3U . Nel 1989 esce anche Live & Unreleased: The Radio Show ***1/2, un cofanetto da 3 CD, sempre della Castle, ma non più disponibile, che conteneva uno spettacolo radiofonico di 6 ore, trasmesso negli Stati Uniti tra il 2 e il 3 ottobre del 1988, che all’interno contava la presenza di molti brani veramente rari, non un bootleg (ma quasi). Tra il 1991 e il 1994 escono le prime edizioni di Woodstock e Isle Of Wight 1970, di cui abbiamo già parlato, mentre nel 1992 viene pubblicato il bellissimo cofanetto

Stages_by_Jimi_Hendrix

Stages – 1992 4CD Reprise ****1/2 che comprende un CD per anno, dal 1967 al 1970, due serate complete, una di Stoccolma https://www.youtube.com/watch?v=C7Ft8GxWYVs , Settembre 1967 e quella all’Olympia di Parigi del gennaio 1968 (poi pubblicata insieme ad un concerto a Ottawa dalla Dagger Records) *NDA E qui ci sarebbe da approfondire, ma visto che non li possiedo, mi limito a ricordarvi che si tratta di una serie di CD, pubblicati dalla Experience Hendrix e venduti direttamente in rete, non ritenuti adatti ad essere pubblicati a livello ufficiale, in quanto di qualità sonora diciamo non sempre impeccabile, ne sono usciti 12 tra il 1998 e il 2012, ma come fece incidere Califano sulla sua tomba, “non escluderei il ritorno”. Completano il cofanetto i concerti incompleti di San Diego 1969 e Atlanta International Pop Festival 1970, poi usciti in versione integrale in seguito. Nel 2003 per la MCA e poi nel 2010 esce il concerto completo di

Jimi_Hendrix_Live_At_Berkeley

Live At Berkeley 2003-2010 Sony Legacy Experience Hendrix ****

Stranamente uno dei Live postumi che ha più diviso i critici: alcuni entusiasti, che lo considerano tra i migliori concerti dell’ultimo periodo, si tratta di una serata al Berkeley Community Center del 30 maggio 1970, quindi con Billy Cox al posto di Neil Redding nei nuovi Experience, altri dicono che c’è di meglio, il sottoscritto propende per la prima ipotesi: con ottime esecuzioni di Pass It On che poi diventerà Straight Ahead, Hey Baby (New Rising Sun) e I Don’t Live Today. Ci sarebbero anche il DVD e il Blu-Ray, uscito nel 2012, di Jimi Plays Berkeley, con materiale extra sia audio che video, il tutto restaurato dal vecchio film del 1971 che documenta anche i disordini che ci furono con i movimenti universitari https://www.youtube.com/watch?v=FmlUMuPFzo8 . Direi tra i migliori della ultima fase, superato solo da quello alla Isola di Wight e dal nuovo Live At Maui. A questo punto per completare la disamina mancano gli ultimi due live postumi

jimi hendrix Miami_Pop_Festival_album_cover

Miami Pop Festival – 2013 Sony Legacy ***1/2 Peccato per la brevità, solo 60 minuti, inclusi i due brani del set pomeridiano che rimpolpano gli otto dello show della sera, però è ancora la prima edizione degli Experience e ci sono ottime versioni di Hey Joe, Tax Free, Hear My Train A-Comin’ e una lunga Red House, oltre ai primi classici https://www.youtube.com/watch?v=_PVjcIO4MT4 . E infine, last but not least, come dicono quelli che parlano bene, e per il momento, perché è impossibile dire che non ci saranno future uscite, ecco

jimi hendrix Freedom_Atlanta_Pop_Festival_album_cover

Freedom: Atlanta Pop Festival – 2015 2 CD Sony Legacy **** registrato a metà del Cry Of Love Tour il 4 Agosto del 1970: si tratta dello spettacolo con la più alta affluenza di pubblico in terra americana, tra le 200 e le 400.000 persone (E Woodstock dirà qualcuno? Il problema è che Hendrix in quella occasione fu l’ultimo ad esibirsi, in pratica alla mattina del quarto giorno e non era rimasta ad assistere, peggio per loro, molta gente). Pochi mesi dopo il CD fu pubblicato in DVD e Blu-Ray il documentario Jimi Hendrix: Electric Church che comprende anche il concerto https://www.youtube.com/watch?v=uNK5-tZ_OgA . Manca nella tracklist Hey Baby (New Rising Sun), omessa pare per problemi di accordatura della chitarra (ma non c’era il cinema verité?), comunque troviamo eccellenti versioni della rara All Along The Watchtower, Red House, Voodoo Child (Slight Return) e una scoppiettante Hear My Train A-Comin’ , con quello che viene considerato uno degli assoli più belli della sua carriera, e qualcuno nel tempo lo ha pur fatto!

Per dovere di cronaca e completezza vi cito un paio di cofanetti che riportano ancora altro materiale del vivo, ma che sono comunque interessanti per chi vuole avvicinare la musica di Jimi Hendrix, allora, prima di tutto

Jimi_Hendrix_Experience_(Box_set)_cover

The Jimi Hendrix Experience – 4 CD 2000/2015 Hendrix Experience Sony ****1/2 Conosciuto anche come il “vellutino”, perché nella prima edizione, pubblicata dalla MCA nel 2000, il frontespizio al tatto dava l’impressione di toccare del velluto crespo, non so dirvi se l’edizione ristampata dalla Sony abbia la stessa consistenza di materiale, comunque magari cercando si trova ancora la vecchia edizione, anche se la nuova è a prezzo speciale. 60 brani in tutto, di cui 21 dal vivo, tutti più o meno usciti nelle ristampe di cui abbiamo parlato finora, anche se a memoria ricordo una Burning Of The Midnight Lamp dell’agosto 1967 al Dee Time di Londra, Fire alla Clark University di Worcester, marzo 1968, e i quattro brani dal 7 al 10 del terzo CD che erano quelli apparsi su In The West e di cui abbiamo parlato https://www.youtube.com/watch?v=1kSYVZXJ85M . Altro Box fantastico è

Jimi Hendrix_Anthology West coast seattle

West Coast Seattle Boy: The Jimi Hendrix Anthology4 CD Sony Legacy 2010****1/2 qui i brani dal vivo sono meno di una decina, ma è molto interessante il contenuto in studio, sia quello degli anni pre-fama, che i moltissimi inediti e versioni alternative.

Questa è la “storia” di Jimi Hendrix, quattro anni vissuti intensamente e poi 50 anni di grande musica dal vivo per uno dei più grandi di sempre, e non è ancora finita.

Bruno Conti

A Pochi Giorni Dall’Ascolto Ho Ancora I Brividi! Nick Cave – Idiot Prayer

nick cave idiot prayer

Nick Cave – Idiot Prayer: Nick Cave Alone At Alexandra Palace – Bad Seed/Awal 2CD

La pandemia ed il lockdown della scorsa primavera hanno avuto un impatto devastante anche sul mondo della musica popolare, e tra le cose di cui si sente maggiormente la mancanza è l’impossibilità di tenere concerti e tournée in location aperte al pubblico. Molti musicisti hanno pensato di ovviare a questo problema esibendosi in streaming, ma l’effetto non è nemmeno paragonabile a quello di uno show dal vivo con il pubblico che incita, salta e canta sotto il palco. Una scelta diversa l’ha fatta Nick Cave, che lo scorso 19 giugno si è recato con il suo pianoforte a coda presso l’Alexandra Palace, un suggestivo edificio dell’800 nella zona nord di Londra, e ha tenuto uno spettacolo di circa 85 minuti durante i quali ha interpretato 22 brani del suo repertorio in perfetta solitudine, con l’intenzione di crearne un film e un disco. Il lungometraggio, Idiot Prayer, è uscito nelle sale prima che richiudessero per la seconda ondata della pandemia, mentre ora abbiamo tra le mani il doppio CD che funge da colonna sonora dell’evento.

nick cave idot prayer 1

Cave si è esibito al centro di uno dei maestosi saloni del palazzo, ed il raffronto tra l’ambiente totalmente vuoto e silenzioso e la figura quasi fragile di Cave curvo sul suo strumento ha creato un contrasto decisamente affascinante dal punto di vista visivo, ma ancora più emozionante è il lato musicale del progetto. Infatti Nick durante la quasi ora e mezza di performance ha rivisitato buona parte dei suoi album passati (sono però stati ignorati i primi tre, e stranamente anche gli splendidi Murder Ballads e Abattoir Blues/The Lyre Of Orpheus, ma in compenso ci sono un paio di episodi presi dal side project Grinderman, mentre il disco più omaggiato è The Boatman’s Call con ben sei selezioni), e lo ha fatto con un’intensità, un feeling ed una poesia da pelle d’oca, regalando emozioni profonde all’ascoltatore e neppure un secondo di noia. Anche i brani in origine più spigolosi sono stati adattati alla veste sonora spoglia, anzi in alcuni casi oserei dire quasi riscritti, al punto che non c’è neanche un momento in cui si sente l’assenza dei Bad Seeds.

Nick-Cave-AP-Fri-441-755x503

Non è un disco facile Idiot Prayer, non ci sono raggi di sole che filtrano, è tutto molto cupo e struggente, ma se non avete un macigno al posto del cuore non potrete non restare toccati dalla nuda poesia di certe canzoni e dall’incredibile intensità della performance. Un album che, aggiungendosi ai recenti Skeleton Tree e Ghosteen (entrambi ispirati dalla tragica morte del figlio di Cave), va a completare una personale “trilogia del dolore” del songwriter australiano; in realtà dagli ultimi due lavori Nick propone solo la drammatica Girl In Amber da Skeleton Tree e, da Ghosteen, l’iniziale Spinning Song (che più che una canzone è una breve introduzione “spoken word” con un leggero synth alle spalle), Waiting For You e la conclusiva Galleon Ship. Molti brani in questa rilettura piano e voce sono di una bellezza assoluta, come Sad Waters, commovente come poche, Nobody’s Baby Now, la già citata Waiting For You, la celebre The Mercy Seat, dal crescendo emozionale formidabile https://www.youtube.com/watch?v=PcVlXvKKXUE , la struggente Into My Arms, Far From Me, He Wants You e la stupenda The Ship Song https://www.youtube.com/watch?v=_BhVyeoU3E0 .

nick-cave-idiot-prayer-1

E non si può certo ignorare la forza interiore di canzoni come Brompton Oratory, (Are You) The One That I’ve Been Waiting For, Jubilee Street, i sette minuti di Higgs Boson Blues, la notevole Papa Won’t Leave You, Henry e dell’unico inedito Euthanasia, outtake delle sessions di Skeleton Tree https://www.youtube.com/watch?v=1r55tjbmBQM . Perfino i due pezzi dei Grinderman, alter ego sperimentale di Cave & Bad Seeds (Palaces Of Montezuma e Man In The Moon), qui diventano due ballate toccanti ed appassionate. Idiot Prayer è dunque un doppio CD magnifico, 22 preghiere nel vuoto da ascoltare in religioso silenzio e con un fazzoletto a portata di mano per asciugare le eventuali lacrime.

Marco Verdi

Jimi Hendrix – 50 Years Live, Parte I

jimi hendrix live monterey

Il 18 settembre del 1970, poco più di 50 anni fa, Jimi Hendrix moriva a Londra nel Samarkand Hotel, anche lui uno del Club dei 27, per una probabile intossicazione da barbiturici (ma il fatto non è stato mai chiarito con certezza). Ma per questa retrospettiva, in contemporanea con l’uscita di Live At Maui, di cui leggete la recensione in altra parte del Blog https://discoclub.myblog.it/2020/11/19/uno-anzi-due-degli-ultimi-grandi-concerti-della-sua-carriera-jimi-hendrix-live-in-maui/ , vorrei occuparmi in parole, musica ed immagini, come esplicita anche il titolo, di cinquanta anni di musica dal vivo del mancino di Seattle, sicuramente il più grande chitarrista di tutti i tempi, ma anche un performer tra i più straordinari espressi dalla musica rock, e vogliamo ricordarlo attraverso i suoi dischi Live più importanti, praticamente (quasi) tutti pubblicati postumi, proprio dal 1970 in avanti. La storia di Hendrix è nota, come pure la sua discografia di studio, tre dischi in tutto, ma che dischi, Are You Experienced?, Axis: Bold As Love e Electric Ladyland, pubblicati nel biennio 1967-1968, album formidabili, vere pietre miliari che hanno cambiato la storia della chitarra elettrica e del rock tout court. Nello stesso periodo, anzi già dal 1966, Hendrix iniziava anche la sua parabola concertistica, con esibizioni in giro per il mondo, che però, come appena ricordato, vedranno la luce per la maggior parte solo a livello postumo e negli anni ‘60, a livello ufficiale, non verrà pubblicato nulla.

Band_of_Gypsys_album

Pubblicazioni Del 1970

Nell’ultimo anno di vita di Hendrix, però escono alcuni dischi epocali, il primo ad uscire, il 25 marzo, è il famoso Band Of Gypsys,il concerto dal vivo registrato tra il 31 dicembre del 1969 e il 1° gennaio del 1970, quattro esibizioni pubblicate poi nel corso delle decadi in svariate versioni, che partendo dal disco singolo originale sono culminate lo scorso anno con il colossale

jimi hendrix songs for groovy children box

Songs For Groovy Children: The Fillmore East Concerts – 2019 5CD Sony Legacy ****1/2

un box set bellissimo dove sono raccolte 43 canzoni suonate nelle due serate, anche se ne mancano cinque dal totale di quelle eseguite, e una è stata abbreviata per apparire nel cofanetto, ma comunque siamo di fronte a una spettacolare dimostrazione complessiva di forza ed eleganza del trio di Jimi Hendrix, Billy Cox e Buddy Miles https://www.youtube.com/watch?v=8c7hPSPHlwY . Se volete saperne di più trovate l’articolo completo qui https://discoclub.myblog.it/2019/12/02/cofanetti-autunno-inverno-11-dopo-quasi-50-anni-le-due-strepitose-serate-della-banda-degli-zingari-al-completo-jimi-hendrix-songs-for-groovy-people-the-fillmore-east-conc/ .

Woodstock_Original_Soundtrack_1970woodstock back to the garden

Il 27 di maggio esce il triplo vinile Woodstock: Music from the Original Soundtrack and More 3LP Atlantic Cotillion 1970****, con Hendrix che appare in 3 brani estrapolati dalla sua esibizione del mattino del 18 agosto 1969 https://www.youtube.com/watch?v=4TgbWOy6Buk , e poi nel corso degli anni, nelle varie edizioni che si sono susseguite e culminate con il megabox da 38 CD Woodstock – Back to the Garden: The Definitive 50th Anniversary Archive, dove però mancano due canzoni del set completo di Jimi perché la famiglia non ha concesso i diritti, mentre in quella da 10 CD addirittura ci sono solo tre brani. Se volete la leggendaria esibizione completa dovete cercare

Jimi hendrix Live_at_Woodstock

Jimi Hendrix – Live At Woodstock – 2019 2 CD Sony Legacy **** oppure il doppio DVD o Blu-Ray singolo, con la parte video e con una durata di oltre tre ore e mezza https://www.youtube.com/watch?v=TKAwPA14Ni4 , di cui però non so dirvi se sia ancora in produzione.

historic performances

Il 26 agosto in comproprietà con Otis Redding, esce il famoso Historic Performances Recorded at the Monterey International Pop FestivalReprise 1970 *****. Un vinile, con una facciata per ciascuno, registrato nel giugno 1967, solo quattro canzoni per Hendrix, che però fa la storia con due epocali versioni di Like A Rolling Stone di Bob Dylan e Wild Thing dei Troggs https://www.youtube.com/watch?v=E2aQ4gVsSL8 , immortalate anche nel famoso documentario di D.A Pennebaker Monterey Pop, dove la chitarra suonata dietro la schiena, con i denti e alla fine incendiata è entrata nella iconografia della musica rock, oltre ad essere una performance di grande fascino, con il giovane ed ancora poco conosciuto negli USA Jimi che incanta il pubblico presente. Anche di questo se volete esiste l’esibizione completa come

jimi hendrix Live_at_Monterey_cover

Live At Monterey (The Definitive Edition) – 2014/2017 CD DVD o Blu-Ray Sony Experience Hendrix Legacy ****1/2 l’Ideale sarebbero le versioni in DVD o Blu-Ray che hanno parecchi extra https://www.youtube.com/watch?v=fe82eYRjiBU , tre documentari aggiunti, e una parte supplementare dal vivo con due brani registrati a Chelmsford in Inghilterra, Like A Rolling Stone e Stone Free, da un concerto del 25 febbraio 1967, la data più antica conosciuta di una ripresa audio e video della Jimi Hendrix Experience.

Pubblicazioni del 1971

Woodstock2AlbumCoverJimi_Hendrix_-_More_Experience

Ad Aprile esce Woodstock Two, il doppio vinile, sempre Atlantic Cotilion, con altre tre canzoni dell’esibizione al Festival. Ad agosto esce Experience – Ember Records ***1/2, con 4 pezzi registrati alla Royal Albert Hall di Londra il 24 febbraio del 1969, il seguito More Experience uscirà a marzo del 1972. Mettendo insieme i due si ottiene il film dello stesso titolo, di provenienza dubbia: comunque al concerto londinese parteciparono anche Chris Wood e Dave Mason dei Traffic, e durante la serata venne eseguita Sunshine Of Your Love dei Cream.

jimi hendrix Blue_Wild_Angel

Ad ottobre esce il triplo vinile Isle Wight/Atlanta Pop Festival – 1971 Columbia ****, che comprende nella parte dell’Isola di Wight tre canzoni di Hendrix. Anche in questo caso, passando per varie edizioni uscite nel corso del tempo si arriva a Blue Wild Angel: Live at the Isle of Wight – 2002/2014 Sony Experience Hendrix Legacy **** 2CD oppure DVD, dove, stranamente (ma con la case discografiche non c’è mai da fidarsi molto) nel doppio CD ci sono 18 brani e nel video 15, anche se ne esisterebbe una edizione Sound And Vision che raccoglie entrambi i formati. Si tratta dell’ultima esibizione di Jimi in terra d’Albione il 31 agosto del 1970, tre settimane prima della morte. Un altro dei concerti all’inizio non considerati tra i migliori e poi rivalutato nel corso del tempo: ci sono versioni dell’inno nazionale inglese God Save The Queen, seguita dal breve “inno non ufficiale” Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, All Along The Watchtower, tanto sua quanto di Bob Dylan, nonché una ciclopica versione di oltre 22 minuti di Machine Gun, dove a un certo punto si sente una interferenza dei walkie-talkie del servizio sicurezza  .

Pubblicazioni del 1972

Hendrix_in_the_west

Nel corso dell’anno, oltre al citato More Experience, esce anche Hendrix In The West – 1972LP – 1988 CD Polydor/ 2011 Hendrix Experience ****1/2, a mio parere uno tra i più belli dei dischi postumi dal vivo pubblicati nella discografia di Jimi, che ho consumato sia nella versione in vinile che poi in quella in CD https://www.youtube.com/watch?v=eZQOnynN2G8&t=72s . Peccato che nella sequenza delle ristampe la tracklist sia stata ritoccata alcune volte, pur non essendo mai stata molto chiara la esatta provenienza delle canzoni, otto in tutto, una sorta di greatest hits di Hendrix dal vivo, compilato e prodotto all’epoca da Eddie Kramer, con tre brani dal Berkeley Community Theatre del maggio 1970, due dall’Isola di Wight, uno, o forse tre, dalla San Diego Sports Arena nel maggio 1969, ma due probabilmente erano alla Royal Albert Hall nel febbraio 1969, una ferocissima versione di Voodoo Child (Slight Return) e una sublime di Little Wing, dove nella coda del brano Jimi, in modalità wah-wah fa “parlare” dolcemente la sua chitarra, nella versione secondo me più bella mai registrata di questa canzone stupenda, sempre a mio parere, una delle più belle di tutti i tempi (non solo tra quelle di Hendrix). *NDB La versione, peraltro di grande fascino, che ogni tanto vi capita di ascoltare in qualche spot pubblicitario è quella di Stevie Ray Vaughan https://www.youtube.com/watch?v=An4uDegHB8s . Tra le chicche di In The West anche una lunga Red House, pure questa superba. Per scrivere questo articolo mi sono andato a riascoltare tutti i CD della produzione di Hendrix e oltre ad essere stato un piacere immenso, mi sono reso conto ancora una volta della genialità unica di questo musicista.

Fine prima parte, segue.

Bruno Conti